Gli europei non dimentichino la verità


Il silenzio elettorale non impedisce di scrivere articoli di storia. Pertanto, sebbene oggi le urne siano aperte ritengo utile un breve ripasso della storia europea. Lo trovo necessario soprattutto per smentire le bugie che da ogni parte vi piovono addosso come chicchi di riso a un matrimonio lanciate alla ‘ndo cojo cojo dai media di regime, dalle burocrazie che temono per la propria sopravvivenza, dalle stesse istituzioni e dai poteri ad esse collegati, tra cui non dimentichiamo certe baronie universitarie e della magistratura.
La prima fandonia che vi raccontano è che l’Europa è nata da un arco politico democratico e progressista mentre le destre nazionaliste le erano ostili. Nulla di più falso: furono proprio le forze nazionali di destra, i patrioti e i gollisti in Francia, i movimenti cattolici e alcuni europeisti convinti a invocare l’Europa Unita, mentre l’internazionale socialista, i terzomondisti e i fronti filocomunista e filoatlantico erano nettamente contrari, riconoscendosi in alleanze extraeuropee.
La seconda bubbola ripetuta fino alla nausea e quella secondo cui l’Europa è sorta contro i nazionalismi, nascendo da una guerra di liberazione dagli indentitarismi e dagli egoismi nazionali. Inutile dire che è falso. Basta leggere la storia e studiare le date: l’Europa non ha potuto unirsi fino a che vigeva la spartizione del mondo in due blocchi, americano e sovietico. Fu la caduta dell’impero, fu la fine del comunismo sovietico e della cortina di ferro, la riunificazione della Germania dopo il crollo del Muro di Berlino, a portare libertà all’est europeo e a permettere nel 1992 la nascita dell’Unione Europea e l’avvio del processo di unificazione economica.
L’Europa, terza boiata, è “un progetto moderno che volta le spalle al suo passato grazie alle forze liberal-democratiche e socialdemocratiche, radicali e progressiste che ci liberarono dall’oscurantismo e fondarono il percorso europeo nella laicità e nella modernità”. Ci credereste? Se l’Europa parla lo stesso linguaggio, ha culture e visioni affini, storie analoghe e valori condivisi è perché ha le radici comuni nelle civiltà greca, romana e cristiana. E fino a un secolo fa hanno tenuto banco gli Imperi centrali, sovranazionali ed europei nel segno della tradizione e della civiltà. Le idee di civiltà, benessere e modernità cominciarono a circolare in Europa in quei contesti.
Proseguendo sull’onda delle baggianate, vi diranno che i sovranisti sono l’un contro l’altro armati, ognuno persegue l’interesse nazionale a scapito degli altri, e quindi non potranno mai allearsi. Questo è falso due volte, innanzi tutto perché il primato degli interessi egoistici è quel che caratterizza oggi la Francia di Macron e la Germania della Merkel, paesi non certo a guida sovranista. Ed è pure falso perché l’antagonista reale e politico, economico e politico del sovranismo non è il sovranista della porta accanto ma il potere extrapolitico ed extraterritoriale dei cosiddetti internazionalisti (vero Superciuk?). Se si stabilisce di comune accordo il rispetto reciproco dei confini e della sovranità di ciascuno stato, i conflitti e le tensioni saranno decisamente smorzati rispetto a un’Europa in cui gli stati sono amorfi politicamente e gli sconfinamenti sono incoraggiati.
Non dimentichiamo poi il grande mantra che ad ogni Tg i vari leccatori professional ci ammanniscono: il grande merito dell’Europa è aver garantito 74 anni di pace al continente. Eppure quante guerre sanguinose hanno lacerato il nostro continente in questi anni? E molti paesi europei sono stati coinvolti, passivamente o nel ruolo di interventisti, ancora schiavi del loro passato colonialista? Abbiamo avuto alle porte di casa un Kosovo, una Bosnia, una guerra civile in Albania e (quasi) una in Romania. L’Europa Unita è nata da pochi anni; nel frattempo non è stata teatro di ulteriori guerre perché privata della sua piena sovranità politico-militare e soggetta all’equilibrio del terrore tra le superpotenze mondiali. Del resto, per mezzo secolo le nazioni europee, anche quelle guidate da militari nazionalisti come de Gaulle, da dittatori nazionalisti come Franco, Salazar e i colonnelli greci, nonché dai conservatori antieuropeisti britannici mai hanno nemmeno immaginato di aprire alcun fronte di conflitto interno al continente.
Ma la menzogna più colossale che da sinistra (tutta) e da una certa destra ci piove quotidianamente in capo è quella secondo la quale il testimonial più autorevole dell’Europa aperta e tollerante è Papa Bergoglio, grazie alla sua battaglia contro tutti i muri e alla predicazione dell’accoglienza verso tutti. Una panzana galattica. Se Woytila ebbe un ruolo decisivo nella fondazione dell’Europa e nella liberazione dell’Est dalla cappa del comunismo, se l’Europa ebbe in Papa Giovanni Paolo II e in Benedetto XVI i suoi riferimenti più alti e convinti. Con il sudamericano Papa Bergoglio l’Europa ha perso ogni centralità, si è ridotta a corridoio umanitario e luogo di accoglienza planetaria, senza nemmeno una parvenza di quella pastoralità propria di Paolo VI, ripudiando la sua civiltà, per aprirsi interamente agli stranieri, agli islamici e agli africani che massacrano e crocifiggono in massa i cristiani a casa loro. Con il papato di Bergoglio, la civiltà cristiana europea è destinata a finire, a scomparire fagocitata da popoli invasori con un tasso di crescita demografica più del doppio del nostro. Perché Roma fu conquistata dai barbari ma la sua civiltà le sopravvisse? Perché i Goti e gli Ostrogoti, gli Eruli e gli stessi Unni facevano più o meno gli stessi figli dei romani, ma ne morivano di più per fame, malattie e ignoranza. Questi invece ci piombano in casa dal tappeto rosso steso dai politicamente corrotti, si appropriano di tutto, sono accolti a scuola e in ospedale gratuitamente e per di più fanno più figli di una coniglia di due anni!
Per concludere, non credete a chi vi vuole abbindolare: in passato i nemici dell’Europa unita sono stati l’imperialismo statunitense e l’imperialismo sovietico; i pericoli del presente sono il mondialismo guidato da finanzieri globali senza scrupoli e il risorto catto-comunismo, mentre le minacce future sono l’islamizzazione e l’invasione cinese. Altro che il sovranismo.