Calcio – Giusta la sosta per ripartire di slancio


Contro il Torino un Napoli non brillante ritorna al 433, di sarriana memoria, ma poi chiude col 442. Anche questa volta molte occasioni non sono state sfruttate: prima ci provano Ruiz e Mertens, poi, nella ripresa, di testa Llorente non realizza. Ben fatto invece per i padroni di casa, mai in sofferenza e a tratti anche pericolosi. La 7 giornata di campionato finisce con 1 punto per parte lasciando il Napoli quarto e il Toro al nono posto in classifica.

Nessuna rete, quindi e poche emozioni. Meglio Il Torino che reagisce bene al suo momento di impasse. Il Napoli invece esce abbastanza deluso dal pareggio avendo realizzato soltanto 3 tiri nello specchio della porta: davvero pochi per la squadra di Ancelotti.

Eppure l’inizio promette bene. Ancelotti parte con il collaudato ed affidabile 433. Orfani di Koulibaly, squalificato, e Maksimovic, infortunato, il reparto difensivo schiera la coppia centrale con Luperto e Manolas. Si vede con piacere Insigne nuovamente titolare dopo lo stop in tribuna in Champions League. Al centro Mertenz e a destra Lozano, ancora non adattato al ruolo e quindi non al meglio. Parte Ruiz dal limite, poi Mertenz che imita un vecchio tiro usato proprio a Torino nel 2016, ma la squadra di Mazzarri prende le misure giuste bloccando gli assalti avversari. Il Napoli al 34’ registra l’infortunio di Hysaj che, con una brutta caduta, si procura la frattura parcellare dello sterno. Un trauma che terrà il difensore albanese, per circa un mese, fuori dai prossimi impegni. Al suo posto entra frettolosamente Ghoulam.

Nel secondo tempo Ancelotti effettua i cambi: dentro Callejon e Llorente al posto di Lozano e Insigne ed è subito 442. La musica però non cambia, lo spagnolo spreca, senza fortuna, un’occasionissima come a volte è capitato anche a Milik.

Timidi, un po’ svogliati e senza la qualità che li contraddistingue. Questa è la fotografia dei ragazzi di Ancelotti che finiscono per perdere punti preziosi lungo il cammino del campionato. “Una squadra senza equilibrio” – è stata così definita dallo stesso allenatore, se si pensa che fino ad una settimana fa ci si lamentava dei troppi gol incassati. Adesso invece, se è vero che non ne prende, neanche li fa.

Lo 0-0 al triplice fischio lascia tanta insoddisfazione e rammarico. Raccogliere all’Olimpico di Torino un solo punto muove poco la classifica e non consente ai partenopei di recuperare e tenere il passo delle prime della classe. Sembra infatti che l’attacco si sia improvvisamente inceppato. Diamogli tempo, fortunatamente si può approfittare della sosta prevista per l’impegno della Nazionale per lavorare, riflettere e ripartire. Innanzitutto occorre ritrovarsi per riuscire a dare continuità alle prestazioni con mentalità vincente.

Le pagelle di Torino-Napoli a cura di Andrea Raguzzino:

MERET. È impegnato solo una volta, da un tiro di Ansaldi al 45′; gli basta quest’unica parata per salvare la giornata e superare la sufficienza. Sempre pronto. Voto 6 e mezzo.

DI LORENZO. Dimostra di meritare la convocazione in Nazionale con una prestazione di rara intelligenza; sa interdire e proporre, e dimostra ottimi piedi quando pennella a Llorente una palla che andava solo messa dentro. Prezioso.Voto 7 più.

MANOLAS. Non sbaglia mai, gestisce la partita e contribuisce a salvarla nel deprimente secondo tempo tenendo a bada l’attacco sabaudo. Solido.Voto 6 e mezzo.

LUPERTO. Rende inoffensivo un avversario di difficile gestione come Belotti giocando come sa senza perdere mai la calma. Tranquillizzante.Voto 6 e mezzo.

HYSAJ. Gioca mediocremente per mezz’ora, poi esce a seguito di una caduta più spaventosa che dannosa. Stare a sinistra non pare giovargli. Rigido.Voto 5.

GHOULAMdal 33’. Entra per sostituire Hysaj ma è del tutto fuori condizione e si dimostra un sostituto peggiore del sostituito. Sta in campo come l’asino in mezzo ai suoni, e pare non capire cosa ci faccia a sinistra. Stupefatto.Voto 4 e mezzo.

ALLAN. Il centrocampista mediocre e privo di fantasia di una squadra da zero a zero. Va un po’ meglio nel secondo tempo, ed all’85’ chiude con precisione sul contropiede del Torino evitando guai peggiori; ma dov’è quella capacità di creare gioco che faceva brillare gli occhi persino agli avversari? Irriconoscibile.Voto 5 e mezzo.

FABIAN RUIZ. Inizia distinguendosi dal resto della squadra per voglia di fare ed intensità, e va persino vicino al gol nel primo quarto d’ora. Nella ripresa si confonde con i compagni e cala insieme a tutta la squadra. Mezzo servizio.Voto 6.

ZIELINSKI. È difficile dire se perde più spesso la palla o l’equilibrio; fatto sta che fa venir voglia di guardare altrove. Inguardabile.Voto 4 e mezzo.

LOZANO. Il messicano è l’acquisto più costoso della storia del Napoli; lui onora questo record giocando ogni partita peggio della precedente. Viene spontaneo chiedersi dove riuscirà ad arrivare. Deludente.Voto 4.

CALLEJONdal 61’. Gioca una mezz’ora svogliata, in cui non va oltre un paio di passaggi passabili a Llorente. Ma senza grinta, è insufficiente. Stracco.Voto 5 e mezzo.

MERTENS. Forse la sua partita peggiore da anni. Prova un pallonetto morbido per rifare al Torino lo scherzo di un paio di anni fa, non gli riesce, e li si spegne del tutto. Forse è solo una giornata “no”, forse stare al centro del 4-3-3 gli fa male, ma qualcosa va fatto, perché senza di lui questo Napoli non pare possa andare da nessuna parte; per questo, mezzo voto in più di incoraggiamento. Irriconoscibile.Voto 5.

INSIGNE. L’allenatore riesuma il 4-3-3 per farlo sentire più a suo agio, ed il Capitano ringrazia con una prestazione da cancellare, egoista ed inchiodato a quei pochi metri quadrati di campo oltre cui non sembra saper andare. Ormai, non è più questione di calcio, ma di psicoterapia; sperando che “il fratello di insigne” non se la prenda. Catastrofico.Voto 4 e mezzo.

LLORENTEdal 67’. Si mangia un gol di testa. Poi, ci riprova un altro paio di volte, sempre di testa. Ma non fa l’unica cosa che gli si chiede, cioè segnare. Per questo è insufficiente. Inconcludente.Voto 5 e mezzo.

ANCELOTTI. Sembra aver perso il bandolo di questo Napoli ed il polso dei suoi giocatori. Dati i risultati, riesumare il 4-3-3 per compiacere Insigne potrebbe rivelarsi il peggiore dei suoi errori, perché sintomo di idee poco chiare; e se non lo ha fatto per questo, beh, non si capisce perché lo ha fatto.Confuso.Voto 5.

ARBITRO DOVERI. È troppo tenero su Izzo che allaccia al collo Ghoulam rischiando di strozzarlo, ma a parte questo dirige la partita a dovere. Voto 6.