Calcio – Buonisti e catastrofisti dopo Napoli-Cagliari


Si mette in pause il Napoli in casa contro il Cagliari. Dopo una partita svogliata degli azzurri, il Cagliari, con il primo tiro in porta avversaria, all’87’ gela il San Paolo con una rete di Lucas Castro detto El Pata. La delusione dei tifosi partenopei è palpabile, densa, appiccicosa.

La fortuna non ha assistito la formazione di casa: l’audace Mertens è autore di due legni, poi traverse, 3 fuorigioco e 13 calci d’angolo. Nessun premio nonostante il 68% di possesso palla.

Sbollita la rabbia iniziale, il popolo napoletano si scinde in due metà: i buonisti e i catastrofisti. Mentre i primi asseriscono che, essendo il campionato ancora al principio, c’è tutto il tempo per recuperare, i secondi ritengono che il Napoli, sulla carta vincente, non ha rispettato il pronostico, compromettendo il percorso di questa stagione.
Se non è il caso di fare drammi, non è nemmeno tempo per concedere rapide assoluzioni.

Analisi del risultato

Il risultato, 0-1, con cui si è concluso l’incontro Napoli-Cagliari merita una maggiore riflessione prima di essere archiviato. Augurandoci che possa trattarsi solo di un episodio, e come tale rimanere isolato, anche nella memoria, ci sono da analizzare le possibili cause che lo hanno determinato affinché si possa porvi rimedio.

Dopo solo 5 partite (compresa quella di Champions) è possibile che la squadra di Ancelotti si sia presa una pausa? Che abbia sottovalutato l’avversario? Che abbia accusato stanchezza e mancanza di stimoli?

Come in altre gare, anche questa volta il Napoli ha sciupato il primo e parte del secondo tempo. Solo nell’ultima mezz’ora, con gli innesti delle torri, spagnola e polacca, il Napoli ha prodotto gioco e tiri in porta.

Nella sua globalità la squadra azzurra è apparsa lenta, svogliata ed imprecisa in modo irritante. Non ci trova d’accordo il commento reso dal mister nel post partita. Il Napoli non ha fatto una buona partita. La sconfitta rimediata, a differenza di quanto accaduto allo Juventus stadium, non è figlia della sfortuna. Contro i bianconeri si è visto gioco, carattere, personalità, voglia di fare, idee, individualità e gruppo. In quel di Torino il club azzurro è riuscito in una rimonta spettacolare. Non si è potuto inneggiare all’impresa solo per lo sfortunato intervento di Kuolibaly. Ma mentre il senegalese è stato perdonato per lo sciagurato gesto, lo stesso non può dirsi per le sue proteste sollevate all’88’, un minuto dopo il gol cagliaritano, sanzionate col rosso diretto dal direttore di gara.

Si gioca per la squadra e l’atteggiamento di KK, miglior difensore Lega serie A 2018/2019, non aiuta il gruppo, crea nervosismo e problemi di formazione per le partite successive.

E’ indubbio che la rosa del Napoli è qualitativamente e quantitativamente superiore a quella a disposizione di Maran pertanto è possibile emarginare il problema alla mancanza di una mentalità vincente, costante e condita da un buon tasso di cinismo. E’ ora che Ancelotti porti i suoi ragazzi a riflettere sugli errori commessi ,per accrescere grinta e determinazione necessarie per ottenere un risultato di alto livello, da campioni.

Le pagelle di Napoli-Cagliari a cura di Andrea Raguzzino

MERET. Troppo poco coinvolto nel match per essere valutato. Non ha colpe sul gol di Castro. Ingiudicabile. Senza voto.

DI LORENZO. Contagiato dalla pigrizia generale della squadra nel primo tempo, viene fuori nella ripresa: al 62’ serve Mertens e si esibisce in un pregevole assolo al 73’; nessun compagno è in grado di sfruttare i suoi spunti. Sottoutilizzato.Voto 6 e mezzo.

MANOLAS. Il greco partecipa allo sterile assedio generale alla porta del Cagliari. Difende dignitosamente quel poco che c’è da difendere, ma contribuisce allo sfaldamento della linea difensiva da cui deriva il gol di Castro e pertanto non raggiunge la sufficienza. Efficiente. Voto 6 meno.

