PsicologicaMente, la nuova rubrica di WM


Che l’avvento di questo nuovo anno sia accompagnato da numerose aspettative e propositi è un dato incontrovertibile e del resto, alla luce dell’anno trascorso, non potrebbe essere diversamente.
Dal canto mio inizio questo 2021 con tanta energia positiva e con qualche iniziativa come questa, cimentandomi in una nuova avventura: da Gennaio 2021, collaborando e ringraziando il quotatissimo Weekly Magazine, si darà il via ad una rubrica di psicologia che, onore al “Logos” che sempre ci guida e ci illumina, abbiamo voluto chiamare: “PsicologicaMente”.
Eh sì! Perché la mente ci accompagna nel quotidiano in ogni nostra azione, supporta il corpo ed anche quando le emozioni le rubano un pò di spazio lei è sempre lì a risolvere, riflettere, rimuginare, affannarsi, innamorarsi… ecco perché bisogna prendersene cura, la psicologia si preoccupa di stabilire quale debba essere il ruolo di questa Mente in un mondo popolato di corpi che si nutrono però anche di emozioni.
Dunque inizio presentandomi, sono uno Psicologo, Psicoterapeuta innamorato della mia professione, della vita e dell’essere umano!
Mi viene in soccorso il Mito e posso certamente dire che anche io come Eros, il dio dell’Amore, sono stato sedotto da Psiche, non che la mia passione sia rivolta alla bellissima fanciulla che accese la gelosia di Afrodite, bensì all’insieme di quelle facoltà capaci di elevare l’essere umano dalla sua dimensione corporea e materiale, peculiarità insite appunto nel concetto di Psiche.
La mia devozione verso questo lavoro è un amore immateriale, un sentimento che racchiude in sé passione, curiosità e rispetto verso ciò che ci caratterizza come specie unica sul nostro pianeta: la dimensione psicologica.
Il desiderio di realizzare una rubrica dedicata a tematiche di carattere interiore nasce proprio dal trasporto che sento nei confronti delle sorprendenti dinamiche intrapsichiche degli esseri umani. Sono un professionista che si occupa di psicologia, ma ancor prima sono uomo appassionato.
E allora, perché no? Perché non mettere a disposizione di un pubblico più ampio questo ardore? Perché non creare qualcosa in cui divulgare il pensiero di chi, nella più grande modestia, potrebbe certamente dare un apporto se non, in qualche caso, soccorrere il lettore sfiduciato, in cerca di supporto o semplicemente curioso.
Lungi dal voler essere una parentesi di carattere didattico o formativo, questa rubrica avrà l’intento di produrre qualcosa di virtuoso, d’interessante, che possa accompagnare le giornate di chi legge e sono convinto che la passione sia potenzialmente molto attraente. Questo spazio, oltre a consentirmi di rispondere a chi eventualmente volesse sottopormi dubbi, problematiche o semplici curiosità (ovviamente, secondo i casi, risponderò in forma pubblica o privata), accoglierà settimanalmente il mio pensiero e le mie valutazioni su questioni riguardanti l’uomo e le sue variopinte sfumature psichiche, sperando di poter raggiungere coloro che, come me, sono attratti dall’umanità e dal miracolo che ognuno di noi, spesso inconsapevolmente, porta con sé.
Magari anche ciò che diremo in questa rubrica, come Psiche, la bella fanciulla nata dalla penna di Apuleio, troverà il suo Eros, incontrando l’amore e la passione di chi saprà cogliere l’essenza della sua bellezza nella semplicità della passione di chi la anima.
E’ a voi, cari lettori, che mi rivolgo, ritenete di assomigliare ad Afrodite che dinanzi alla bellezza s’ingelosisce e la teme come una rivale? O vi sentite più vicini ad Eros che, incontrando Psiche, rimane affascinato dalla sua straordinaria bellezza e se ne innamora?
Vedremo.. diamo intanto il via a questa rassegna, indagando proprio su quanto connubio tra Amore e Psiche c’è dentro di noi e come, volendo, possiamo rafforzarlo.
Partiamo da una certezza: quando il sentimento soverchia il cuore nulla può trattenerlo, tanto meno la mente, la quale è destinata a perdere inevitabilmente in esso la propria lucidità.
Addirittura la scienza sostiene questa condizione, tanto che la neurofisiologia ci spiega che a sconvolgere anima e corpo sono alcune molecole celebrali che veicolano l’informazione da un neurone ad un altro: dinnanzi all’amore, la mente, come preda degli effetti di un incantesimo, scatena molteplici sensazioni.
