Nella fase 2 più biciclette per la mobilità. Intervista al Presidente FIAB Napoli


Le misure di distanziamento sociale sono un elemento essenziale per limitare la diffusione dei contagi.
È stato questo il motivo portante nella fase 1 dell’epidemia da Coronavirus e dovrebbe esserlo ancora anche nella fase 2, ossia quella del lento ritorno alla normalità, onde evitare la recrudescenza dei contagi.

In questo senso le metropolitane, e in generale, i mezzi pubblici super affollati non sembra siano assonanti all’esigenza di non condividere spazi stretti e chiusi con un notevole numero di persone.

Ecco, quindi, che sarebbe logico attendersi una decisa incentivazione a mezzi di trasporti individuali alternativi come la bicicletta che, tra l’altro, è un veicolo non inquinante.

Anche Napoli, città collinare e dunque apparentemente che sfavorisce l’uso della bicicletta, vede una fetta di popolazione sempre più larga che userebbe le bici (nella loro declinazione tradizionale e quelle elettriche) per una personale mobilità maggiormente flessibile e ecosostenibile ma, sfortunatamente, l’amministrazione attuale del Comune di Napoli ha fatto ben poco nei quasi dieci anni di mandato mostrando un disinteresse sempre maggiore verso questi importanti argomenti (che, se affrontati seriamente, tornerebbero assai utili nella imminente fase 2).

Su questi temi abbiamo raggiunto l’arch. Maria Teresa Dandolo (NDR: in foto), Presidente FIAB Napoli – Associazione Cicloverdi Napoli, per un’intervista sul tema.

Buongiorno Presidente Dandolo e grazie d’aver accettato d’essere intervistata da WeekyMagazine.

WM: L’Associazione Cicloverdi di Napoli, è un Sodalizio che promuove l’uso della bicicletta e la tutela dell’ambiente. Ma non solo. Ci parla brevemente di cosa è la FIAB e quali sono i suoi scopi associativi più importanti?

Arch. Dandolo:
La FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) Napoli Cicloverdi é un’associazione locale, aderente a Fiab, che opera in città da più di 30 anni e che si batte in particolare per migliorare la sicurezza urbana dei ciclisti e per promuovere l’uso della bicicletta sempre e comunque. Propone escursioni urbane ed extraurbane in bicicletta con vari gradi di difficoltà sempre orientate alla tutela e alla valorizzazione dei paesaggi e dei territori. Come tutte le associazioni FIAB, distribuite sul territorio nazionale, si propone di diffondere e promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano intelligente ed ecologico, per migliorare traffico e ambiente urbano e per diffondere il cicloescursionismo come pratica di turismo sostenibile rispettoso dell’ambiente.

WM: Il Sodalizio che Lei presiede è da sempre attento alla mobilità urbana e all’ambiente. La bicicletta, un mezzo che sembra un mezzo legato all’epoca rurale o comunque passata, è davvero ancora oggi concorrenziale rispetto ai mezzi pubblici e alle auto private? Se si in che termini?

Arch. Dandolo:
Oggi, a seguito dell’approvazione della Legge nazionale per la mobilità ciclistica (2018) la bicicletta è finalmente equiparata a un qualsiasi mezzzo di trasporto. Da tutti viene riconosciuta come un mezzo ideale, in ambito urbano, per gli spostamenti brevi. Basti pensare che quelli che avvengono in città coprono in media un massimo di 5Km e quindi sono sicuramente affrontabili in bici. Inoltre con l’avvento delle e-bike si può affrontare qualsiasi percorso e con la pieghevole si può andare in treno e metropolitana.

WM: Quanto costa attrezzarsi volendo acquistare una bici idonea per un utilizzo commuter (NDR: tragitti casa-lavoro)?

Arch. Dandolo:
I prezzi sono molto variabili, ma per avere una bici muscolare con cambio che non dia problemi si può spendere dai 400,00 ai 1000,00€. Per una e-bike occorre partire dai 1000,00€.

WM: Ci sono contributi (detrazioni, deduzioni, etc.) fiscali che invoglino l’abbandono dei mezzi a motore in favore della bicicletta? Le aziende le risulta incentivino l’uso della bicicletta da parte dei loro dipendenti?

Arch. Dandolo:
Attualmente l’unica città del Sud che prevede incentivi è Bari. A Napoli e nella regione non è previsto nulla. La legge di Bilancio 2020 ha previsto ecobonus per acquisto bici per rottamazione di auto inquinanti in comuni con più di 50.000 abitanti e che hanno registrato notevoli sforamenti per i livelli di polveri sottili. Queste agevolazioni sarebbero dovute partire ad Aprile 2020 ma sono in realtà bloccate per l’emergenza Coronavirus. Proprio per la partenza della fase 2 la Fiab Napoli Cicloverdi ha chiesto al sindaco di Napoli di prevedere incentivi per chi sceglie il Biketowork.

WM: Le potenzialità della mobilità in bicicletta sono evidenti in alcune città del nord Italia (una per tutte, ad es., Ferrara) e del nord Europa. Si tratta di agglomerati urbani pressoché pianeggianti. Venendo a una città collinare come Napoli, tuttavia, è indubbio che qualche difficoltà in più c’è….

Arch. Dandolo:
E’ vero delle difficoltà in più ci sono per la struttura orografica della città, ma la verità è che a Napoli non esiste la cultura della bicicletta. Per superare i dislivelli si può usare una bicicletta a pedalata assistita o comunque puntare sul trasporto bici in funicolare o in metropolitana. Trent’anni fa eravamo veramente in pochi ad utilizzare la bicicletta oggi, nonostante le poche infrastrutture, siamo diventati tanti cosa che dimostra che da parte di molti cittadini la voglia di cambiare c’è.

