Elsa Ventura Migliorini: dipinge il mare


Al Galata Museo del Mare mostra pittorica dal 16 al 26 settembre, inaugurazione il 18 alle 17.30
Evento di prestigio assoluto e di sicuro richiamo, mette insieme tre protagonisti dai nomi noti oltre i confini delle migliori occasioni, Elsa Ventura Migliorini pittrice, Mattea Micello e Giorgio Gregorio Grasso critici.
Abbiamo il privilegio di conoscere personalmente tanto Elsa quanto Mattea e le apprezziamo dal punto di vista umano oltre che sotto il profilo delle loro capacità legate all’arte. Da persone ricche di umanità nasce e sgorga capacità espressiva di pari pregio. La sensibilità dell’animo è premessa alla felice applicazione creativa.
Elsa Ventura Migliorini sa cogliere l’interezza della realtà e valorizzarla in ogni dettaglio. Quanto abitualmente è secondario nell’apprezzamento di uno scenario reale diventa attraverso il suo pennello degno di considerazione propria e d’insieme altrettanto determinante come lo è il soggetto protagonista. Elsa nulla dimentica, nulla lascia all’incompiuto e all’indefinito, nulla tralascia. Ed il particolare assume pertanto un raccontarsi determinante all’effetto organico.
Grande capacità di osservazione e mano chirurgica, dedizione assoluta al visibile ed addirittura all’immaginabile, pur nella costante impregiudicata aderenza al vero. E questa costanza, questa coerenza di intenti e di realizzazione la fanno Musa di un canto corale che in linea con la propria interezza spirituale.
Con una parola definirei Mattea: sorprendente. Perché il sorprendere con quanto c’è di suo e quanto c’è dell’opera è la sostanza della sua narrazione; un bagaglio interiore fatto di esplosiva fantasia e di repentino coinvolgimento, una umanità straordinariamente efficace, nella quale la teatralità migliore è cosa spontanea perché tale è l’animo di Mattea.
Affetto e genuino trasporto verso il proprio pubblico sono le caratteristiche che accomunano Elsa e Mattea, una gara senza la necessità di superarsi reciprocamente, perché entrambe risultano comunque vincitrici. E il complessivo che nasce dalla loro cooperazione rappresenta unicità.
Giorgio Gregorio Grasso suggella il triplice incontro con la sicurezza della sua cultura di docente universitario e con la sua frequenza ad occasioni anche internazionali. La sua presenza è parte definitiva ad una coincidenza dei massimi sistemi.