Giornata Internazionale della birra. Abbiamo chiesto al prof. Monda se è vero che chi beve birra campa cent’anni


Dal 2008 ogni primo venerdì di agosto si celebra la “Giornata Internazionale della Birra“, una delle bevande più amate al mondo.

La celebrazione, ideata dai californiani nel 2007, è ovviamente tesa a promuovere il prodotto, nelle sue quasi infinite declinazioni, è oggi festeggiata in 80 nazioni diverse dei 6 continenti.

La birra infatti, bevanda antichissima (NDR: la bevanda sembra sia nata in Egitto o in Mesopotamia addirittura nel 5000 a.C.), è costituita per lo più da acqua, cui si aggiunge poco alcol, zuccheri e sostanze antiossidanti ma è oggi prodotta secondo numerose varianti così che è difficile risalire all’esatta composizione di ogni marca e tipo ed è impossibile conoscere il numero preciso di quante birre esistono oggi al mondo potendo, al più, fare solo la grossolana distinzione tra birre bionde, rosse o scure, per arrivare fino alle birre acide o a quelle stout.

Oggi, inoltre, esistono anche le birre analcoliche e hanno fatto capolino anche le così dette “zero calorie” (NDR: ma saranno da considerarsi vere birre?).

Bevanda rinfrescante anelata da molti per attenuare i morsi della calura estiva, esaltata nelle pubblicità televisive nella seconda metà del secolo scorso come bevanda giovane e dinamica, poi messa al bando dal Codice della Strada (NDR: giustamente, essendo comunque una bevanda alcolica!), la birra sembra finalmente aver raggiunto un punto di equilibrio nella considerazione della gente, oggi più consapevole anche grazie alla divulgazione delle risultanze di alcuni studi scientifici e medici condotti su essa.

Il Prof. Marcellino Monda, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Università “Vanvitelli” della Campania, nonché ordinario della Cattedra di fisiologia e direttore del dipartimento di Scienze dell’alimentazione e medicina dello sport, infatti conferma che un uso molto moderato di questa bevanda (NDR: si parla di 1/3 di litro al giorno per gli uomini, ossia la classica bottiglietta da 33cl., e 1/4 di litro per le donne) potrebbe avere addirittura effetti benefici sulla salute.

Il Prof. Marcellino. Monda

“Grazie alla presenza di polifenoli – spiega il prof. Monda – la birra ha un’azione antinfiammatoria e protettiva contro le malattie degenerative e cardiovascolari, nonché possibili effetti antitumorali. Inoltre è ricca di vitamine. È stato dimostrato che chi beve birra ha una maggiore presenza di vitamine del gruppo B, in particolare la vitamina B6. La birra contiene inoltre una moderata quantità di acido folico e vitamina B12”.

Ma non solo.

Il prof. Monda, infatti, evidenzia che “la birra può avere un certo effetto anche nella riduzione dei calcoli renali. L’alcol, infatti, facilita la diuresi. Questo effetto diuretico della birra evita il precipitato di cristalli nelle urine e quindi riduce l’incidenza dei calcoli renali”.

Inoltre, grazie alle sue virtù antinfiammatorie, la birra riesce anche ad avere effetto positivo sul tessuto osseo, rallentando l’osteoporosi.

La birra, assunta nelle quantità consigliate, può agire anche contro le malattie neurodegenerative in generale e si ipotizza possa proteggere anche dall’insorgere dell’Alzheimer.

L’assunzione moderata di birra, aggiunge il prof. Moda, “può aiutare a tenere sotto controllo anche il diabete. Le sostanze antiossidanti contenute al suo interno, infatti, hanno un effetto stabilizzante sulle malattie metaboliche”.

Infine la birra, contenendo una piccola quantità di alcol, agisce come vasodilatatore e alcune ricerche hanno dimostrato che un uso moderato di birra riduce del 25% gli attacchi cardiaci e la morte per malattie cardiovascolari.

Per chi si preoccupa della linea, ossia per quanto riguarda gli aspetti metabolici, il prof. Monda spiega che “le calorie che introduciamo con una quantità moderata di birra sono relativamente poche. A seconda del grado alcolico, si aggirano tra le 30 e le 60 kcl ogni 100 ml di birra. Insomma bevendo la classica birretta piccola, quella da 33cl., si assumono circa 150 calorie”.

Attenzione a non esagerare però.

Il prof. Monda, infatti, su questo punto non transige e mette in guardia dal consumo eccessivo della birra che, comunque, resta una bevanda alcolica (NDR: assolutamente da evitare, ad es., se si deve guidare) e che inoltre, a causa dei gas in essa disciolti (NDR: è la così detta “effervescenza”, che in parte si evidenzia con le bollicine e la schiuma) può causare gonfiore nonché, anche a causa del contenuto alcolico, diventare un importante voce nel bilancio energetico giornaliero se consumata in quantità importanti.

Dunque sembra che sia proprio vero che chi beve birra campa cent’anni. Ma a patto che si gusti con moderazione.