Calcio – In casa Napoli è ancora crisi


Dopo giorni di fuoco la crisi in casa Napoli non tende a spegnersi, anzi.

Dopo la notte dell’ammutinamento del 5 novembre, dopo Napoli-Salisburgo, la frattura fra proprietà e giocatori non si è sanata. Neanche la sosta per le nazionali è riuscita a portare una tregua tra il Presidente e la squadra.

Dopo il silenzio stampa imposto al gruppo, Aurelio De Laurentiis promette di colpire con dure multe i giocatori ribelli. Lunedì mattina, salvo ripensamenti, dovrebbero partire le raccomandate per punire i singoli calciatori, rei di aver disertato il ritiro di Castel Volturno contravvenendo all’ordine societario. Il procedimento sanzionatorio va da un minimo del 5% ad un massimo del 25% dello stipendio lordo di ciascuno, a seconda della gravità dell’inadempimento. Inoltre la società azzurra sta valutando anche la possibilità di rivalersi con un’azione legale per danni causati all’immagine. Insomma il Napoli squadra dovrà riconoscere al Napoli società una cifra di circa 2,5 milioni di euro, e tutto questo sarà deciso il giorno precedente all’impegno in Champions League contro il Liverpool.

In mezzo alla tempesta l’allenatore, a cui lo stesso presidente ha affidato il compito di condurre in porto la barca. In realtà non è chiaro quanto margine e quale credito abbia a disposizione Ancelotti nei confronti dei giocatori per mediare e fare da catalizzatore. Certo è che almeno lui sia riuscito a sfogare parte del malumore durante il Forum Figc tenutosi in settimana a Roma tra arbitri, allenatori e giocatori. Chiamato in causa da Carlo Ancelotti, sugli episodi relativi alla gara tra Napoli-Atalanta (Llorente-Kjaer), Rizzoli ha affermato che il gioco andava interrotto certamente, ammettendo pubblicamente che è stato commesso un errore. Il tecnico di Reggiolo ha manifestato la sua soddisfazione incalzando il capo degli arbitri di serie A, sottolineando che le partite devono essere decise dall’arbitro in campo, che deve rimanere l’unico protagonista, mentre alcune gare vengono decise dal Var, soprattutto quando il direttore di gara ha poca esperienza e si fa condizionare.

In questo clima incandescente il Napoli, sabato 23 novembre, va a San Siro, sponda milanista, per la 13 giornata di campionato. Non è buon momento per nessuna delle due squadre. Il Milan ha perso sette partite su dodici, il Napoli non vince da cinque partite e quindi entrambe hanno bisogno di far bene per recuperare fiducia ed una boccata d’ossigeno in termini di punti.

Nonostante in settimana si sia pensato di adottare il 4-3-3, Ancelotti, anche al Meazza, si affida al 4-4-3 scegliendo a centrocampo Elmas e Callejon sugli esterni, Zielinski e Allan centrali. L’attacco è invece consegnato all’inedita coppia Insigne e Lozano, mentre il reparto difensivo è composto da Di Lorenzo, Koulibaly, Maksimovic e Hysaj.

Rimandato il confronto tra gli attaccanti polacchi, Piatek e Milik, a causa di problemi nella zona addominale di quest’ultimo, l’insolito tandem d’attacco azzurro reagisce bene costruendo la prima azione da gol della gara: Insigne colpisce la traversa ma ribatte rapido Lozano alle spalle di Donnarumma al 24’. Il vantaggio del Napoli però resiste solo 5’ perché al 29’ Bonaventura pareggia con un forte tiro. Allo scadere del primo tempo sciupa un’occasionissima Lorenzo Insigne che solo davanti al portiere lo colpisce.

Come al solito certe occasioni, molto vantaggiose, andrebbero capitalizzate e non sprecate. Nella ripresa, nonostante i cambi Mertens per Callejon e Younes che subentra ad Insigne, fuori per problemi fisici, il Napoli non trova la quadra. Una formazione svogliata ed opaca si aggira spaesata per il campo di gioco. Nell’arrembaggio finale Mertens ci prova con un tiro a giro che però finisce largo. Ci sforziamo di vedere un aspetto positivo: i ragazzi hanno tenuto con generosità e troppa poca lucidità, ma forse in questo momento non riescono a dare di più.

Ma se il Napoli piange il Milan non ride. Finisce pari 1-1 tra due squadre che presentano molte difficoltà e problemi senza una svolta decisiva per nessuna delle due compagini.

Appuntamento a mercoledì 27 novembre allo stadio Anfield di Liverpool sperando che gli animi siano più sereni, così che si possa ancora auspicare un happy end.