Mascherine: come scegliere quella giusta


L’epidemia ha comportato una grande richiesta di mascherine da parte della popolazione.
Ma di mascherine ne esistono moltissimi tipologie, da scegliersi a seconda dell’entità dell’esposizione al rischio da contagio nonché dal fatto che chi le usa sia stato addestrato o meno.
Talune tipologie di mascherine, infatti, comportano più rischi che benefici se utilizzate a sproposito.

Questo è, ad esempio, il motivo per cui decisamente si sconsiglia l’utilizzo di mascherine a valvole alla popolazione.

Al fine di fare una scelta consapevole, cerchiamo di fare una carrellata sui tipi più comuni:

– FFP3 (con valvola di esalazione):
Idonea per OSPEDALI Reparti Terapia Intensiva, (perché sono a contatto con pazienti certamente contagiati).

– FFP2 (con valvola di esalazione):
SOCCORRITORI (perché sono a contatto con persone e/o pazienti potenzialmente contagiati).

– FFP2 (SENZA valvola) FORZE DELL’ORDINE solo in caso di emergenza ed ausilio a Soccorritori (perché devono essere protetti ma non rischiare di contagiarsi tra di loro).

– FFP2 (SENZA valvola) MEDICI di famiglia e GUARDIE MEDICHE. In alternativa con valvola (ma ricordiamo che la valvola è di aiuto a chi è costretto ad utilizzarla a LUNGO TEMPO in presenza di PAZIENTE POTENZIALMENTE MALATO); i medici potranno abbinare la mascherina chirurgica sopra alla MASCHERINA FFP2 con valvola per limitare la diffusione della loro esalazione dalla valvola.

– MASCHERINE CHIRURGICHE:
PERSONE CHE LAVORANO o SONO COSTRETTE A LAVORARE con occasionali distanze interpersonali inferiori a 1 metro (le stesse FORZE dell’ORDINE, gli uffici aperti al pubblico, gli addetti alla vendita di alimentari.

E la popolazione?

Si ricorda alla POPOLAZIONE che è MEGLIO RESTARE CASA praticando le semplici regole di igiene (lavaggio frequente ed accurato della mani e dell’ambiente domestico con prodotti a base alcolica) utilizzando al più, in occasione della spesa dei generi di prima necessità, una mascherina chirurgica onde evitare che mentre si parla goccioline della propria saliva possano raggiungere gli interlocutori.

Ovviamente non funzionano fazzoletti e sciarpe e, in ogni caso, MAI E POI MAI affidarsi a mascherine fatte in casa o a mascherine già usate.

Una mascherina fatta in casa non dà alcuna garanzia di protezione ma induce un falso senso di sicurezza nell’avvicinarsi alle persone con grave rischio di contagio.

A scanso di tale grave rischio le mascherine, in quanto DPI (NDR: Dispositivi di Protezione Individuali), devono essere CERTIFICATE e sono da considerarsi SEMPRE usa e getta poiché, una volta usate per qualche ora ed intrise di sporcizia e umido, NON SONO MAI previste per esse procedure di lavaggio, rigenerazione o di sanificazione. Ci si deve convincere che mascherina già usata diventa ricettacolo di virus e batteri.

Analogamente la popolazione deve sapere che le mascherine più complesse ossia quelle con valvola, che sono comunque usa e getta, sono si quelle che offrono una maggiore protezione (FFP3 e FFP2) ma la presenza della valvola ne aumenta il costo complicandone la gestione ed è per questo che il loro utilizzo è riservato solo a un’utenza professionale adeguatamente formata al loro utilizzo.