WM: Cosa ritiene, quindi, che l’amministrazione napoletana a guida De Magistris ha fatto e cosa avrebbe potuto fare (e non ha fatto) nei lunghi anni, quasi nove oramai, in cui è stata alla guida della città? Ritene ci sono delle responsabilità in ordine alle tematiche di inquinamento da polveri sottili dovute al traffico dei veicoli a motore?

Arch. Dandolo:
All’inizio del suo primo mandato De Magistris inaugurò la pista ciclabile del lungomare mostrando di optare per una alla mobilità sostenibile.
Probabilmente l’essere affiancato all’epoca da un assessore come Anna Donati facilitava una visione e una prospettiva ambientalista della città anche perché
oltre alla pista ciclabile di collegamento est-ovest erano stati presi provvedimenti di riduzione dei flussi di traffico interni alla città con varchi telematici che in piazza Dante e in via Duomo duravano 24 ore. A seguito della protesta dei commercianti i varchi furono ridimensionati accorciando l’orario di divieto dalle 9 alle 18 e l’assessore ambientalista allontanata. Successivamente non è stato preso alcun provvedimento per contenere l’inquinamento e i fondi del PON-Metro sono stati destinati ai semafori intelligenti quindi ad interventi di fluidificazione del traffico.
Non esiste ancora il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) quindi anche a lungo termine non ci sono progettualità.

WM: E nei numerosi comuni della provincia napoletana, qual’è la situazione?

Arch. Dandolo:
Non si può considerare l’ambito urbano come un”sistema chiuso” oggi occorre ragionare a una scala “metropolitana” . Agisce negativamente la carenza del TPL (Trasporto Pubblico Locale) e soprattutto la mancanza d’interconnessione tra reti di trasporto cosa che costringe molti cittadini a servirsi dell’auto privata aumentando l’inquinamento e la congestione nell’area metropolitana.

WM: Quali, a Suo parere, le ragioni per il mancato accoglimento di alcune istanze della FIAB (ce ne citi un paio tra le più importanti)…

Arch. Dandolo:
Le ragioni principali del mancato accoglimento delle nostre istanze sono legate al voler privilegiare una diversa idea di città che invade la ciclabile del lungomare con “grandi eventi culinari” e che penalizza pedoni e ciclisti, soprattutto in merito alla sicurezza stradale, perché non disincentiva adeguatamente l’uso del trasporto privato.

WM: Oggi, tuttavia, ci troviamo ad affrontare la grande sfida della ripartenza dalla fase 1 dell’epidemia da Coronavirus. Come può la bicicletta aiutarci a ripartire?

Arch. Dandolo:
La nostra lettera invito a De Magistris e all’assessore Clemente contenente “le 10 proposte per la mobilità delle persone nella fase 2 dell’emergenza Covid-19 a Napoli” (NDR: Per ragioni di spazio lo pubblichiamo separatamente) inizia così:
“È arrivato il momento di riscoprire, per quanto da tempo FIAB lo sostenga con grande forza, che bisogna intervenire sulla mobilità cittadina per fare spazio al mezzo meno inquinante e sostenibile che esista: la bicicletta. Lo scopo? Evitare che si ritorni a tirare le auto fuori dal garage per rispettare gli obblighi della distanza sociale alla fine del lockdown.” Ed è per questo che nella fase di transizione, quando l’accesso ai mezzi pubblici dovrà essere necessariamente limitato per mantenere il distanziamento sociale tra le persone (si parla di 1/3 della capacità) che la bicicletta potrà rappresentare il mezzo di trasporto ideale per garantire, in maniera salutare ed efficiente, il distanziamento fisico negli spostamenti urbani.

WM: In tal senso, quali sono le azioni che il Sodalizio da Lei presieduto ritiene di poter fare (o sta facendo) nelle sedi istituzionali cittadine e della provincia?

Arch. Dandolo:
FIAB NAPOLI CICLOVERDI, con grande senso di responsabilità ha invitato i propri iscritti a restare a casa e ad aspettare tempi migliori per utilizzare la bici per muoversi. Forse non sono ancora arrivati i tempi per le ciclopasseggiate collettive, ma la bici può essere riscoperta come efficace mezzo trasporto per avviarsi alla normalità alla fine del lockdown. La bicicletta, infatti, è la soluzione per una città più vivibile, meno inquinata e l’occasione per restituire spazi pubblici alla fruizione libera dei cittadini.
Abbiamo rivolto, come dicevo, un invito a cominciare a ragionare da subito su come dovrà avvenire la mobilità per il “dopo” che va progettata in modo da minimizzare i rischi sanitari per i cittadini e da favorire la mobilità attiva (a piedi o in bici) con interventi minimi e a basso costo. Abbiamo richiesto un piano d’emergenza per la mobilità che concretizzi vecchie istanze partendo da quella fondamentale: – spostarsi in tutta sicurezza a piedi, in bici, con e-bike e in monopattino su una rete di piste e percorsi, anche provvisori, che rappresentino una reale alternativa all’uso dell’auto privata per chi prima adoperava i mezzi pubblici.

WM: In definitiva, quali pensano possano essere le prospettive a breve e medio termine, per una città come Napoli, riguardo un utilizzo della bicicletta non più solo come mezzo ludico ma anche di mobilità personale urbana?

Arch. Dandolo:
Molte persone vorrebbero utilizzare la bicicletta per spostarsi in città ma hanno timore dei pericoli della strada e di muoversi tra le auto e i motorini. Incentivare il Biketowork, anche a livello aziendale e il Biketoschool può essere, insieme, ad investimenti sulla sicurezza stradale la vera svolta verso una città ciclabile quindi più vivibile.

WM: Architetto Dandolo grazie per il tempo così cortesemente concesso a WeeklyMagazine.
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