Devo aver capito male!


Probabilmente mi è sfuggita qualche puntata della campagna antigovernativa propalata dalle TV di stato e Mediaset. Sono stato assente per poco più di una settimana a causa di un piccolo problema e al mio ritorno ho trovato una barricata di fuoco e vetriolo su tutti i social e sui Tg di ogni razza e colore.
Dalle prime frammentarie notizie lette o ascoltate ho appreso che un certo Gianluca Savoini, presidente dell’associazione Lombardia-Russia e vicino ad ambienti leghisti, durante una riunione nel sontuoso Hotel Metropole di Mosca lo scorso 18 ottobre avrebbe parlato con esponenti del mondo industriale russo proponendo una sorta di accordo sulla vendita di petrolio al nostro Paese.
Successivamente (ma con un ritardo così marcato che puzza lontano un miglio) la registrazione di questo colloquio è stata pubblicata dal sito scandalistico americano BuzzFeed, vicino alle correnti più oltranziste del partito democratico americano.
A questo punto interrompo il racconto per una prima, forse ingenua, considerazione: com’è possibile che una conversazione privata tra businessmen russi e italiani sia stata registrata impunemente? Erano forse presenti altri personaggi che potrebbero aver venduto informazioni ai mezzi d’informazione? E perché la notizia è stata fatta trapelare solo ora? O forse una delle persone presenti in veste ufficiale era una specie di quinta colonna anelante una borsa di trenta denari? Non si sa.
Torniamo ai fatti, veri o presunti che siano. Savoini propone ai suoi interlocutori la vendita di una partita di gasolio all’ENI, ad un prezzo reale scontato di non meno del 4% rispetto al prezzo stabilito contrattualmente. La transazione avverrebbe attraverso una banca russa e non si sa bene quale altra banca in un imprecisato paradiso fiscale; il 4% del totale sarebbe stornato a favore della Lega, mentre l’eventuale sconto extra sarebbe restituito ai russi. I quali russi dopo aver foraggiato il PCI dal 1945 al 1991 adesso partirebbero con un finanziamento al partito antagonista dell’ex-PCI senza nemmeno chiedere indietro le somme versate per oltre 40 anni. Mah!
In ogni caso le cifre di questa operazione discordano, perché stando al sole 24 Ore il guadagno per la Lega arriverebbe a 65 milioni di euro, mentre per l’Espresso si limiterebbe (si fa per dire) a 3 milioni, da utilizzare nella scorsa campagna elettorale per le Europee.
Ma tra 3 e 65 milioni – direte voi – c’è una bella differenza! E perbacco se c’è! Quindi chi avrà ragione? O forse non ha ragione nessuno? Perché gli stessi giornalai che hanno pubblicato per ogni dove questa avvincente storia ammettono che al momento queste sono solo illazioni. Ma come? Sulle illazioni si fa la pelle a un governo nazionale? Si cerca deliberatamente di screditare un ministro e un partito di governo allo scopo di far cadere il medesimo e nessuno interviene con un’indagine, che so? Per alto tradimento?
Ah già, dimenticavo: in questo momento la magistratura ha i casi suoi a cui pensare, dilaniata tra l’immane opera di insabbiamento (in questo aiutata dagli stessi media) dello scandalo dei bimbi venduti a Bibbiano e il caso Palamara & C.
Ma non divaghiamo. Si diceva di questo presunto accordo proposto da Savoini, il quale peraltro ha sempre smentito, come del resto Salvini e gli alti piani della Lega. Una delle tante cose che non mi è chiara è il perché degli oligarchi russi debbano accettare di finanziare un partito italiano, pur magari condividendone l’ideologia populista, per pochi spiccioli. Eh sì, perché basta fare i conti: il 4% di 3 milioni sono 120 mila euro, una goccia nel mare. Salvini a malapena ci potrebbe comprare un po’ di manifesti o finanziare una festa in piazza, e se anche lo sconto raddoppiasse perché dei miliardari russi dovrebbero rischiare la reputazione se non peggio per quattro soldi?
Se invece il prezzo del tradimento fosse quello ipotizzato dal Sole 24 Ore, allora il 4% di 65 milioni sarebbe certamente più allettante. Ma se anche 2 milioni e 600 mila euro potrebbero aiutare un partito che ne deve 49 milioni allo Stato italiano non è realistico pensare che un pugno di russi faccia un tale favore a Salvini per mettere in frigo una torta, che non potrebbe sicuramente valere un altro 4% del totale e che poi, comunque, andrebbe divisa in varie fette.
I russi sono gente riflessiva. E’ raro che si buttino in un impresa senza aver attentamente valutato i pro e i contro (fa eccezione lo Zar Alessandro I quando decise di combattere contro Napoleone ad Austerlitz). Tuttavia pare che il dottor Savoini sia stato in grado di provocare un tale slancio di altruismo nei suoi interlocutori da far loro smettere ogni prudenza facendoli lanciare in un’impresa finanziaria che se scoperta li avrebbe facilmente potuti portare davanti ad una corte di giustizia del loro Paese.
Orbene, anche accettando come oro colato tutto ciò, c’è un’altra cosa che non riesco a spiegare. Può essere una mia atavica diffidenza verso una sinistra ostentatamente bugiarda e verso i suoi pennivendoli tirapiedi, ma vorrei riassumere la situazione per vedere se le cose stanno proprio come mi sembra di averle capite.
Quindi, i russi avrebbero accettato di finanziare la Lega di Salvini per mezzo di uno sconto (da far pervenire in nero) sull’acquisto di una partita di carburante il cui acquirente è un’azienda pubblica il cui amministratore, Mario Descalzi, è stato nominato da Renzi e confermato da Gentiloni. E Descalzi avrebbe avallato tutto ciò? Oppure qualcuno vorrebbe darci a bere che ne sarebbe stato all’oscuro per tutto il tempo? Poi forse ci vorrebbero far credere anche che Moana Pozzi è morta vergine e che le fragole sono alberi d’alto fusto.
Lo ripeto, può essere tranquillamente che il sottoscritto veda senta odore di bruciato per una propria atavica diffidenza verso certi ambienti, ma continuo ingenuamente a stupirmi che nessuno metta un freno a certe fake news (queste sì!) le quali più che sulla prima pagina meriterebbero di finire nella carta da macero insieme a chi le ha scritte e pubblicate.
Già, perché nell’Italia di oggi a quanto pare gli ex comunisti non mangiano più i bambini, ma li vendono vivi agli amici! E noi dobbiamo rimanere all’oscuro di una vicenda marcia fino all’osso mentre cercano di farcirci il cervello con bufale galattiche?
Ma sì: forse ho proprio capito male…