Non voglio entrare nel merito di meccanismi prettamente scientifici ma intendo far sapere anche ai più razionali e scettici che il sentimento d’amore ha tutte le sue “ragioni”.
A livello psicologico amare intensamente significa perdere il controllo, non riuscire a gestire il proprio stato in modo razionale, diventare preda delle più vigorose emozioni. Esattamente ciò che, ad esempio nel mito, la giovane Psiche sperimenta. Del resto fin dai tempi più antichi Amore si presenta sotto forma di passioni laceranti, istinti vitali, desideri irrazionali, insomma nulla di nuovo… tuttavia vorrei condurvi più lontano.
Guardiamo proprio alla giovane, candida, Psiche, la troviamo priva di motivazione, dallo spirito vitale spento e solo l’oracolo divino potrà chiarire il motivo di questo suo status: ella è vittima di un maleficio.
Fuor di metafora è chiaro come questa vicenda rimandi al cd “umor nero” ossia a quanto accade quando l’animo sprofonda nell’abisso della depressione: nulla riesce a risvegliare l’interesse e la voglia di vivere, ci si trova a sperimentare una sensazione acuta di vuoto ed inutilità, i pensieri sembrano intrappolarci in una angosciante spirale ripetitiva.
Proprio come accade alla fanciulla mitologica, la depressione si manifesta come un vero maleficio della mente, una condizione generata da proiezioni soggettive vissute come effettive ed assolutamente reali.
Sembrerebbe non esserci via d’uscita, tanto che, se si ha memoria della storia, Psiche resta impotente sulla roccia ove l’hanno condotta, almeno fino a quando non appare il dolce vento, Zeffiro, una folata che riesce a riattivare i suoi sensi, farla tornare in sé e rivelare la sua più grande risorsa: la curiosità di conoscere e sapere, ed è così che ella entra nel meraviglioso palazzo di Amore… Qui ella incontrerà il suo ospite e l’incontro sarà per la fanciulla foriero di paure.
Cosa accade? L’esperienza d’amore viene associata al timore ma ciò è in effetti quanto avviene ogni volta che la mente si imbatte nell’amore intenso, questo la attrae, la turba, la sconvolge perché lo “sente” profondamente.
Ecco che la ragione resta senza riferimenti, è vinta, l’amore diventa estasi (ex statis: star fuori), percepito cioè come uno stato psichico alterato che fa perdere al Sé la sua individualità.
Ma allora cosa ci insegna questo racconto? Molto probabilmente che esistono verità inaccessibili alla sola forza della ragione e che la via della mente non può condurre da sola alla pienezza dell’esperienza.
Del resto “l’essenziale è invisibile all’occhio” diceva A. De Saint-Exupéry, cioè: la ragione partecipa ma necessita di altri compagni per intraprendere il suo viaggio: cuore e anima. Solo così scortata potrà percepire e conoscere lo stupore, la meraviglia, l’amore.
Quindi il percorso della tenera Psiche è il percorso di tutti noi, quello volto alla maturazione dell’anima.
Quanti di noi, versati nell’oblio, sfiduciati dalle esperienze negative, diffidiamo e dubitiamo di tutto ciò che è sentimento e boicottiamo l’Amore?
Non sappiamo che per raggiungere la vera esperienza dobbiamo affrancarci dalle congetture ed illusioni del raziocinio, dobbiamo maturare, elevare l’anima richiamando risorse da integrare a quelle intellettive: aprire ai sensi, all’emozione, al sentimento, assaporando, gustando, odorando, vibrando!!
Tutto senza aver paura, lasciando respirare il nostro organismo ed aprendo le porte alla felicità piena, all’amore totale.
Questo, dunque, il punto d’arrivo, pur sapendo però che crescere, evolversi, implica inevitabilmente una discesa nelle profondità di se stessi (proprio come Psiche viene costretta alla discesa agli Inferi), a sciogliere nodi, a chiudere cerchi, a rimarginare ferite, magari supportati da uno spirito amico, da una guida, se necessario.
Un percorso, l’unico possibile, dal quale si può uscire rinnovati e capaci di un’intensità del vivere e dell’amare nuova e mai conosciuta prima.
Concludo lasciandovi per la prossima settimana alla riflessione su quanto detto e con una frase del saggio Neruda “Se niente ci salva dalla morte, che almeno l’amore ci salvi dalla vita”!

Facebook:
www.facebook.com/MassimilianoLoretoPsicologo/

Instagram:
https://instagram.com/massimiliano_dr._loreto?igshid=1mne8nc2r1dxz

Sito internet:
https://massimiliano-dr-loreto-psicologo-1.jimdosite.com