L’Italia dell’emergenza continua


Nella notte tra venerdì 2 e sabato 3 ottobre una violentissima perturbazione ha flagellato il nord-ovest d’Italia. Ingenti i danni a causa dell’esondazione di fiumi e torrenti.
A Garessio le intense piogge della giornata odierna hanno provocato l’esondazione del fiume Tanaro, che ha abbandonato il suo letto poco prima delle 22.30 in zona ponte “Generale Odasso”, già nel novembre 2016 divenuto suo malgrado l’emblema del disastro di quell’anno. Si tratta della terza esondazione negli ultimi 26 anni.
Il Comune aveva avvisato pochi minuti prima la popolazione di avere chiuso tutti i ponti, raccomandando a tutti di non uscire di casa e di stare ai piani alti.
Tanaro uscito dagli argini in alcuni tratti anche nel territorio di Ormea. Limone Piemonte è isolata dopo l’esondazione del torrente Vermegnano e la chiusura della statale da Vernante. A Bagnasco è crollato il ponte romano.
I vigili del fuoco sono intervenuti in diverse aree per mettere in sicurezza auto e scantinati su richiesta di numerosi residenti. Chiuse per allagamenti le provinciali tra Salerano e Lessolo e tra San Benigno e San Giusto. In nottata i vigili del fuoco sono intervenuti per diverse piante cadute sulle provinciali ad Alpette e Pont. In Valchiusella, a Brosso, chiusa in nottata la provinciale 66 per una frana. A Pont Canavese, dove è allerta per il torrente Soana, è stata evacuata la sede della croce rossa che si trova a ridosso del corso d’acqua.
Mentre Genova e il Tigullio fanno i conti con la mareggiata è drammatica la situazione a Ventimiglia, nell’estremo Ponente ligure, dove è esondato il Roja a causa delle forti piogge e dell’apertura della diga Casterino. Il fiume ha rotto gli argini nei pressi della passerella Squarciafichi (uno dei simboli della cittadina di confine) che è crollata, inondando dapprima il Lungoroja all’altezza dei giardini pubblici Tommaso Reggio.
Con il passare dei minuti, la situazione è peggiorata: l’acqua ha raggiunto il centro cittadino, allagando in parte anche via Cavour. In via Trossarelli, nei pressi della caserma della Guardia di Finanza, la strada si è trasformata in un fiume d’acqua e fango che ha sommerso le auto parcheggiate. Esondato anche il torrente Bevera che ha portato via con sé decine di auto.
Erano diverse decine di anni che nella città di confine non si verificava un evento del genere. Le copiose piogge hanno causato notevoli danni anche in alta Val Roja, verso il col di Tenda, dove è caduta in una notte la pioggia di sei mesi.
In provincia di Vercelli numerose sono state le esondazione della Sesia e dei suoi affluenti, che hanno allagato le campagne proprio nel periodo del taglio del riso.
Un disperso nel Vercellese, caduto con la sua auto nel Sesia, è stato trovato morto a Bettole, frazione di Borgosesia. Il fiume ha poi sfondato gli argini: sono 80 gli sfollati.
In totale si contano non meno di 20 dispersi nel solo Piemonte orientale.
Intanto è crollato il ponte che collega Romagnano Sesia e Gattinara, che passa sopra il fiume Sesia ed era stato rammodernato da pochi anni, come pure il ponte sul torrente Strona in comune di Crevacuore, sulla strada che attraversa la frazione Guardella di Borgosesia.
Crollata anche la strada in località Piano delle Fate di Cravagliana, sopra Varallo Sesia.
Anche a Borgosesia città l’onda di piena da record del Sesia ha raggiunto gli 8,54 metri, causando esondazioni diffuse. Chiusi tutti i ponti nella notte, le auto parcheggiate sono andate sott’acqua in diversi punti della cittadina. Allagate anche molte abitazioni.
A Vercelli i danni nella zona della città prossima al fiume sono elevati. Il rione Cervetto è andato sott’acqua per molte ore e non si contano gli interventi dei Vigili del Fuoco per liberare persone intrappolate negli edifici e in alcuni scantinati.
Lo storico Ponte Nuovo, in direzione di Novara, e stato chiuso tutta la giornata di Sabato e la circolazione ferroviaria è stata interrotta dopo il Ponte Vecchio a causa della sommersione dei binari fino a Borgovercelli.
Permane l’allerta arancione, confermata ieri sera dall’Arpa, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, che prevede una progressiva attenuazione dei fenomeni solo dalla tarda mattinata, con piogge residue sul Verbano.