Le teorie della genesi del coronavirus


Sul coronavirus si sta scrivendo di tutto e di più ma le teorie che maggiormente sono diffuse sull’argomento sono due o tre.

Innanzi tutto c’è la comunità scientifica che attribuisce la causa dei contagi al salto di specie che il virus, endemico in alcune specie animali consumate in oriente (ad es. serpenti) possa avere avuto trasmettendosi all’uomo.
La cosa sarebbe andata nel senso che dalla città cinese di Wuhan, dove c’è un esteso mercato di animali vivi e morti, sarebbe stato acquistato l’animale la cui carne infetta sarebbe poi stata servito a tavola contagiando il paziente zero.
Questa teoria si fonda sulla pratica cinese, effettivamente ancora esistente, di consumare le carni di animali esotici come serpenti e pipistrelli.

Poi c’è la teoria della diffusione accidentale dell’agente patogeno da un laboratorio militare di ricerca microbiologica sito a Wuhan.
Secondo questa teoria il governo cinese, che effettivamente non ha mai sottoscritto le convenzioni di Ginevra per la messa al bando delle armi biologiche, è uso compiere esperimenti di ingegneria genetica su specie virali e batteriche al fine di dotarsi di arsenali di armi biologiche da usarsi all’occorrenza.

In terza istanza c’è poi la teoria complottista a sfondo geopolitico ed economico per cui, uno stato non ben individuato (alcuni mormorano gli USA), che pure è nazione che mai ha sottoscritto le convenzioni di Ginevra contro lo sviluppo e l’utilizzo di armi biologiche, avrebbero deliberatamente diffuso il morbo per colpire l’economia cinese. Noto, ad esempio, è la guerra commerciale che gli USA stanno facendo a marchi cinesi come Huawei.
Si tratterebbe, in questo caso, di una risposta per contrastare il via via crescente peso specifico del gigante asiatico nelle economie di altri paesi dove parte del debito pubblico è stato rilevato proprio dalla facoltosa Cina.

A margine di queste principali teorie, fioriscono in rete numerose altre spiegazioni tra cui quella a matrice religiosa secondo la quale la diffusione del terribile virus di Wuhan viene associata alle profezie bibliche che fanno riferimento al ritorno del Messia sulla Terra dopo che l’umanità sarà colpita da terribili calamità e catastrofi.
Il coronavirus, dunque, viene associato ai Quattro Cavalieri dell’Apocalisse che segnano l’inizio della fine dell’umanità.

E, per finire, non mancano anche spunti profetici come quello, in realtà davvero singolare, contenuto nel romanzo di Dean Koontz “The eyes of darkness” pubblicato nel 1981 ossia in data non sospetta. Lo scrittore statunitense, infatti, aveva previsto l’arrivo del Coronavirus, scrivendo così:
“Nel 2020 si diffonderà in tutto il mondo Wuhan-400, una grave polmonite”.
Colpisce, senza dubbio, sia il nome del virus che i suoi effetti.