Recovery fund: 557 progetti per buttare via i nostri soldi


E’ necessario fare una premessa: tutti i giornali parlano di 209 miliardi che arriveranno con il Recovery Fund, il piano europei di aiuti dell’era Covid. Oltre la metà di questo denaro sono debiti a tutti gli effetti, ma chissà perché vengono presentati come regali che l’Europa ci fa, quasi fosse Babbo Natale. Inoltre sono prestiti di natura privilegiata, ossia coperti da un privilegio; sostanzialmente è come quando vai in banca e trovi un mutuo a prezzi convenienti: perché? Ovviamente perché il rischio è mitigato dal fatto che hai lasciato in garanzia la tua casa.
Ma cerchiamo di spiegare con parole semplici cosa sta accadendo. Come ho detto, quello che appare assurdo leggendo i giornali è che nella faccenda dei 209 miliardi regalati, 120 miliardi sono in realtà prestiti a condizioni di strozzinaggio. Perché dico ciò? Perché se emetto dei prestiti a condizioni privilegiate sto peggiorando tutto il panorama degli altri titoli di Stato, innanzitutto in quanto quelli hanno il privilegio di dover essere rimborsati prima di tutti gli altri, e secondariamente perché i restanti 89 miliardi è vero che provengono dal bilancio dell’UE, ma l’UE non trova i soldi sotto a un cavolo: derivano dai bilanci degli Stati membri. Orbene, lo Stato italiano è contributore netto dell’Unione, quindi quei soldi vengono tolti dal gettito delle nostre tasse per darli a loro. Quindi la domanda è: perché non ci indebitiamo come abbiamo sempre fatto, con la banca centrale che compra i nostri Titoli di Stato, senza mettere la testa sul ceppo? Questa spiegazione dovrebbe, spero, convincere anche uno stratega della finanza come Berlusconi, il quale pochi giorni or sono si chiedeva pubblicamente perché non dovremmo prendere i soldi del MES. Ecco perché; capì, senatur?
Però, per spiegare ancora meglio a voi testoni ignoranti, facciamo finta che ciò che ho scritto fin qui sia un mucchio di sciocchezze (e non lo è); la domanda allora diventa: qualcuno sa come spenderemo questi famosi miliardi che ci ‘regala’ l’Europa? Qualche giornale o qualche politico sta dicendo pubblicamente cosa ne faremo di tanto ben di Dio?
Ebbene, è sufficiente andare a leggere il documento che il governo italiano sta predisponendo e che proporrà alla Commissione. E’ pur vero che nelle 28 pagine del documento (che già circola in bozza ufficiale) sono contenuti progetti non ancora definitivi, che dovranno magari essere solo limati oppure modificati pesantemente, tuttavia non si vede uno straccio di dibattito parlamentare su un argomento così importante.
A onor del vero i progetti presentati nella bozza cumulano per un totale di oltre 600 miliardi, circa tre volte il massimo che potremo pretendere da Bruxelles. A ben pensare si potrebbe credere che i progetti più idioti (scusate, non trovo termine migliore e se pazientate qualche riga capirete perché) siano stati inseriti a bella posta per farli tagliare a favore dei più validi. Tuttavia a furia di pensare così per oltre 70 anni ci troviamo adesso in questa scomoda posizione a 90 gradi.
In un altro articolo vi racconterò quali sono, a mio modesto parere, i progetti che varrebbe la pena portare al vaglo della Commissione. Qui invece vi voglio raccontare cosa i nostri ministeri si sono inventati per giocare a chi spreca di più.
Dunque, abbiamo votato il taglio di 315 parlamentari, con un risparmio di 57 milioni all’anno. Vediamo allora come, stando alla bozza, spenderemo questi soldi risparmiati.
Quelli che ora vi citerò come esempio sono tra i 557 progetti pubblicati in un documento che potete trovare sul sito www.corriere.it/economia/lavoro (quindi non un giornale sovranista o populista).
Ad esempio troviamo il progetto n. 656 “Digitale per tutti” che recita testualmente: “La proposta ha l’obiettivo di consentire nel triennio ai circa 7.5 milioni di famiglia italiane che, stando ai dati ISTAT, dichiarano di non avere ancora un pc/tablet a casa, di potersene dotare, attraverso specifici voucher, e di mettere a loro disposizione un servizio di supporto erogato coinvolgendo oltre 3000 facilitatori.” Vi ricordate del reddito di cittadinanza e dei famosi “navigator” che avrebbero dovuto accompagnare al lavoro le persone che lo percepiscono? Ecco: siccome non hanno combinato una beata fava, adesso ne metteranno tremila a consigliare alle famiglie quale PC acquistare, roba che basta andare in un negozio e chiedere al commesso specializzato. Ebbene, per attivare un tutoraggio del tutto superfluo quanto si spenderà? Come detto abbiamo risparmiato 57 milioni, per andare a spendere, solo qui, 5 miliardi!
Passiamo oltre.
Progetto 758: “Demotica di controllo impianti palazzo della Farnesina”. L’obiettivo è la creazione di un sistema domotico per la gestione coordinata di tutti gli impianti del palazzo della Farnesina, in modo da raggiungere la cosiddetta building automation e avere un edificio intelligente.
