BagnoliFutura: grane per De Magistris


È appena il caso di dire che le spese per la nautica non portano bene al Sindaco di Napoli, quello che parla di acquistare centinaia di imbarcazioni (non si capisce però con quali soldi) per costituire una flotta partenopea dedita al travaso dei migranti dalla Libia a Napoli. Infatti una tegola si è appena abbattuta su Luigi De Magistris per le ingenti spese sostenute in occasione dell’edizione del 2013 dell’America’s Cup, la nota competizione velica internazionale.
Nella buona sostanza, il Comune di Napoli avrebbe distratto le risorse di BagnoliFutura S.p.a., destinate alla bonifica dell’ex area Italsider, per finanziare l’evento sportivo e avrebbe così concorso a mandare in crisi e poi far fallire la società.
Una pratica non nuova, quella di considerare le casse di BagnoliFutura come un bancomat visto che, come sembrerebbe dalle richieste della G.d.F., anche altri amministratori cittadini sono ora chiamati a giustificare presunti sperperi e distrazione dei fondi destinati a Bagnoli che sarebbero avvenuti nel corso delle proprie gestioni.
L’ex area Italsider di Napoli, importante zona costiera sottratta alla città di Napoli sin dagli inizi del ‘900 per favorire l’insediamento dell’industria siderurgica, é infatti ancora off limits per via dell’inquinamento e l’entità costituita appositamente per la sua bonifica e il conseguente rilancio, la società BagnoliFutura S.p.a., è oggi in stato di fallimento.
Giochi di potere politico e di denaro hanno remato contro e sono stati fatti sulla pelle di una zona rivierasca, dalla bellezza semplicemente imbarazzante, che invece resta abbandonata e improduttiva dal lontano 1999, anno in cui lo stabilimento siderurgico Italsider chiuse i battenti.
Di Bagnoli e della sua riqualificazione si è infatti molto parlato e si è tanto scritto ma alle dichiarazioni politiche non sono mai seguiti fatti davvero concreti. Anzi, tutte le buone intenzioni sembrano essere state inghiottite dalla voragine di 11 milioni di euro di spese inutili o dirottate per altri scopi (e, tra queste, quelle per l’America’s Cup) nonostante la zona sia inquinata da metalli pesanti come arsenico, piombo, stagno, vanadio, zinco, mentre nelle acque sono state rilevate tracce superiori alla norma di ferro, manganese e idrocarburi, e sia quindi un potenziale pericolo anche per le conseguenza ambientali e sanitarie per le popolazioni residenti.
Ma il ricco affare della riqualificazione di Bagnoli ha sempre suscitato l’ovvio interesse di istituzioni ed imprenditori al punto che il Comune di Napoli riprese il controllo dell’area sin dal 2001 e il 24 aprile 2002 formò la nuova azienda “Bagnolifutura s.p.a. società di trasformazione urbana” per meglio controllare la bonifica dei suoli e la realizzazione definita dal Piano Urbanistico Esecutivo di Bagnoli-Coroglio.
BagnoliFutura, tuttavia, andò in crisi sin già dal 2007, quando si registrò il flop della vendita dei suoli i cui proventi avrebbero dovuto finanziare le opere di bonifica e infrastrutturali.
Così che dopo alterne vicende, tra cui quelle delle risorse sottratte nel 2013 per finanziare la America’s Cup, nel 2014 al Tribunale non rimase altra possibilità che dichiarare il crac della società e della cosa si è interessata anche la Guardia di Finanza che ora vuole acclarare le cause del fallimento e del danno erariale assommante a ben 11 milioni di euro.
In tali indagini è finito anche l’attuale sindaco di Napoli Luigi De Magistris, legale rappresentante del Comune sin dal 2011 e quindi azionista della BagnoliFutura S.p.a., che proprio nei giorni scorsi ha ricevuto dalla G.d.F. l’invito a dedurre le sue giustificazioni a fronte un presunto ingente danno erariale procurato alla fallita società le cui risorse sarebbero state distratte dalla sua mission aziendale per essere convogliare a finanziare la “America’s Cup” .
De Magistris, infatti, volle fortemente la famosa competizione velica nella rada di Napoli impiegando, a quanto pare, parte dei denari dalle casse di BagnoliFutura per finanziare gli approntamenti necessari per le regate. Il sindaco, che si é detto sereno ai microfoni di una radio cittadina, ha però minimizzato l’entitá degli importi distratti (a suo dire “soli” 100.000 euro mente altre fonti parlano di circa 1 milione di euro) dovrà dunque giustificare gli atti di competenza del Comune per quegli importi che furono effettivamente dirottati dalle concrete esigenze di bonifica e di rilancio urbanistico di Bagnoli, a quelle di mera immagine della sua amministrazione per aver portato a Napoli una manifestazione velica sia pure di rilievo internazionale.
Nella buona sostanza, ora che il nodo è venuto al pettina a causa del crac di BagnoliFutura, il sindaco De Magistris dovrà rendicontare ogni euro sottratto alla società di bonifica e trasformazione urbana e invece spesi per altri scopi.