Cachet da capogiro a Baglioni per fare politica


É appena terminato il festival di San Remo, la manifestazione canora più seguita in Italia, ma quest’anno numerose polemiche hanno caratterizzato la kermesse.
Sono legate, essenzialmente, non tanto alle scelte artistiche di Baglioni quanto alle sue alle improvvide uscite dato che, poco professionalmente, ha approfittato della sua privilegiata posizione di presentatore per proporre le sue idee politiche.
Insomma, ha pisciato fuori da vaso.
C’è da dire che la figura di Baglioni già aveva lasciato perplessi alcuni, nella convinzione che il presentatore è un mestiere che non si improvvisa ma la dirigenza RAI, evidentemente, é stata di diverso avviso affidando al cantante la delicata incombenza.
E l’ha fatto accordandogli un cachet di tutto rispetto, pari a ben 585 mila euro, insomma più di un miliardo di vecchie lire, a fronte però, si affrettano a giustificare dai piani alti di viale Mazzini, di un lavoro di preparazione che sarebbe iniziato da giugno scorso.
Insomma, a sentire quelli che hanno voluto il compagno Baglioni, 585 mila euro per circa sette mesi di lavoro sono meno di centomila euro al mese. Come dire due spiccioli.
E se pensiamo che questi soldi, pochi o tanti che siano ma che si aggiungono a quelli necessari per gli altri compensi e per tutte le spese che assommano a circa 12 milioni di euro, sono serviti per un personaggio che ha approfittato della sua posizione per far diventare il festival un comizio, tra l’altro a dispetto delle sue stesse dichiarazioni di pochi giorni prima in cui assicurava che non ci sarebbero stati scivoloni sulla politica, significa proprio che é necessario ripensare profondamente alle modalità con le quali si affidano certi incarichi e, soprattutto, riflettere sulla qualità del lavoro di quei dirigenti RAI che hanno proposto e sostenuto la candidatura di Baglioni.
Perché, al di là della bravura artistica, non si pensi che le sue idee politiche non abbiano inciso nella scelta eh…!