E se il governo cadesse?


La crepa tra Lega e M5s si è fatta sempre più evidente sin da subito dopo le elezioni.
Oggi, addirittura, a causa della TAV non si può parlare di crepa ma addirittura di frattura. Una rottura che potrebbe anche far cadere il governo.
Insomma, le differenti vedute sulla opportunità di procedere coi cantieri dell’alta velocità sarebbero solo la goccia che potrebbe far traboccare un vaso già colmo di malumori.
E già, perché non solo non c’è stata (o non c’è ancora) quel rilancio economico che nella campagna elettorale di un anno fa era stato promesso dai gialli pentastellati ma, la straripante figura mediatica di Salvini, che accortamente non ha fatto promesse insostenibili agli italiani come il reddito di cittadinanza per tutti, ma ha giocato su temi sentiti ma a costo zero come la legittima difesa e l’immigrazione, ha fatto spostare, e di parecchio, il punto di equilibrio nell’alleanza giallo-verde.
Se vi fosse una crisi di governo, e la stiamo rasentando, non é detto che il Presidente Mattarella potrebbe ritenere di individuare un’altra coalizione per la guida del paese.
E, d’altra parte, la Lega sotto sotto potrebbe anche non essere interessata più a questo esecutivo, che la vede formalmente alla pari con i pentastellati ma con un indice di gradimento di oltre il 30% (ossia pari al doppio di quello attribuibile ai grillini) e, forte del consenso attribuitole dai sondaggi, pensare voler rischiare di correre da sola in una prossima contesa elettorale.
Al momento Conte ha preso tempo sulla decisione inerente la TAV inviando una lettera alla Telt (la società italo-francese responsabile della realizzazione dell’opera) per «evitare di assumere impegni di spesa gravanti sull’erario italiano» come previsto dalla cosiddetta «clausola di dissolvenza» prevista dalla legislazione francese nel capitolo 5 del nuovo codice unico degli appalti francese, ma Telt ha già fatto sapere non potrà procrastinare la pubblicazione dei bandi di gara oltre la fine di marzo onde evitare di incorrere in una riduzione di oltre 300 milioni di euro delle sovvenzioni europee.
Insomma, davvero poco tempo per mettersi eventualmente d’accordo tra Lega e M5s scongiurando elezioni anticipate.
Sempre che Salvini è la Lega lo vogliano veramente.