Carta, penna e calamaio


Vorrei condividere pur da dilettante, la mia esperienza, sull’importanza del leggere e dello scrivere. In questi anni ho potuto sperimentare tale passione che fa da collante e antiruggine per il cervello, stimolando la fantasia.
Con le mie riflessioni cerco di rendere più leggera la realtà che spesso la vita ci propone, come se tutto fosse un sogno che diventa realtà, come si è rivelata per i nostri antenati.
Infatti sin dai tempi antichi il linguaggio letterario veniva interpretato dalla storia dell’arte con i colori, gli oggetti e i soggetti e dall’architettura; ancora oggi le nostre città d’arte parlano da sole, interpretando la storia dei popoli.
Piano piano si è arrivati al linguaggio letterario più comune, quello della carta stampata; la libertà di stampa era però un optional, tutto veniva filtrato secondo il potere territoriale, fino ad arrivare al 1848.
In quell’anno, finalmente, lo Statuto Albertino codifica, per la prima volta un Italia, la libertà di stampa come uno dei diritti fondamentali che uno stato democratico riconosce ai propri cittadini. Un diritto confermato e perfezionato nell’articolo 21 della nostra Costituzione. Nel lodevole immaginario dei nostri padri la libertà di stampa intendeva essere un servizio efficace ed affidabile, frutto di un libero confronto di idee, che portasse all’elevazione culturale, civile e sociale della collettività nazionale.
Siamo cresciuti con tali diritti e principi, dialogando attraverso una sana comunicazione. Credo che venga da domandarci se sia educativo far sparire dalla nostra scrivania carta e penna … oggi tutto viene affidato ad un’intelligenza artificiale, il computer, con voce robotomizzata, fredda ed anonima.
Senza poi parlare delle nuove tecnologie che permettono in pochi secondi di essere collegati con il mondo intero, ma in realtà è come se vivessimo fuori dal mondo.
Io vi sto scrivendo ancora con carta e penna e questo mi permette di essere subito in relazione, nel condividere pensieri, sentimenti, emozioni e passioni è il mio cuore che vi sta parlando.