Coronavirus: aziende del sud pronte a riconvertirsi per costruire ventilatori (ma istituzioni e produttori nicchiano)


L’emergenza Coronavirus ha messo alle corde la sanità nazionale. Mancano posti letto nelle terapie intensive e sub intensive, mancano mascherine, bombole d’ossigeno e mancano i ventilatori necessari per consentire la respirazione assistita di quei pazienti critici i cui polmoni non ce la fanno da soli.

Così che un pool di aziende del sud, si è raccolta intorno al Politecnico di Bari per mettere insieme le proprie capacità produttive e rispondere in tempi immediati a questa inaspettata ma pressante esigenza mettendosi a disposizione di quelle poche ditte che detengono il know how della realizzazione di questi indispensabili macchinari.
Questa generosa offerta, tuttavia, non ha sinora trovato riscontro, forse per la diffidenza di quelle poche aziende detentrici dei brevetti che temono di rilevare i loro segreti possa poi favorire eventuali concorrenti in futuro e bene ha fatto recentemente l’avv. Francesco Acanfora, in rappresentanza della CISE, la Confederazione Italiana di Sviluppo Economico, e di aziende esperte in meccatronica come DEMA, DESA Engineering, PROTOM, ATM e NES Group, a sottolineare che le aziende del sud sarebbero disposte a sottoscrivere un patto di non concorrenza.
Di seguito la generosa offerta di tali realtà produttive, riassunta in un comunicato stampa, che ci si augura sia raccolta in tempi brevi dalle aziende detentrici dei brevetti nonché anche dal mondo politico per ricevere anche la necessaria sponda istituzionale:

Le aziende del Sud si mettono insieme per far fronte all’emergenza da Covid-19 allo scopo di supportare l’aumento della produzione di ventilatori polmonari, ultima barriera contro la degenerazione patologica del virus, la cui disponibilità non è più sufficiente a coprire il fabbisogno straordinario di questo drammatico periodo negli ospedali, non solo in Italia ma anche all’estero. Partito dal Politecnico di Bari, rilanciato dalla Regione Campania, l’appello alle industrie tecnologiche del meridione è stato subito raccolto da alcune fra le più avanzate aziende del territorio.
L’avv. Francesco Acanfora, consulente della Confederazione Italiana di Sviluppo Economico, presidente del comitato di controllo dell’area di sviluppo industriale di Napoli, ha sottolineato: “quale consulente di primarie aziende del settore, ho subito condiviso l’appello dal Politecnico di Bari. Le migliori aziende del territorio hanno immediatamente aderito, ma non possiamo attendere i tempi di un nuovo progetto. Adesso occorre con urgenza che chi detiene il know-how lo condivida con chi può moltiplicare la produzione. In mancanza, intervenga il governo per consentirlo accellerando al massimo”.
Noi di Dema – afferma Renato Vaghi, amministratore delegato della società specializzata nella produzione di aerostrutture – abbiamo aderito a questo progetto offrendo le nostre capacità ingegneristiche e industriali per la realizzazione dei ventilatori per la respirazione assistita necessari a contrastare l’emergenza. Purtroppo i tempi di diffusione del virus non sono compatibili con lo sviluppo e la certificazione, anche emergenziale, di soluzioni nuove, a causa dei tempi di progettazione e testing. Per questo è prioritario agire immediatamente per dar corso all’iniziativa”.
Noi della Desa – afferma Marco Isernia, direttore di Desa Engeneering – pur avendo un know-how e tecnologie in settori diversi, riteniamo che l’unica soluzione possa essere quella di mettersi a disposizione di chi già abbia le adeguate competenze e che voglia condividerle al fine di incrementare la capacità produttiva dei ventilatori polmonari, ora più che mai necessari per contrastare l’emergenza”.
Fabio De Felice, presidente di Protom, sottolinea l’aspetto solidaristico delle aziende meridionali “che mostrano la capacità, in un brevissimo lasso di tempo, di mettere a disposizione dell’unità nazionale e regionale tutte le competenze ingegneristiche e produttive necessarie, lasciando da parte qualsiasi personalismo e aspetti legati alla concorrenza per convergere tutti su un unico obiettivo, quello di dare una mano al nostro Paese, martoriato in un grande momento di difficoltà”.
Anche Giuseppe De Tomaso, AD di ATM conferma di aver raccolto volentieri l’appello “in questo momento così difficile, per cui abbiamo dato tutta la nostra disponibilità per convertire parti dei nostri impianti nella produzione degli apparati respiratori”.
N.E.S. – azienda tecnologicamente avanzata nel manufacturing elettronico – per voce del suo Amministratore Marco Punzo, conferma di voler mettere immediatamente a disposizione di questo progetto le sue attrezzature e la sua capacità ingegneristica e produttiva per produrre il cuore elettronico del prodotto. ”
Infine, Antonella Ciaramella consigliere della Regione Campania, conclude indicando il necessario ruolo delle istituzioni: “il mio ruolo è quello di fare da tramite tra imprenditori, servizio pubblico informativo e istituzioni competenti, con l’obiettivo comune di salvare quante più vite possibile, senza dimenticare di fare la nostra parte restando a casa”.