In pratica abbiamo risparmiato 57 milioni sui parlamentari e qui ne spendiamo 13 per cambiare gli interruttori della luce! Non sarebbe meglio accendere i cervelli dei parlamentari piuttosto che le lampadine alla Farnesina?
Non è finita: Progetto 781: “Laptop per il lavoro in mobilità”. Servirà a “Dotare il personale in servizio presso l’Amministrazione centrale e la Rete estera (circa 7.500 unità) di Laptop da utilizzare per il lavoro in mobilità”. Qui spenderemo 7,5 milioni per permettere a nullafacenti che almeno erano nominalmente controllati dia un capoufficio (nullafacente) di (fingere di) lavorare d casa ufficializzando il fancazzismo generale.
Un bel respiro e andiamo oltre. Progetto 610 “Piano Italia Cashless”: “…realizzazione di un piano nazionale avente l’obiettivo di accompagnare la transizione verso una cashless community attraverso meccanismi di incentivo all’utilizzo di mezzi di pagamento elettronici sia per i consumatori che per gli esercenti”, ecc.
Non mi ci provo nemmeno a tradurre (sebbene sia il vecchio, trito e ritrito tentativo di toglierci il contante). Rinuncio a capire. Dico solo che questa supercazzola ci costa 10 miliardi!
Attenti a questa. Progetto 588: “Semplificazione e innovazione delle procedure di reclutamento per le PA”. Servirà per la “Digitalizzazione completa delle procedure di reclutamento pubblico mediante lo sviluppo di una piattaforma telematica nazionale … Definizione ed utilizzo di modalità di selezione del personale.” Ossia, risparmiamo 57 milioni per i parlamentari ma per digitalizzate una procedura spendiamo 3 miliardi!
Adesso viene il bello: Progetto 591: “Valutazione dei fabbisogni e formazione permanente del personale pubblico” Questa è la supercazzola che si sono inventati: “L’intervento rappresenta un asse fondamentale del macro obiettivo volto a realizzare azioni di qualificazione, formazione e sviluppo del capitale umano presente all’interno delle Pubbliche Amministrazioni”. Ci vuole veramente spirito di abnegazione e una fantasia titanica per costruire una frase del genere la quale, in soldoni, significa semplicemente valutare la necessità di formazione del personale.
Procediamo: Progetto 526 “Costellazione satellitare per il monitoraggio ad elevata risoluzione temporale e spaziale per l’Osservazione della Terra” per “…dotare l’Italia e l’Unione europea di una costellazione di satelliti in orbita bassa dotati di strumentazione idonea a osservare e monitorare il territorio nazionale ed europeo”. In pratica per spiarci spenderanno 1,1 miliardi. Che vi piaccia o no.
Progetto 662 “Competenze digitali del personale della PA” Testualmente il progetto recita: “…Si tratta di un’iniezione di competenze sul digitale rivolto al personale della PA” Se poi significa insegnare ad usare word ed excel agli statali non lo so, comunque ci costerà 90 milioni: circa il doppio di quanto risparmiato sul tagli dei parlamentari.
Progetto 755 “Imprese e Covid-19: Modello Economico Non-Comportamentale e Comportamentale 2020-2021” Si vuole cioè fare “… un’analisi dell’impatto del Covid-19 sulla performance delle imprese italiane in termini di produttività e del loro fabbisogno di liquidità”. Questa è una cagata indicibile. Lo sanno tutti: le imprese sono nella cacca fino al collo e i bilanci del prossimo anno rispecchieranno questa maleodorante situazione. Possibile che i geni dei ministeri non se ne siano accorti? Ma per sentirci dire una cosa che sapevamo già gratis spenderemo 700 milioni di consulenza!
Siamo quasi alla fine, coraggio. Progetto 596: “Comunicazione e Sentiment Analysis”. Sì, avete purtroppo capito bene. Si tratta, secondo quanto testualmente riportato, di una “Analisi e mappatura dell’attuale grado di soddisfazione del cittadino nei confronti dei servizi della Pubblica Amministrazione … con il coinvolgimento di figure come i data analyst”. Usano l’inglese per non far capire, ma tradotto dal dialetto burocratico questa roba si chiama ‘sondaggio’. E per un sondaggio per sapere se il cittadino è soddisfatto dei fancazzisti a cui paga lo stipendio vogliono spendere 500 milioni.
Ma il più bello di tutti i progetti, che vi ho lasciato appositamente per ultimo, è il numero 686: “Creazione di un’app unica su scala nazionale che aiuti i cittadini a considerare la variabile fiscale nelle loro decisioni lavorative, di risparmio, investimento e gestione del patrimonio”. Fa già ridere così, ma sentite la supercazzola esplicativa: “…focalizzare interventi di user-centricity sui servizi digitali al fine di migliorarne l’usabilità … dando piena attuazione ad un principio cardine dell’eGovernment”.
In pratica, per spiegare ai cittadini italiani che ci sono le tasse (perché notoriamente non lo hanno ancora capito, ‘sti scemi…) spenderemo 10 milioni!

Ecco, se vi foste chiesti come il governo vuole spendere i soldi del Recovery Fund, ora lo sapete.

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Fonti:
corriere.it
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