Un attacco preparato contro l’Italia?


Non ho mai visto di buon occhio i complottisti, quelli che vedono una trama nascosta dietro ad ogni porta e sono sempre pronti ad accusare della qualunque ora questa ora quella categoria a seconda del fenomeno che non riescono a spiegare.
Tuttavia in questo caso c’è da chiedersi se veramente non sia stata una trama ordita di nascosto da alcuni Paesi dell’Unione, o almeno da uomini delle loro istituzioni, quella che è stata svelata alcuni giorni fa dal tedesco Hans-Georg Maassen, uomo dei servizi segreti di Berlino messo a riposo pochi mesi or sono.
Maassen è stato rimosso circa un anno fa da Angela Merkel dalla guida dei «servizi segreti» tedeschi, l’Ufficio federale per la Protezione della Costituzione, dopo un suo intervento in cui contraddiceva la stessa cancelliera su un episodio di «caccia al migrante» a Chemnitz, avvenuto dopo l’ennesimo omicidio da parte di un richiedente asilo.
Ora l’ex «capo delle spie» ha dichiarato guerra al politicamente corretto che in Germania è particolarmente asfissiante. Lui si definisce «un sobrio realista che ha forti preoccupazioni per il futuro dell’Europa». Secondo Maassen, che ovviamente ha ancora buoni amici all’interno della struttura dei servizi tedeschi, la vicenda della Sea Watch e di Karola Rackete è stata una sceneggiata messa in piedi dalla tv pubblica Ard: che ècome dire dal governo Merkel, giacché da sempre l’emittente tedesca è schierata con la CDU.
Maassen ha condiviso un articolo del sito tedesco Journalistenwatch, in cui si parlava della presenza a bordo della Sea Watch di una troupe della televisione pubblica tedesca, e in cui veniva avanzata l’ipotesi che tutto fosse stato preparato: si doveva forzare l’apertura dei porti italiani e causare un incidente che mettesse in difficoltà Salvini e di conseguenza il governo italiano. Perché? Ovviamente per cercare di farlo cadere favorendo così la sua sostituzione con un governo non sovranista e più ‘malleabile’. Non casualmente, dopo questa rivelazione, il sito è stato punito dal governo tedesco con il ritiro della classificazione di ente no profit per il suo editore, cosa che lascia pensare che ci sia veramente qualcosa di poco chiaro e che questo qualcosa stia sullo stomaco a molti.
Naturalmente l’ex capo dei servizi segreti tedeschi approva questa ipotesi: c’è da ritenere che probabilmente lui sia a conoscenza di fatti che metterebbero in luce come dietro le ong tedesche e quelli francesi ci siano apparati dei due Stati, e che quella contro l’Italia sia una guerra asimmetrica. Se così fosse, c’è da dire che è stata ben orchestrata. Purtroppo questi fantomatici ‘avversari’ non hanno tenuto nel debito conto la risolutezza e la caparbietà con cui il ministro Salvini porta avanti questa battaglia. Ma non hanno nemmeno considerato qualcosa di ben più importante: ossia che la lotta all’immigrazione selvaggia vede ormai schierata con il ministro degli Interni una larghissima maggioranza degli italiani. E’ una maggioranza trasversale, che raccoglie non solo il centrodestra e una buona fetta di pentastellati, ma raccoglie consensi ormai ovunque, anche a sinistra e persino tra gli immigrati regolari!
Ormai anche sui canali televisivi ufficiali RAI e Mediaset si vedono quotidianamente interviste a gente esasperata, che magari ha ancora votato PD, ma che non sopporta più i comportamenti incivili, quando non illegali, di molti clandestini, i quali – pur non avendone alcun titolo – continuano a imperversare permettendosi atti illeciti di ogni natura.
Quello che suggeriamo al ministro Salvini è di tenere fede alla promessa elettorale e rimpatriare i 600 mila clandestini che aveva garantito di rimandare al loro paese d’origine o comunque fuori dall’Italia. Oltre a questo continui a non farsi mettere i piedi in testa da Macron e dalla Merkel la quale, pur nel tremolante finire del suo mandato continua a ritenere l’Italia una terra di conquista da spartire con il gerontofilo alleato.