Calcio – Solo la maglia merita amore eterno


L’amore è tale finchè dura, poi finisce e quando termina si trasforma. Il più delle volte diventa delusione, rabbia, col tempo indifferenza. Sarà dura per i tifosi napoletani rouscire a provare indifferenza per l’ex tecnico Maurizio Sarri. In tre anni abbiamo amato il suo modo di pensare, abbiamo sposato il suo modo di intendere il calcio spettacolo, facendo della bellezza il suo stile. Abbiamo completamente perso la testa per il Comandante quando, mostrando il dito medio ai tifosi della Juve, ci ha difesi e protetti, da vero Masaniello, contro gli avversari di sempre. Ha meritato il mito che il popolo di Napoli ha costruito sulla sua persona, perché con lui abbiamo conquistato lo Juventus Stadium, grazie al gol di Koulibaly, vivendo una soddisfazione che è valsa quanto il dispiacere provato per lo scudetto scippato dal sistema. Insieme abbiamo gioito per il record dei 91 punti che però non sono bastati per ottenere quel tricolore che il “palazzo” aveva già destinato altrove (altrove è un brutto posto n.d.r.). Nell’anno trascorso ad allenare il Chelsea ci siamo appassionati alla Premier solo per seguirti, perché in fondo non ci eravamo mai lasciati e, seppure a distanza, anche il Napoli di Ancelotti, ogni tanto, giocava ancora alla Sarri. Abbiamo tifato per i Blues e siamo stati contenti ed orgogliosi mentre alzavi il trofeo dell’Europa League e tu, da bravo innamorato, hai ricambiato dedicandoci la vittoria, rammaricandoti di non aver potuto festeggiare un traguardo così con il Napoli. Poi d’improvviso la notizia che fa tremare i polsi: l’esperienza londinese di Sarri volge al termine, rientra in Italia per sostituire Allegri sulla panchina della Juventus. Una decisione amara, che provoca profonda delusione, che rinnega un passato azzurro che sa di tute e sigarette. Non sei stato il primo a voltarci le spalle e di sicuro non sarai l’ultimo ma, da un uomo nato a Napoli, che aveva Napoli ed il Napoli nel cuore “da bambino” proprio non ce lo aspettavamo.

Se è vero che al suono dei danè ogni maschera va giù, in questo caso è stato il potere ad esercitare il grande richiamo. Ti credevamo un professionista, romantico e passionale mentre ti sei rivelato un arrivista, freddo e calcolatore. Sarri: da uno di noi ad uno di loro è un attimo. Un attimo breve e pesantissimo in cui si sacrificano dignità, valori e promesse. Resta il fatto che hai compiuto una scelta coraggiosa, certamente invisa ai partenopei, ma che ha diviso anche il popolo bianconero. Non tutti infatti lo considerano la prima scelta, molti aspettavano l’avvento di Guardiola. Potrai godere delle molte cose che prima provocavano la tua ira, di scorciatoie in passato mal tollerate, ma non potrai contare sulla fiducia e pazienza dei tuoi nuovi supporters che, abituati a rincorrere il risultato sopra ogni cosa, non ti faranno sconti. Ci sarebbero ancora tanti altre confessioni da chiarire, ma nemmeno un ex innamorato merita tanta considerazione. A noi resta la soddisfazione di sapere che con l’ingaggio di Sarri, la Juve ha ammesso di aver seriamente temuto di perdere lo scudetto 2017/2018 e questo deve servirci a rimanere uniti e ancor di più compatti per sostenere l’unica cosa che conta: la maglia azzurra a prescindere dai protagonisti.