Un capitano (davvero poco) coraggioso


“Sono nata tedesca, bianca, ricca. Ho l’obbligo morale di aiutare gli africani”. A spese vostre non l’ha aggiunto, ma sono dettagli. E perché allora non aiutarli a casa loro, come quelle centinaia o migliaia di volontari, missionari, suore e altri appartenenti a organizzazioni non governative serie che si spaccano la schiena in Africa per portare cibo, salute e lavoro, che si massacrano e danno fondo ai propri denari per scavare un pozzo e dissetare gente che da sola sarebbe probabilmente già morta da anni. Ma sono esseri umani, e hanno diritto alla vita, così come i migranti che con false promesse vengono spogliati dei loro beni, tradotti per un deserto simile all’inferno e attraverso altri sette inferni di paura, violenza, stupro, fame e schiavitù fi no alla costa del Mediterraneo, dove se va bene ne arriva vivo uno su tre che poi potrebbe ancora finire in pasto ai pesci. E allora qualcuno ci fa credere che è un dovere salvarli. No: è un dovere ammazzare i trafficanti per far cessare questo insulto all’intera specie umana. E’ un dovere inchiodare gli stati Europei (prima di tutti Germania e Francia) alle loro responsabilità e affondare le barche che si appostano come falchi fuori dalle acque libiche in attesa di una chiamata da telefono satellitare che gli comunichi l’arrivo del prossimo carico di sventurati. I quali poi vengono caricati a bordo, spogliati dei giubbotti salvagente che vengono gentilmente restituiti agli scafisti libici i quali li useranno per i prossimi sfortunati passeggeri, e infine dotati di un cellulare a testa, prima ancora di rifocillarli e dissetarli.
Da qui in poi è un continuo peregrinare tra Malta e Lampedusa in attesa della mossa del governo italiano l quale, chissà perché, ultimamente sta dando grosse delusioni a questi malfattori.
Nel frattempo i Lampedusani che fanno? Secondo il PD, Saviano, Del Rio, la Bordrini e compagnia traghettante sono tutti in attesa trepidante che i migraanti vengano sbarcati per poterli ‘attenzionare’ (Dio come odio questo neologismo) e assistere, mentre loro, i lampedusani, non ne possono più di sbarchi di clandestini. Hanno anche mandato casa il sindaco buonista a favore di uno leghista!
Sentite cosa scrive una lampedusana a Giuseppe Parisi: “Abbiamo noi di Lampedusa bisogno della scuola elementare chiusa da 6 anni perché inagibile, abbiamo bisogno di un ambulanza, abbiamo bisogno di un depuratore, abbiamo bisogno per chi fa la chemio e deve continuamente partire e si è venduta la casa per potersi pagare i viaggi …noi di Lampedusa abbiamo bisogno di tante piccole ma importanti cose per la sopravvivenza della comunità. E una delegazione del PD che fa? Viene a Lampedusa per 42 clandestini e per essere solidale con un capitano che ha violato la legge!!”
Come dargli torto? Il PD si schiera apertamente con chi viola le leggi italiane e internazionali approvando il comportamento della comandante della Sea Watch III che è a dir poco imbarazzante. Come si può vedere dalla figura che pubblichiamo, la rotta tenuta in questi giorni dalla Sea Watch III non è propriamente adatta a sostenere poi: “Dobbiamo assolutamente sbarcare a Lampedusa perché abbiamo poco carburante”!
A quanto pare la comandante della barca dell’ONG tedesca avrebbe invece sostenuto proprio questa tesi, con una faccia di bronzo tale da poterla usare come ancora! Lei è la capitana poco coraggiosa dal faccino da educanda che comanda il barchino blu della nuova generazione di scafisti. Il gioco è chiaro: non i soliti marinai barbuti e puzzolenti dei quali qualsiasi capitaneria sarebbe felice di sbarazzarsi al volo, ma una giovane lupetta di mare che oltre a ispirare tenerezza la fa amare a prima vista dai buonisti. Lei che con i suoi soldi non ha il coraggio di andare in Africa a mettersi in gioco per un’ideale umanitario e che invece percepisce financo uno stipendio per trasbordare quattro disgraziati alla volta su e giù per un mare sempre meno Nostrum. Ma la cosa più rivoltante di Carola Rackete è l’uso che fa delle persone; un po’ come quei folli che prendono in ostaggio supermercati o uffici: ‘o fate quello che dico io o ammazzo tutti!’ E mette in maniera vigliacca l’antagonista davanti all’alternativa: o cedo e il mercato di esseri umani va avanti, o mantengo la linea dura e il mercato si ferma, ma al costo (forse) di vite umane. Ricordate il caso Moro? I sostenitori della linea dura dicevano: se cediamo, i terroristi sanno di vincere. La linea dura ha portato alla sconfitta del terrorismo ma anche alla morte di Moro. Questo rende i brigatisti più ripugnanti perché hanno usato la vita di una persona per ricattare l’intera Nazione (poi noi siamo il Paese che considera eroi i brigatisti e li invita nei talk show ma va bene così). Stessa situazione di quella dell’ONG tedesca e della sua marionetta Carola. Stanno usando vite umane (lei e loro, perché è evidente che dietro a lei ci sono loro) per ricattare un intero Paese, e la scelta è: o si cede, e si va avanti a rimpolpare il mercato che fornisce schiavi pella raccolta di pomodori e i vari racket mafiosi di Rosarnoe non solo (che Saviano si guarda bene dal criticare!), o si applica il pugno di ferro e si stronca la tratta di esseri umani ad un costo elevatissimo. Diciamo che oggi come oggi non mi metterei nei panni di Salvini, ecco. Però quella impudente, sfacciata e ricca borghesuccia mangiacrauti va punita con la massima severità. Purtroppo le leggi non sono abbastanza severe. Un tempo per la pirateria c’era la forca, direttamente in mare. Questa dovrebbe quanto meno finire a raccogliere pomodori a vita per un euro l’ora, come accadrà a quei poveretti una volta a terra, dopo che si saranno spenti i riflettori. Però il fatto che vada punita, e con lei tutto l’equipaggio, non lo diciamo noi, non lo dice il ministro Salvini, non lo dicono i populisti-fascisti disumani. Lo dice la legge. E non una qualsivoglia norma del diritto internazionale che viene poi regolarmente disattesa quando la parte offesa è italiana (vedi, Sigonella, Marò, Cermis, Check point Pasta, … ne volete ancora?), ma proprio la legge italiana. Quella Legge – e per una volta la scriviamo majuscola – che i cari, umani, buonisti e antifascisti esponenti del PD stanno in queste ore calpestando andando a fare la crocierina del weekend a Lampedusa (“almeno lì il pesce sarà fresco, no?”) e calpestando le leggi del loro stesso Paese che vietavano l’ingresso nelle acque territoriali di una nave di scafisti e trafficanti di carne umana! Sì, perché la Sea Watch si è pure rivolta alla Corte internazionale per i diritti dell’uomo la quale le ha dato torto marcio. Le ha cioè detto che il governo italiano ha pieno diritto a fare ciò che ha fatto e a interdire l’accesso alla nave pirata.
E cara grazia che il governo gialloverde non ha firmato il Global Compact proposto alcuni mesi fa dall’ONU! Per quella mancata firma Conte, Di Majo e Salvini furono aspramente criticari e messi alla gogna sia dall’Europa del “pensateci voi ai negri” (il che sarebbe comprensibile) ma pure dai nostri sinistri politici (o politici sinistri, fate voi) i quali nonostante il loro stesso Renzi predicasse (al vento) l’interruzione degli sbarchi, remarono contro al loro Paese auspicando una firma seppur tardiva di un trattato capestro che ci avrebbe strangolati vieppiù. Sì, perché se l’Italia avesse aderito al Global Compact, l’altro ieri l’alta corte di Strasburgo avrebbe dato ragione a Carola e ai suoi capi, che dall’ombra in cui si celano avrebbero molto goduto di questa vittoria.
E invece i crucchi con targa olandese se la sono presa almeno questa volta nella giacca e colle pive nel sacco se ne dovranno stare buoni buoni ad attendere eventi che per loro non si annunciano per niente piacevoli.
Infatti a questo punto sarà obbligatorio per Salvini & C. applicare il massimo rigore, pena la perdita della faccia e – quel che sarebbe peggio – di un appoggio e di un consenso popolare che solo un anno fa sembrava impossibile. Come scrive l’ammiraglio Nicola De Felice, stando al diritto internazionale e alle nostre leggi sarà imprescindibile l’arresto della comandante del naviglio olandese e sarà necessario convocare gli ambasciatori di Paesi Bassi e Germania: “Le infrazioni commesse dal Comandante della nave Sea Watch sono tali da richiederne l’immediato arresto se non addirittura l’estradizione in Libia
qualora richiesto visto che le prime infrazioni sono state commesse in acque di competenza libica. …Inoltre, il passaggio illegale dei migranti è stato commesso di territorio olandese e – in ottemperanza all’articolo 13 del Trattato di Dublino dell’UE – l’Olanda deve farsi carico dei migranti saliti a bordo di una nave battente bandiera olandese. …La Germania è la nazione della ONG responsabile del misfatto. Ai sensi delle più elementari regole diplomatiche internazionali, gli ambasciatori di tali Stati devono essere immediatamente convocati per giustificare l’inerzia di tali misfatti. La nave va sequestrata, vanno applicate le sanzioni amministrative previste ivi comprese le spese sostenute dallo Stato per la gestione del caso, come previsto dall’art 84 del codice di navigazione”.
Personalmente ritengo difficile che tutto ciò accada. Magari un buffetto sulla guancia, un po’ di tottò sul sederino e poi a casa dove i genitori l’aspetteranno per consolarla e perdonarle l’ennesima marachella. Perché in fondo siamo un paese di buoni (non buonisti, attenzione!), la mamma è sempre la mamma e non ci sono più le mezze stagioni.