Covid-19 e il settore dello sport


Uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi, a causa delle decisioni restrittive per evitare la diffusione della pandemia, è quello dello sport. In effetti sin dal primo decreto, il Governo ha deciso per la chiusura immediata delle palestre, centri fitness e di tutte le attività sportive, perché attività di forte aggregazione.
Il Decreto Legge , noto anche come Cura Italia, aveva stabilito , all’art. 96 una misura di sostegno per gli addetti del settore sportivo.
Nell’articolo, si legge, che il fondo di dotazione, di 50 milioni sarebbe stato destinato agli occupati del settore sportivo secondo le modalità che sarebbero state definite con un decreto attuativo di prossima applicazione entro i successivi 15 giorni.
Di giorni ne sono passati 17 ormai e di questo decreto, nessuna traccia. C’è forte aspettativa, anche perché i destinatari di questa misura sono fondamentalmente i “collaboratori sportivi”, ovvero quei soggetti che svolgono la propria attività in modo indipendente e non subordinato nelle tantissime associazioni sportive e società sportive dilettantistiche, che rappresentano il cuore dello sport dilettantistico in Italia.
Questo settore, che ha sempre vissuto, grazie alle agevolazioni in termini di tassazione e contributi , per coloro che a vario titolo svolgono principalmente funzioni di istruttori , maestri, formatori nelle varie discipline, è stimato in circa 500.000 persone.
Il decreto Cura Italia, stanziando un fondo di € 50 milioni per un contributo procapite di € 600,00, garantirebbe pertanto , un minimo sovvenzionamento, a soli 83.000 collaboratori, ovvero solo il 16,67 % della platea.
Si può immaginare quanto forte sia il malcontento tra i soggetti interessati. In effetti, gli occupati in questo settore, attualmente , non hanno altre forme di sostentamento, in quanto la tipologia di contratto non prevede la possibilità di attingere a nessun altro ammortizzatore sociale, quale ad es. la Cassa integrazione in deroga.
In settimana , il ministro dello sport Spadafora, ha assicurato che a breve ci sarà la norma attuativa.(e sarebbe proprio l’ora, aggiungiamo ), molto probabilmente lunedì.
Tra l’altro si prevede che ci saranno dei paletti per l’accesso:
– in primis , saranno ammessi alla presentazione , solo i collaboratori , che nel periodo di imposta precedente, non abbiano ottenuto “rimborsi” superiori ad euro 10.000,00, tutti gli altri, ovvero coloro che rientrano nella fascia da € 10.000,00 ed € 30.658,00 non potranno accedere al sostegno;
– e in secondo luogo, il rimborso sarà assicurato ai più lesti, sarà pertanto un “click day”, pratica questa assolutamente degradante , se si pensa che il ricevere questo contributo, per tanti rappresenta una necessità , in quanto unica fonte di sussistenza.

Si ipotizza che per poter inviare la richiesta, la procedura richiederà l’invio di una pec all’indirizzo di Sport e Salute spa, indirizzo che allo stato attuale non è ancora conosciuto.
Altra ipotesi , è che potranno essere esclusi coloro i quali affiancano questi rimborsi ad uno stipendio o a una pensione, (sarebbe ovviamente una giusta considerazione).