Iran: aereo civile abbattuto per errore


Alla fine l’Iran ammette che è dalle sue milizie che è partito, sia pure per un deprecabile errore umano, il missile che ha abbattuto l’aereo civile ucraino che sorvolava il paese e causando la morte di 176 persone innocenti.

Indubbiamente lo stato di tensione causato dallo scontro con gli Stati Uniti ha inciso ma Hassan Rouhani, il presidente della Repubblica islamica iraniana, ha assicurato che i responsabili saranno individuati e processati.

C’è da dire che il velivolo civile pare fosse stato (inspiegabilmente) scambiato come un missile e nella manciata di secondi a disposizione per reagire, qualcuno ha preso la decisione sbagliata.

La confessione di Rouhani non ha però placato le polemiche, specie dei giovani, che stanno infuocando la politica interna del paese e ci sono sono state manifestazioni popolari contro l’attuale vero leader iraniano l’Āyatollāh Seyyed Alī Ḥoseynī Khāmeneī.

Ovviamente, secondo il concetto di democrazia iraniana, tali manifestazioni sono state prontamente contrastate dalle forze di Sicurezza interne e lo stesso ambasciatore inglese pare sia stato fermato per qualche ora, reo di aver documentato con uno smartphone la consistenza del dissenso popolare.

Sullo sfondo, ovviamente, non solo c’è una repubblica che è ben lontana dall’idea occidentale di stato democratico ma anche l’attuale violenta disputa con gli USA, che recentemente hanno assassinato il generale Zeinab Soleimani considerato uno dei più pericolosi terroristi in circolazione e reo, secondo gli americani, d’essere la mente dell’attacco all’ambasciata USA del 31 dicembre ma anche, e soprattutto, la politica iraniana sul nucleare tesa a imporre il paese quale nazione leader del medio oriente.

Al di là delle prime reazioni iraniane all’uccisione del generale Soleimani condite da promesse di terribili ritorsioni su obiettivi americani, ora sembra che da parte del governo del paese islamico ci siano toni più sereni.

In fondo, soddisfatta la necessità di salvare la faccia con l’opinione pubblica interna per quest’atto di ingerenza straniera, l’uccisione di Soleimani ha eliminato un competitor politico sempre più pericoloso dell’attuale presidente.