Il calcio italiano sta tornando


Adesso si fa proprio sul serio. Pronto ed ufficiale anche il calendario della ripresa del campionato.
Dopo l’accordo fra la Lega e il Governo, per la definizione di un protocollo sanitario cui società e atleti dovranno rigorosamente attenersi, riapre ufficialmente i battenti la massima serie italiana dopo oltre tre mesi d’arresto.
Si riparte il 20 e il 21 giugno, un weekend che segnerà il nuovo inizio del campionato di Serie A dopo il periodo di stop per la pandemia da coronavirus.
La normativa adottata prevede che se si scoprisse un positivo in una squadra, quest’ultimo dovrà sottoporsi a quarantena con tutti i compagni che però potranno continuare ad allenarsi.
Al via i recuperi della 25esima giornata: Torino-Parma, Verona-Cagliari, Atalanta-Sassuolo e Inter-Sampdoria, mentre da lunedì 22 giugno il campionato riprenderà il suo corso naturale dalla 27esima giornata. Il programma è insolito ed intenso: saranno 124 partite (quelle delle ultime 12 giornate più le quattro gare di recupero) concentrate in 43 giorni, dal 20 giugno al 2 agosto, quando dovrebbe concludersi la stagione 2019/2020.
Si giocherà quasi tutti i giorni, con le gare spalmate su tre fasce orarie: alle17,15, 19,30 e 21,45. Le 8 partite disputate nello slot pomeridiano cadranno sempre nel weekend, uno a giugno e quattro a luglio, e mai nelle città più calde, Cagliari, Lecce e Napoli.
Gli orari delle ultime tre giornate invece verranno decisi soltanto nelle prossime settimane in base ai piazzamenti in classifica delle varie squadre, dovendo garantire la contemporaneità alle squadre in lizza per gli stessi obiettivi.
Si giocherà a porte chiuse e le partite, per ora, non saranno più le stesse, non solo perché non ci saranno i tifosi, ma anche perché lo stadio potrà ospitare solo un contingente limitato di giornalisti, fotografi e addetti alle produzioni TV.
Molte le nuove abitudini che dovranno essere adottate alle quali sarà difficile adattarsi.
I giocatori arriveranno in pullman e passeranno direttamente negli spogliatoi che avranno dei separatori fra giocatori in panchina e titolari. Sono ammessi gli scontri di gioco in campo ma in caso di goal niente abbracci e se ci sarà da discutere con l’arbitro, verrà fatto a distanza.
Durante la gara, poi, saranno possibili 5 sostituzioni, organizzate però in tre momenti.
I giocatori in panchina dovranno avere la mascherina, come il resto dello staff, ed osservare un distanziamento adeguato ma, a scelta, potranno anche decidere di andare in tribuna.
Tutto questo però non basta a colmare l’astinenza patita in questo periodo di lockdown.
Il torneo della Coppa Italia con le due semifinali di ritorno e poi la finale, programmata per mercoledì 17 giugno all’Olimpico, anticiperà il rientro sui campi.
In pochi giorni si giocheranno le semifinali di ritorno, venerdì 12 giugno Juventus–Milan e sabato 13 Napoli-Inter, e la finale, un modo per immergersi nell’immediato in una competizione di rilievo ed assegnare un trofeo che avrà sicuramente un valore oltre che sportivo anche simbolico. Ovviamente anche queste partite si svolgeranno senza pubblico e con le stesse misure previste per la ripartenza del calcio italiano. Tre partite, semifinali e finale, che trasmesse dalla Rai potranno essere viste da tutti gli italiani, come auspicato dal ministro Spadafora.
Il calcio italiano sta tornando, prepariamoci quindi all’overdose di calcio che ci aspetta fino all’estate.
Il prossimo obiettivo è ritrovare il pubblico e la possibilità di riaprire gli stadi almeno a luglio. Infatti, se migliora l’andamento dei contagi e si riduce sensibilmente la circolazione del virus potrebbe essere consentito, perlomeno in qualche regione, un accesso parziale agli impianti di calcio. Tale eventualità sarebbe una straordinaria iniezione di fiducia e di entusiasmo che dal calcio possa espandersi alle altre espressioni sociali.