Dries si è fermato a Napoli


Il futuro di Dries Mertens è ancora Napoli. L’ attaccante azzurro non solo ha detto sì al Napoli, accettando la proposta di rinnovo del Presidente De Laurentiis, ma ha detto sì a Napoli, alla città ed al suo popolo.
La notizia della conferma ha dato tanta gioia ai tifosi che tanto desideravano restasse dopo un anno di discussione, fra alti e bassi, con la dirigenza dei club.
La storia del rinnovo del belga parte il 1° marzo all’Hotel Vesuvio, quando a colloquio con il Presidente ebbero modo di scambiarsi le rispettive intenzioni. A Mertens, libero di decidere del proprio futuro, il Napoli presentò un’ottima offerta. Dopo però, solo silenzi ed una lunga pausa di incertezza.
Probabilmente il giocatore, sebbene spinto a restare per amore della piazza ma anche per l’ottimo rapporto creato con il tecnico Gattuso, si aspettava altre garanzie per appagare la voglia di giocare ancora in Champions nella prossima stagione, eventualità oggettivamente difficile col Napoli. Da qui il dipanarsi della trattativa con l’Inter. Il belga quindi pareva ormai a un passo dall’addio, corteggiato dai nerazzurri ma anche dal Chelsea e libero di svincolarsi a parametro zero, avendo il contratto in scadenza il 30 giugno. Ma l’abile Aurelio De Laurentiis con una telefonata ha rimescolato le carte. È evidente che il Presidente si è avvalso di un complice: il fortissimo legame affettivo che si è creato tra la città e l’attaccante, che, dopo sette stagioni in maglia azzurra, non aveva alcuna voglia di spezzare. Bisognava solo mettere da parte qualche incomprensione e trovare l’intesa dal punto di vista economico, per evitare un doloroso divorzio per entrambe le parti. Anche se avrebbe guadagnato qualcosa di più il belga ha resistito alle avances delle pretendenti e, trovato l’accordo economico con il club partenopeo, contratto biennale da 4 milioni a stagione più 500mila euro di bonus legati ai gol segnati ed ai risultati della squadra, ha deciso di chiudere la sua carriera in azzurro, come il mare ed il cielo della città che ama.
Restare al San Paolo ha fatto la differenza e non l’aspetto economico della faccenda. Dries naturalizzato napoletano come da sua stessa ammissione – “Si, sono napoletano” – difficilmente avrebbe lasciato la terra partenopea e dimenticato l’amore che ad essa lo lega.
In questi sette anni “Ciro” ha mostrato non solo grande affetto per la gente ma anche una spiccata capacità di vivere la città nelle sue mille sfaccettature, sapendone cogliere gli umori e comprenderne le complessità. Questo lo ha reso un modello per la positività dei comportamenti, una positività contagiosa che fa bene anche ai tifosi.
Il bene ed il legame reciproco instaurato con i napoletani è innegabile e si svela nelle tante frasi social a lui dedicate: “Ti vogliamo fino alla pensione” – “Sei il vero Re di Napoli”. Addirittura negli ospedali cittadini c’è chi tra il personale sanitario riporta il suo nome sulle tute di protezione anti-covid.
Anche la politica locale si è sentita investita di consacrare il momento con un gesto solenne. L’assessore allo Sport del Comune, Ciro Borriello ha infatti proposto di conferire al folletto azzurro la cittadinanza onoraria.
Per il momento Napoli si gode il suo eroe che ha saputo resistere al canto ammaliatore delle sirene ed alle lusinghe di lauti guadagni nell’attesa che possa crescere e trasformarsi in mito, ma per quello occorre del tempo e qualche trofeo.