La fase 2 è ufficialmente aperta anche per il Napoli


Con l’inizio della fase 2, dal 4 maggio, anche i giocatori di Gattuso sono tornati ad allenarsi al centro sportivo di Castel Volturno. L’ok è partito anche per i biancocelesti e i giallorossi ma pure per Bologna, Sassuolo e Parma.
Per quanto riguarda il Napoli Calcio, per correttezza di rapporti, l’Unità di Crisi della Regione Campania ha inviato preventivamente al Governo il parere favorevole della Regione allo svolgimento degli allenamenti, nel rispetto di tutte le esigenze di tutela sanitaria, a cominciare già dal 4 maggio.
In campo dal 6 maggio invece Lazio e Roma, come da ordinanza emessa dalla Regione Lazio che consente l’allenamento in forma individuale di atleti professionisti e non di discipline sportive non individuali, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento in strutture a porte chiuse.
Sulla stessa linea anche l’ordinanza della Regione Emilia-Romagna, che consentendo dal 4 maggio agli atleti di allenarsi in forma individuale nel rispetto delle norme anti-coronavirus, ha permesso la ripresa degli allenamenti per Sassuolo, Bologna e Parma. La Spal invece, quarta squadra emiliana, conferma la sospensione delle attività in attesa del protocollo sanitario e delle norme sulla definizione di ripresa delle competizioni sportive.
In tutto 6 squadre di serie A, quindi, ritornano a respirare l’erba dei campi di calcio ma soprattutto aria di normalità, sebbene limitata da un rigido protocollo sanitario.
La prima buona notizia arriva dal policlinico Federico II di Napoli che, concluso il primo giro di test Covid-19 sui giocatori del club azzurro, annuncia che nessun tesserato è risultato essere positivo. Ovviamente, prima di riprendere, c’è bisogno di un altro tampone per rimettersi a giocare in sicurezza.
In merito alle modalità di allenamento al centro sportivo di Castel Volturno, la normativa sanitaria adottata prevede due turni di allenamento, per evitare che si possa creare un assembramento. Il primo mattutino, alle undici, il secondo invece alle quattordici. A disposizione dei calciatori, che si alleneranno 4 alla volta per ritrovare la condizione, 3 campi regolamentari. Ognuno arriverà separatamente, già pronto con maglietta e pantaloncini, per un allenamento di circa un’ora. Niente doccia sul posto ma a casa; rimarrà chiuso ed indisponibile la parte della struttura comprensivo di spogliatoi, palestre ed uffici.
A bordo campo ogni giocatore potrà dissetarsi bevendo da bottiglie d’acqua personalizzate. Anche lo staff sarà contingentato (nove in totale): Gattuso ed i suoi collaboratori, il medico sociale, due fisioterapisti, un magazziniere e nessun dirigente.
Ma quando riprenderà il calcio?
In Europa la Germania guida la ripresa del calcio. Via libera alla Bundesliga dalla seconda metà di maggio, ansiosa di finire la stagione entro la fine di giugno. L’ok della Merkel arriva nonostante almeno 11, fra giocatori e membri degli staff di diversi club, siano risultati positivi al coronavirus. Slitta invece a giugno la Premier League dove ancora i club non hanno trovato un’intesa sui protocolli per garantire un sicuro ritorno in campo.
Ancora incerta la data della ripresa della Serie A. L’ormai celebre protocollo che deve mettere d’accordo la commissione medica federale e il comitato tecnico scientifico, e dare il via libera agli allenamenti di squadra e alla ripartenza, non è ufficialmente ancora pronto. Interpellato in merito, il ministro per lo Sport e le Politiche Giovanili, Spadafora non si espone affidandosi con prudenza ai prossimi dati sui contagi, augurandosi di poter riaprire tutte le strutture sportive entro la fine del mese, sempre in sicurezza e nel rispetto della salute di tutti. L’unica certezza è che sicuramente si giocherà a porte chiuse.