Zeffirelli, la cultura piange un grande


Si è spento stamani (NDR: il 15 giugno 2019) il regista italiano Franco Zeffirelli. Se n’è andato serenamente, così hanno detto i figli adottivi Pippo e Luciano, a valle di una lunga malattia che lo affliggeva da qualche tempo.
Nato a Firenze il 12 febbraio 1923 Zeffirelli, che di nome faceva Gian Franco Corsi Zeffirelli, ebbe un’infanzia tribolata dovuta al mancato riconoscimento paterno, che avvenne solo a 19 anni, e alla prematura scomparsa della madre.
Frequentò l’Accademia di Belle Arti a Firenze ed esordì come scenografo nel secondo dopoguerra, curando una messa in scena di Troilo e Cressida diretta da Luchino Visconti.
Fu aiuto regista dello stesso Visconti, come di altri registi di calibro come Pietrangeli e Pasolini, e debuttò come regista verso la metà degli anni ‘50.
Verso la fine degli anni sessanta si impose all’attenzione internazionale in campo cinematografico grazie a due trasposizioni shakespeariane: La bisbetica domata (1967) e Romeo e Giulietta (1968). Nel 1966 realizzò un documentario sull’alluvione di Firenze intitolato Per Firenze. Negli anni sessanta Zeffirelli diresse alcuni spettacoli memorabili nella storia del teatro italiano, come l’Amleto con Giorgio Albertazzi, recitato anche a Londra in occasione delle celebrazioni shakespeariane nel quattrocentesimo anniversario della nascita del grande drammaturgo (1964), Chi ha paura di Virginia Woolf? con Enrico Maria Salerno e Sarah Ferrati, La lupa di Giovanni Verga con Anna Magnani.
Nel dicembre del 1974 curò la regia televisiva in mondovisione della cerimonia di apertura dell’Anno Santo e, nel 1976, si impose al grande pubblico popolare dirigendo il celeberrimo film per la tv “Gesù di Nazareth” di cui fu anche uno degli sceneggiatori.
Trasmesso su Rete 1 in 5 puntate, di un’ora circa ciascuna, mandate in onda dal 27 marzo al 24 aprile, il “Gesù di Nazareth” ottenne un grande successo di pubblico tanto da essere più volte replicato, specialmente in occasione del Natale o della Pasqua, ma in quattro puntate.
Il successo della serie valicò i confini nazionali dell’Italia tanto da avere risonanza internazionale. Negli Stati Uniti TV Guide la definì “la miglior miniserie televisiva di tutti i tempi”.
Successivamente Zeffirelli continuò ad alternare impegni cinematografici, firmando spettacoli in TV e per il teatro confermando la sua fama di competenza e poliedricità.
Insomma, un artista completo e di fama mondiale
Dopo i funerali di cui non è ancora noto (NDR: al momento in cui scriviamo) luogo e data, la salma riposerà nel cimitero monumentale delle Porte Sante di Firenze.
Con lui, ha detto il Sindaco di Firenze Dario Nardella, se ne è andato uno dei più grandi uomini della cultura mondiale.