Calcio – Il calcio al tempo del coronavirus


La presenza anche in Italia del virus COVID-19, con focolai in Veneto ed in Lombardia, ha causato, per motivi precauzionali, la sospensione di alcune gare della 25esima giornata di campionato di serie A. Saranno infatti recuperate l’11 marzo Verona-Cagliari e Torino- Parma, mentre restano ancora da decidere le date per la ripresa di Atalanta-Sassuolo ed Inter-Sampdoria.

Con le stesse motivazioni, nella 26esima giornata, sono state rinviate ben cinque partite, inizialmente previste a porte chiuse. Le gare sospese, che saranno recuperate il 13 maggio, sono: Juventus-Inter, Milan-Genoa, Parma-Spal, Sassuolo-Brescia e Udinese-Fiorentina.

Una decisione, quella del rinvio, che lascia qualche perplessità per come sia stata gestita l’emergenza coronavirus che ferma la serie A ma non la Coppa Italia. Infatti le partite in calendario il 4 ed il 5 di marzo, Juve-Milan, a porte aperte solo per i piemontesi, e Napoli-Inter, a porte aperte per entrambe le parti, prevedono a quanto pare una diversa disciplina per gli spostamenti dei tifosi lombardi. Come se il virus andasse in giro solo nei giorni festivi e prefestivi, per di più agendo in maniera differente sulle stesse popolazioni a seconda della fede calcistica.

Difficile non pensare che il rinvio del derby d’Italia capiti a dare respiro in un momento particolare e difficile per la Juventus. Dopo la sconfitta subita a Lione in settimana, non solo c’è il rischio di eliminazione dalla Champions, ma anche la posizione in classifica comincia a vacillare, complice una Lazio che nell’anticipo di sabato all’Olimpico, battendo 2-0 il Bologna, guadagna la vetta del campionato.

Chi invece continua il suo cammino anzi, continua a pedalare è Gattuso ed il suo Napoli. Gli azzurri tornano a concentrarsi sul campionato dopo lo stretto pareggio con il Barcellona. Con il risultato di 1-1 al San Paolo, nell’andata degli ottavi di finale di Champions, la squadra partenopea paga a caro prezzo l’unica disattenzione difensiva che consente ai blaugrana di riequilibrare il vantaggio realizzato da Mertens. Il belga è autore di un gol speciale, un fantastico destro a giro, il 121esimo gol in maglia azzurra con cui raggiunge Marek Hamsik nell’elenco dei migliori marcatori nella storia del club. Alla fine del match rimane la soddisfazione di aver neutralizzato il 6 volte pallone d’oro L. Messi, poco incisivo nella sua prima esperienza nella casa di Maradona.

Nel secondo anticipo di ieri il tecnico calabrese richiede il massimo impegno alla squadra affinché faccia bene anche in casa. Gattuso infatti ha perso quattro delle sue prime cinque gare casalinghe. Dall’altra parte un Torino che vorrebbe invertire la rotta con il nuovo allenatore Moreno Longo, in panchina dopo l’esonero di Mazzarri.

La partita della verifica è superata brillantemente dal Napoli che dimostra di credere ancora nelle sue qualità individuali e del collettivo a cui Gattuso è riuscito a dare continuità, fiducia ed assetto tattico. Decide Manolas di testa, su assist di Lorenzo Insigne, con raddoppio di De Lorenzo lanciato da Mertens nel finale. In una partita dominata dal Napoli si registra una sola sbavatura nell’extra time, il Toro con Edera ne approfitta ma è del tutto inutile. Il risultato si blocca sul 2 a 1 per i padroni di casa e del campo.

“Nelle tragedie non c’è rivalità, uniti contro il COVIT-19” è lo striscione esposto in curva B, un esempio di umanità e civiltà che non ha bisogno di commenti: orgogliosa di questa terra, di questo popolo.