Napoli: addio sogni di Champions


I gol di Pasalic e Gosens condannano gli azzurri che resistono solo un tempo contro un’Atalanta che corre, ma quanto corre, soprattutto nel secondo tempo. Gli uomini di Gasperini potendo contare su una preparazione atletica eccezionale si piazzano ormai ad una distanza siderale di 15 punti di distanza blindando il quarto posto.

Il discorso Champions sembra quindi definitivamente chiuso per il club azzurro. Il Napoli resiste solo per un tempo a Bergamo, poi sono bastati 10 minuti di blackout, nel secondo tempo, due errori ben sfruttati dai padroni di casa ad interrompere la serie di cinque vittorie consecutive e a tagliare la squadra di Gattuso dalla corsa al quarto posto.

Continua invece la serie di risultati positivi per l’Atalanta. La Dea vince ancora e rafforza la sua posizione in campionato raggiungendo i 60 punti e puntando nuovamente all’Europa la prossima stagione.

Che la partita si fosse presentata in salita per i partenopei si era capito subito quando nel primo tempo Ospina, toccato duro in uscita da Mario Rui e Caldara, è costretto a lasciare il campo in barella.

Dopo aver incassato i gol il Napoli migliora nell’ultima mezz’ora. Con gli inserimenti di Milik, Lozano, Callejon e Lobotka, Gattuso prova a riaprire la partita, ma prima il messicano e poi Fabian Ruiz sprecano due clamorose occasioni.

Non bene il gruppo d’attacco del Napoli che non è riuscito a mettere in difficoltà la struttura difensiva. L’argine difensivo invece ha lavorato bene nella prima frazione ma poi, interpretando con imprecisione le situazioni di gioco, è crollato preda di un paio di malintesi che hanno determinato l’esito della sfida.

Al termine della gara un Gattuso amareggiato ed insoddisfatto rimprovera ai suoi la superficialità d’interpretazione e di aver perso tempo a lamentarsi in campo con la terna arbitrale piuttosto che reagire alla sconfitta, sciupando la mole di lavoro creata.

Ora però, sottolinea il tecnico, non si può mollare, la concentrazione non deve scendere ma mantenersi costante. Ci sono ancora tante gare da giocare e soprattutto, ad agosto, c’è la Champions.

Il rischio infatti è che le rimanenti nove partite di campionato perdano di significato in attesa del ritorno di coppa contro il Barcellona.

Quindi c’è da lavorare ancora sulla mentalità e sul carattere di questa squadra che si scopre ancora una volta carente sotto questi aspetti ma suscettibile di correttivi.