Le balle di Landini? No grazie.


Le maggiori sigle sindacali, capitanate dal segretario della CGIL Maurizio Landini, hanno unito le loro forze a quelle di Confindustria per sottoscrivere un comune appello. In esso si esortano “i cittadini di tutta Europa ad andare a votare alle elezioni europee per sostenere la propria idea di futuro e difendere la democrazia, i valori europei, la crescita economica sostenibile e la giustizia sociale”. L’appello è specificamente rivolto contro “quelli che intendono mettere in discussione il progetto europeo per tornare all’isolamento degli Stati nazionali, richiamando in vita gli inquietanti fantasmi del novecento”. Chiosando l’appello, conclude Landini: “Noi pensiamo di aver bisogno di più Europa, di un’Europa diversa da quella dell’austerità, lontana dai cittadini e dai lavoratori. Indichiamo un’Europa capace di dare prospettive di lavoro ai giovani, aperta al mondo, fattore di stabilità e pace, che sa accogliere. Un’Europa capace di compensare e ridurre le diversità economiche e sociali che vivono al suo interno”. Ci sarà un giorno in cui nei libri di storia si chiederanno come tutto ciò sia stato possibile. Ci si chiederà come è stato possibile che la totalità dei rappresentanti dei lavoratori di un paese si siano uniti in un fronte comune a difesa di un meccanismo istituzionale, l’Unione Europea, che ha demolito per vent’anni la dignità del lavoro in Italia e in gran parte d’Europa. Dopo vent’anni di dumping fiscale e sociale, di austerità, di monetarismo, di tutela del grande capitale, di concorrenza fiscale al massimo ribasso, di accoglimento di paradisi fiscali interni all’UE, di ricatti a colpi di spread, di macelleria sociale greca, dopo tutto questo e molto altro ancora ci voleva proprio il terribile sindacalista trinariciuto, quello che “non le manda a dire al padronato”, che firmasse un appello con la Confindustria per avere più Europa. Ma naturalmente non un’Europa qualunque, beninteso, no, questa volta sarà un’Europa del tutto diversa, nuova, verginale, idealista, quella dei “valori europei” della “giustizia sociale”. Questa volta, perché questa è la volta buona, non sarà più l’Europa di Juncker e Moscovici, non più l’Europa degli impuniti surplus commerciali tedeschi, non più l’Europa che “gli aiuti di Stato non si possono dare” salvo che si tratti di Airbus, di banche tedesche, di agricoltura francese, e insomma non staremo a guardare il pelo nell’uovo. No, questa volta ci ergeremo a tutela del mondo del lavoro alleandoci, in questo eroico sforzo, con i santi protettori del sistema finanziario e del sistema industriale, uniti nella lotta per un’Europa più giusta e nella protezione degli interessi dei lavoratori.Questa volta sarà tutto diverso, credetemi, parola di Landini. Proprio oggi un caro amico mi ha inviato dei dati economici che cadono a pennello proprio per far capire a Landini che si stava meglio quando si era da soli, dopo il secondo conflitto mondiale caro Landini l’Italia era un paese distrutto non c’era più niente grazie alle bombe al fosforo dei nostri alleati democratici, ci siamo rimboccati le maniche abbiamo ricostruito tutto da soli, sangue e lacrime caro sindacalista non lavoratore. Dal 45 al 60 siamo stati capaci di creare una filiera industriale capace di scalzare e concorrere con il sistema industriale tedesco che soffriva e non poco il made in , negli anni 80 addirittura si riusci a diventare la 5 potenza economica mondiale. Ma all’improvviso come un pugno nello stomaco negli anni 90 si comincio grazie a DC PSI e PCI , ognuno per i suoi scopi, un lento declino, voluto non solo dai nostri politici che erano consci che l’euro avrebbe danneggiato il ns sistema industriale a vantaggio di una Germania che negli anni 90 soffriva terribilmente in tutti i settori il genio italico. Ma fu a Civitavecchia su di una nave battente bandiera inglese (Albione maledetta) che Andreatta, Draghi e altri traditori della patria decisero la fine del nostro Paese. Secondo un articolo di Storm Seervas ricco di dati economici possiamo notare come a partire dagli anni 60 il nostro glorioso e laborioso paese divenne la Cina d’europa fino a tallonare l’economie del nord europa. Non è un caso che la nostra economia abbia cominciato a rallentare proprio a partire dal 92 quando si comnciò a dar vita a quella odiosa sovrastruttura che è la UE. L’Italia grazie a traditori come Napolitano, Prodi, Fazio e tanti è stato lo Stato membro che si è impegnato più di tutti a strozzare fiscalmente e salariamente il popolo facendo crollare la domanda aggregata ma l’importante era obbedire alla finanza. Il primo ministro Monti affiliato al Bildeberg in una intervista alla CNN affermava che la rigidità fiscale era necessaria per ridurre il rapporto debito/pil, tutte queste teorie ultraliberiste hanno portato alla decrescita a vantaggio del sistema industriale tedesco e alla macelleria sociale che è innanzi agli occhi di tutti. Queste politiche di austerità hanno portato inevitabilmente, grazie soprattutto ai sig.ri Landini di turno, a distruggere le regole di protezione del salario e del lavoratore, invito tutti a leggere l’articolo di questo studioso olandese per meglio comprendere il tradimento di sindacati e governi , si perchè si tratta di un vero tradimento perpetrato contro il nostro popolo, sindacati che giocano in borsa con i soldi dei lavoratori vedesi Fondo Espero, che spacciano per buoni accordi industriali che diminuiscono i salari con lo slogan lavorare tutti ma a stipendio ridotto mentre loro lo stipendio non lo hanno mai toccato. Caro Landini anche lei come il Papa e come Draghi, che d’autunno sarà il nostro nuovo primo ministro imposto dalla cricca ebraica/anglo-americana, voglio ricordare a lei e a tutti quelli come lei che l’Italia ha sempre nei momenti di crisi estratto dal cilindro un uomo o una nuova idea capace di chiamare a raccolta tutto il popolo. E quando ciò avverrà scappate e rifugiatevi dai vostri amici perché la vendetta del popolo sarà terribile.