Storia dell’anima


A causa della pandemia di colpo è iniziato il tempo inaspettato del coronavirus e della quarantena e tutti restavamo reclusi in casa, sorpresi da quella brusca frenata e, senza accorgecene, in quei giorni iniziava qualcosa di nuovo. Chi può dire che il tempo dedicato all’attività sia migliore o più utile di una pausa come questa!
Eppure l’uomo e l’evoluzione hanno sempre camminato a pari passo, pur confrontandosi con cose nuove, ma quella di rimanere bloccati per un invisibile virus, che giorno dopo giorno solcava mari e monti, mi è sembrata come la sfida di Davide e Golia, solo che qui Golia respira ancora con prepotenza, mentre Davide, cioè noi, facciamo i conti, sottovalutando i nostri limiti e di conseguenza pensando che per il genere umano tutto sia possibile.
Una volta trovati sulla stessa zattera sono emerse tutte le nostre fragilità, per i più fortunati, cioè coloro che ancora toccano terra, rimane sempre la possibilità di rivolgere lo sguardo al cielo, ognuno può pregare il suo Dio e quella presunta normalità, fatta a proprio uso e consumo, diventa più umanità, come ha dimostrato in questo periodo la sinergia delle nostre forze sia fisiche che morali.
Sono certo che tutto questo dolore passerà, ma come ogni ferita che si rimargina, lascerà la sua bella cicatrice, questo ci insegna che la sofferenza non passa mai, è come un cielo stellato che fa male o bene … a noi il compito di dare un senso alla nostra vita.
Da essere umano si può dare un senso alla sofferenza, essa non ti permette di correre dove e quando vuoi, ma lascia in compagnia dei propri limiti, dando la possibilità di cominciare o ricominciare ad ascoltare con gioia la voce del silenzio.
Se portiamo bene la nostra croce essa porta noi. (Un filosofo francese).