Quegli assurdi cinguettii…


La catastrofica esplosione avvenuta il 4 agosto a Beirut ha causato oltre 100 morti (il bilancio non è ancora definitivo) e centinaia di feriti, mandando in frantumi i vetri delle case in un raggio id oltre 500 metri. Sebbene non sia ancora del tutto scartata la matrice terroristica, l’ipotesi più accreditata dalle fonti ufficiali parla di un grandissimo quantitativo di nitrato di ammonio (un fertilizzante che ha un comportamento non proprio amichevole se sollecitato anche solo da un petardo) sequestrato nel 2015 su una nave, stoccato in un magazzino del porto insieme a esplosivi (dei geni, non c’è che dire!) e lasciato lì fino a questa settimana. Può darsi che questo tempo sia trascorso per le lungaggini burocratiche, che come molti ormai avranno capito, si protraggono in modo nefasto in misura inversamente proporzionale ai gradi di latitudine a cui avvengono (parlo ovviamente del solo emisfero boreale).
Lasciamo alla cronaca il disbrigo della notizia, ed occupiamoci, invece, di due succosi “cinguettii” apparsi la sera stessa dell’esplosione su Twitter. Li pubblichiamo qui lasciando ai lettori il gusto della scoperta.
Entrambi recano la firma di parlamentari del M5S (curioso: potevano essere di un partito qualunque, e invece…). Uno è di Elisa Pirro, senatrice pentasegata che riprende il messaggio twittato esattamente 1 ora e 4 minuti prima dal suo collega di partito Manlio Di Stefano. Il guaio è che la scopiazzatura della senatrice piemontese avviene in modo integrale, acritico, insomma la Pirro ci cade dentro con tutte le scarpe e si lascia inghiottire dalla stessa melma.
Il fatto poi che entrambi siano laureati costituisce certo un’aggravante, perché se è vero che la geografia non è materia dei corsi di laurea in biologia o in ingegneria, è pur vero che entrambi un po’ ne dovrebbero aver studiata al liceo e anche alla scuola dell’obbligo.
Di Stefano poi aggiunge topica a topica parlando di Libia e citando il Libano negli ashtag: insomma, una confusione tremenda.
Una svista? Certo questa sarà contrabbandata come la scusante ufficiale. Noi preferiamo chiamare le cose col loro nome. In questo caso il nome è: ignoranza.
Ma l’ignoranza potrebbe essere giustificata in un cittadino qualunque, che magari ha studiato poco, si è specializzato in altre materie e non ha mai viaggiato.
Di Stefano no, non è un ignorante qualunque: è un ignorante qualificato. È niente meno che il sottosegretario agli Esteri. Già capogruppo del Movimento 5 Stelle in III Commissione Affari Esteri e Comunitari e delegato italiano presso il Consiglio d’Europa in Commissione Migranti, Rifugiati e Sfollati durante la XVI Legislatura, nella presente Legislatura viene nominato Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nel Governo Conte, alle dirette dipendenze del ministro DI Majo.
Capite bene? Questo individuo è cresciuto alla scuola di Giggino o’Bibitaro e adesso si lancia in segnali di fratellanza con chi non sa bene nemmeno lui! L’importante è apparire, esserci, sui social, in tv, sui giornali, per cercare di mantenere quei voti che gli stanno scivolando via come olio tra le dita.
Ma se te ne esci con queste stronzate, non facevi meglio a tacere?