Covid-19: Coesione e famiglia


Il “love-code” nell’ambiente familiare in epoca di coronavirus.

Si è fatto molto parlare di come le tensioni in famiglia si siano accentuate in epoca di pandemia. Da dove vengono questi nostri problemi? Quali debolezze mostra oggi la famiglia, unione più importante e presente nell’Umanita?
Per me, sociologo sociatra, il trattamento dei disturbi della famiglia, ove la Sociatria è particolarmente importante, è stato ed è uno degli ambiti principali. Sta per uscire un mio saggio, “Sociatria della famiglia” appunto, che riporta l’esperienza clinica di circa 100 casi di trattamento filo-aggregativo di famiglie in disunione, condotti sia da me personalmente che tramite la oggi giacente ONLUS Educhiamo Insieme di Reggio Emilia.
Come sempre in Sociatria, il ciclo EGEE (Euristica-Gnoseologia-Epistemologia-Ermeneutica) guida alla definizione di attuali contenuti sistemici sullo stato delle società familiari, in questo caso specificamente del contesto italiano, ma con notevoli opportunità circostanti di allargamento antropologico.

Il diritto naturale è già una condizione paradossalmente culturale. E condizionata dalla storia e dagli eventi.

Sposterei a monte il primo piano di appoggio concreto dell’istituto matrimoniale nella diversa articolazione dei sentimenti di Amicizia e Amore. Sentimenti (cioè elementi di sentire, sperimentabile e riconoscibile anche se non ancora misurabile, le neuroscienze però stanno avanzando clamorosamente) coesivi presenti nell’umano.
I sentimenti di cui parliamo creano congiunzioni che abbattono i classici opportunismi dell’umano, anti-coesivi, e quindi attivano un semplice e ben conosciuto accordo di condivisione su:
1. Buona e cattiva sorte
2. Salute e malattia
3. Ricchezza e povertà.

Il patto dell’unione amorosa è lo stessa dell’unione amicale: si crea insieme un sistema proattivo, che migliora le Economie (etimologicamente, dunque non solo materiali) del comune ambiente, nel suo rapporto con sovra e sotto sistemi.

Immettiamo ora nel nostro sistema le variabili di:
A. Unicità,
B. Indissolubilità,
C. Apertura alla vita.
Tali variabili rappresentano gli aspetti della posizione più conservatrice riguardo alla famiglia, matrimoniale e cattolica.
La società dell’Amicizia esclude la riproduzione, quella dell’Amore la include. Intendo che ogni manifestazione coesiva dell’Umano caratterizzata da 1.,2., e 3. sopra che non abbia implicazioni intrinseche (attenzione alla parola) di tipo C., vada considerata amicale e non amorosa. Perchè possano esserci implicazioni C., la coppia è di uomo e donna. Come si compendiano la fecondazione in vitro e le varie forme di surroga della funzione riproduttiva che avviene nel rapporto complessivo che si esprime nell’atto sessuale? Vanno intese come supporti integrativi eccezionali che possono essere utilizzati per risolvere in ambito naturale e sistemico originale (l’unione amorosa) la difficoltà riproduttiva, attraverso un adeguato percorso di coscienza che può non condurre necessariamente alla riproduzione in vitro.

E le altre forme di riproduzione eterologa, che compongono DNA diversi da quelli della coppia in amore, sia per i DNA sia perchè NON si tratta di coppia in amore, perché non esiste la condizione riproduttiva tipica della specie umana? Di base, bandite… Perchè? Non per cattiveria, ma perchè estranee ai meccanismi naturali della specie. Perchè aprono a MUTAZIONI (cfr. S. Bevilacqua, Gynandromakia, IBUC Edizioni). Non c’entrano con la Specie Umana intesa in senso biologico così come classificato da Linneo. E tanto meno in senso religioso, sia dei monoteismi che di induismo e buddismo.

1., 2., e 3. rapportati con B., cioè con l’indissolubilità credo che nel caso dei Sentimenti di Amore e Amicizia sia un fattore intrinseco. L’Amicizia e l’Amore sono condizioni durevoli e non contingenti: certo può esistere il colpo di fulmine, ma è sempre correlato, magari in estrema sintesi intuitiva, a una costruzione di sovrasistema rispetto all’individuo. Quindi, quando sono veri, sono indissolubili. Così le loro conseguenze, che possono essere addirittura, nell’Amore, la Vita (di un figlio). Esse rimangono come resta l’Amore oppure invece l’Amicizia (che non include il caso della vita, come detto sopra) che le hanno generate. Indissolubili anch’esse dal sentimento.

A. Unicità. Tema molto ambiguo. Il meccanismo desiderante umano è particolarmente condizionato dalla comunicazione, che tra l’altro oggi usa in modo spregiudicato, in particolare in Occidente, il segno principe della se-duzione, che precede la conoscenza, il sentimento e il desiderio, e cioè il Corpo della Donna (scrivo in maiuscolo, perché deve indurre rispetto, e anche una grande quantità di significati, su cui ci sorregge l’immagine Mariana soprattutto, e delle donne della Bibbia, tra cui anche la figura di Maria Maddalena). Tale uso spregiudicato è foriero di trasfigurazione del desiderio, in particolare quello diretto maschile, ma anche di quello indiretto femminile. La Trasfigurazione di cui parlo è ovvio eccesso di luce, eccesso nella quantità della rappresentazione. Infatti dove tale rappresentazione è divenuta eccessiva, avviene, in modo apparentemente contraddittorio, il crollo delle nascite (corto circuito troppo “corto”, me ne rendo conto, ma questo è un futuro articolo in sè). Il desiderio maschile è vario e difficilmente contenibile, ma se molto sollecitato diventa incontenibile, per motivi biologici e nella statistica. Il concetto di unicità va considerato con ampiezza semantica e, soprattutto, con responsabilità sociale e, in modo incontrovertibile, con Amore vero. L’Amore vero, che è un sentimento come l’Amicizia con un alto tasso di reciprocità, trova lui stesso i suoi particolari requisiti di unicità, che dipendono da criteri generali ma anche da convenzioni (sempre amorose…) di tipo culturale, locale e specifico della singola unione (che sempre, repetita iuvant, deve essere prima di tutto amorosa, come anche nel diritto canonico cattolico).

Ciò detto, nella clinica della famiglia, quindi di unioni amorose con caratteri come quelli illustrati e con facoltà riproduttive intrinseche, posso illustrare una prima evidenza sociatrica: i sistemi entrano in crisi perchè uno o l’altro o entrambi dei fondatori (uomo e donna, soggetti principali e cardine del sistema famiglia) spesso stimolati luciferinamente dalle comunicazioni e dai loro segni, lasciano passare un terzo/a, imprevisto, inatteso e indiscusso.
Mille giustificazioni aliene per cambiare la causa con l’effetto, ma il caso è quello. E deriva nel mondo occidentale soprattutto dalla pressione della comunicazione erotico-pornografica negli ambiti più diffusi e dallo stile molto aggressivo del love-code, il “modo dell’amore”, ivi promosso.