Calcio – No to racism, ma è solo uno slogan


Il nuovo campionato di serie A è stato annunciato e tutto il magico meccanismo che gli gira intorno si sta organizzando.

Non ci ha messo molto lo staff della più organizzata e programmata delle squadre italiane. La grande signora, la pluridecorata, la S.S. Juventus Football Club, fa sapere che, in occasione dell’incontro Juventus-Napoli del prossimo 31 agosto, ha deciso, in piena autonomia, di vietare la partecipazione all’evento non solo ai residenti in Campania, ma anche a tutti coloro che, casualmente e malauguratamente, abbiano avuto natali in quella regione. La disposizione, ovviamente, è mossa solamente ed esclusivamente da motivi di sicurezza.

Quindi, un atto dovuto e cautelativo a dir loro. Un atto indegno, vergognoso e discriminatorio diremo noi. Una scelta che interviene in un momento storico particolarmente delicato e che si inserisce in un contesto, quello sportivo, dove i valori della tolleranza, accoglienza, fratellanza e disponibilità andrebbero esaltati e non annullati.

Un divieto fondato su un atto di nascita produce l’effetto di inasprire gli animi fra tifoserie già rivali.

Dapprima la società bianconera ha spiegato che si è trattato di una misura preventiva, concordata con la Questura e l’Osservatorio, per una gara considerata a rischio. Ma quando la Questura ha fatto sapere di non avere mai concordato una simile decisione ed anzi di non condividerla neanche, i dirigenti non colorati hanno fatto un passo indietro. Con un nuovo comunicato hanno annunciato che le restrizioni saranno valide solo per i residenti in Campania, facendo un rapido dietro front sul secondo vincolo. Bella mossa, ma tardiva al punto giusto, quel tanto da far andare esauriti tutti i tagliandi.

Una limitazione irrispettosa, che comporta una penalizzazione sia territoriale che sociale e che ha visto discriminati soprattutto i meridionali che vivono e lavorano al nord, ed in particolare tutti coloro che essendo nati a Napoli e/o in Campania devono essere danneggiati per un marchio di fabbrica.

Si legge poi nel comunicato di ravvedimento che il divieto di residenza non si applica ai possessori di Juventus card o tessera del tifoso Juventus, come dire: “Vogliamo lo Juventus Stadium solo per noi”. Sarebbe stata ugualmente una scelta poco sportiva ma certamente più dignitosa.

E pensare che la sig.ra Gilda Peli Sellitto, donna tosta, intelligente e napoletana, madre di Riccardo Muti, grande direttore d’orchestra di fama internazionale, da Molfetta si recò a Napoli per partorire tutti i suoi cinque figli, ritenendo che il fatto di nascere nella città partenopea gli avrebbe procurato il rispetto del mondo intero.

Tempi lontani, lontanissimi, ma ci piace pensare che possa essere ancora così, poiché in fondo a noi del rispetto di costoro, proprio non sappiamo cosa farcene.