Calcio – Napoli: che disastro


Una settimana di fuoco aspetta il Napoli e Mr. Gattuso. Dal 18 al 26 gennaio gli azzurri sono impegnati in tre incontri casalinghi, consecutivi e fondamentali per il loro presente e futuro.

Ieri, con gli anticipi del sabato, è cominciato il girone di ritorno del campionato di serie A. Dopo un finale disastroso, quale è stato quello di andata, questo di ritorno è costellato da tanta speranza di recupero.

Si comincia con la Fiorentina e poi subito, domenica prossima, c’è il big match contro la Juventus capolista. Sarri ritorna in quella che è stata per 3 anni casa sua. Chissà in quale maniera il suo devoto pubblico e i suoi ex calciatori lo accoglieranno. La curiosità sarà appagata tra esattamente sette giorni.

Nel frattempo martedì prossimo, il 21 gennaio, ci sarà l’incontro con la Lazio. Sfida diretta valevole per l’accesso ai quarti di Coppa Italia. Partita importantissima per il Napoli che gareggia per l’unico titolo che sta ancora in piedi in questa stagione. Infatti, tramontata ogni possibilità per qualificarsi in zona Champions e considerate le altrettante scarse probabilità di partecipare all’Europa League, al Napoli non resta che sperare nel trofeo italiano, che offre la possibilità di accedere all’Europa League salvando quindi capra e cavoli, ovvero, questa e la prossima stagione.

Tre impegni delicatissimi che chiamano il Mr. a scelte altrettanto delicate, avendo a disposizione una rosa ridotta a causa del perdurare di infortuni non ancora recuperati.

Ma veniamo al presente appena trascorso, alla prima chiama: Napoli-Fiorentina. L’imperativo lanciato dall’allenatore alla vigilia, cioè vincere e conquistare i 3 punti per rilanciarsi in campionato, non è raccolto dai giocatori che si sono resi protagonisti di una prestazione imbarazzante. La Fiorentina espugna il San Paolo, un’impresa che ormai è diventata cosa facile, infliggendo la quarta sconfitta casalinga ai napoletani. La viola torna a casa con il bottino pieno e raggiunge a quota 24 proprio il Napoli. I partenopei incassano un gol a tempo (Chiesa al 26’ e Vlahovic al 74’), non costruiscono, fanno confusione, sono lenti ed impacciati. Tutti i reparti dimostrano profonda afflizione precipitando in caduta libera. Soprattutto la difesa che soffre ancora le assenze di Koulibaly e Maksimovic e stavolta anche di Mario Rui, squalificato. Le sezioni sono apparse scollate, centrocampo senza idee ed in attacco Milik non fa la differenza. Neanche gli innesti del nuovo acquisto Demme al posto di Allan (che non ha gradito il cambio) e di Lonzano per Callejon hanno contribuito a cambiare tendenza alla partita. Al fischio finale segue la disapprovazione del pubblico del San Paolo che proprio non riesce a decifrare i motivi che hanno condotto questa squadra in una crisi ormai ossidata.

Per cercare di porvi rimedio, i calciatori, a differenza di quanto fatto il 5 novembre scorso, hanno deciso volontariamente di andare in ritiro fino a domenica prossima.

Se dal fondo si può solo risalire questo è ciò che si auspicano i tifosi.