MAKSIMOVIC. Il serbo gestisce con attenzione la situazione difensiva resa tutt’altro che difficile dagli avversari, venuti a Napoli con la chiara intenzione di non attaccare mai. Affidabile.Voto 6.

KOULIBALY dal 45’. Entra in campo tentando di fare gol di testa ma Olsen salva la sua porta facendo un mezzo miracolo. Tutto bene fino al finale, quando si fa espellere per proteste dopo il gol di Castro lamentando un fallo su Llorente nell’azione di attacco. Per questo il voto è insufficiente. Imperdonabile.Voto 5.

MARIO RUI. Il portoghese è in straordinaria forma, dalla sinistra tempesta l’area avversaria di palloni e quando può tira in porta, anche se non con grandissima precisione. Indispensabile.Voto 7.

CALLEJON. Gioca con correttezza e diligenza, ma non fa nulla più di questo; anch’egli contagiato dal generale clima di disfatta incombente. Scolastico. Voto 6.

ALLAN. I sardi fanno muro, ci vorrebbe la fantasia di un brasiliano per aggirarlo, purtroppo, il brasiliano del Napoli la fantasia sembra averla persa. Non crea, perde palloni a centro campo e si fa pur ammonire inutilmente. Autolesionista.Voto 5 meno.

ZIELINSKI. Prova a fare quello che gli chiede l’allenatore, e certe volte ci riesce giocando in verticale, ma niente più di questo: la strada per acquisire la gestione del centrocampo è ancora lunga. In crescita.Voto 6.

INSIGNE. Il capitano ci prova veramente solo al 41’: un fantastico assist di Mertens gli serve una palla magnifica e lui la spreca tirando addosso ad Olsen. Per il resto, non trova il bandolo della matassa, In campo mancano sia l’istinto del gol che il carisma del leader; si rifà in qualche maniera nel dopo partita, quando ai microfoni di Sky difende la squadra con veemenza, ma qui si giudica la prestazione in campo. Incompiuto. Voto 5 e mezzo.

MILIKdal 74’. Viene buttato dentro alla disperata, praticamente non tocca una palla; troppo poco per esprimere un giudizio. Trasparente.Senza voto.

MERTENS. Tiene a galla la squadra facendo di tutto: tenta di spaccare la porta avversaria a furia di colpire i pali, dispensa assist che nessuno sfrutta, e non si tira mai indietro. E’ l’unico della squadra che può davvero prendersela con la sorte avversa, Questo Napoli non sembra poter funzionare senza di lui. Sfortunato.Voto 7 e mezzo.

LOZANO. Delude rispetto alle prestazioni precedenti, quasi non tocca una palla. Va bene aspettare con fiducia che si ambienti, ma per quanto? In ritardo.Voto 5.

LLORENTE dal 65’. Sarà vecchio, sarà semi-pensionato, sarà un panchinaro di mestiere, ma è un asso. Ogni volta che tocca palla, o anche solo che si muove nell’area sarda, crea scompiglio. Sa difendere la palla, sa giocare di testa, sa toccare di piede. Purtroppo questa volta non riesce a segnare e per questo, mezzo voto in meno. Ma si vede che è destinato a diventare un risolutore. Asso.Voto 6 e mezzo.

ANCELOTTI. Da come mette in campo la squadra nel primo tempo, sembra non distinguere il Cagliari dal Liverpool. E’ un po’ lento a reagire al catenaccio sardo cambiando gli assetti solo nel secondo tempo. Il suo Napoli ha però dimostrato di essere comunque una squadra fortissima, capace di tenere la palla per il 70% del match, e lui fa bene a difenderla a spada tratta. Resta solo il dubbio che stia costruendo una squadra più adatta al consesso internazionale che a quello italico. Maestro.Voto 6 e mezzo.

ARBITRO DI BELLO. Arbitra dignitosamente una partita senza molti problemi. Probabilmente esagera quando espelle Koulibaly, per questo non merita la sufficienza. Severissimo. Voto 5 e mezzo.