Flat Tax e cedolare sugli affitti commerciali


Alla fine la manovra è stata approvata, in extremis, per evitare l’esercizio provvisorio, ma mai come in questa occasione l’attuazione della stessa è collegata all’approvazione di una serie infinita di decreti attuativi e regolamenti che da un numero previsto di 40 ad ottobre è passato alla cifra di 161. Il tutto a causa del travagliato iter parlamentare , infatti si pensi solo alla normativa per l’innalzamento della tassazione delle organizzazioni di volontariato, prevista in manovra ed approvata in manovra, ma che a causa delle enormi critiche , rivolte al Governo, ha indotto lo stesso a prevedere nei primi giorni di gennaio una modifica sostanziale della normativa, una vero e propria retromarcia.
Ci soffermiamo questa settimana sull’analisi di due innovazioni molto importanti per la fiscalità di persone fisiche, imprenditori o professionisti.
Si parte con la tanto attesa flat tax.
Questa innovazione fiscale fortemente voluta dal M5S e dalla Lega Nord vede finalmente il varo tanto atteso , con la approvazione della manovra finanziaria. La prima fase vedrà attuazione da subito nel 2019 allorquando tutti i titolari di partita iva che svolgono attività di professionisti o di impresa potranno adottare il regime cosiddetto “forfettario” a patto che nell’esercizio precedente, ovvero nel 2018 non abbiano conseguito ricavi o compensi superiori ad € 65.000,00.
Tali soggetti applicando ai ricavi una percentuale forfettaria di abbattimento (si va dal 22% dei professionisti) tasseranno la somma residua ad un aliquota di imposta fissa e sostitutiva.
Tale aliquota sarà del 15% per coloro i quali già esercitavano altre attività e del 5% per le cosiddette start up.
Ovviamente saranno precluse le detrazioni per i costi della propria attività, non sarà detraibile l’iva sugli acquisti, anche perché le fatture non saranno assoggettate ad iva e non potranno essere portate in detrazione le spese classiche da dichiarazione, ovvero le spese sanitarie, le spese per la ristrutturazione degli immobili, le spese per i contributi alla colf, le spese di istruzione in ogni ordine e grado per sé e per i propri familiari, le spese per il mutuo, le detrazioni per il coniuge a carico e per i figli a carico.
Come può facilmente intuirsi, tale regime faciliterà e non poco , coloro i quali già possessori di un reddito di lavoro dipendente o pensionati, inizieranno una attività con pochi costi di gestione.
Ovviamente saranno deducibili i contributi previdenziali sostenuti nel orso dell’anno.
Dal 2020 entrerà in vigore il regime della flat tax, che in pratica è un regime nuovo per il quale saranno assoggettati a tassazione sostitutiva anche coloro i quali nell’esercizio precedente abbiano conseguito compensi o ricavi tra € 65.000,00 ed € 100.000,00.
Per questi soggetti l’aliquota di tassazione sarà pari al 20%, ma la vera novità è che la stessa sarà applicata al reddito determinato dalla sottrazione tra ricavi e costi.
Vedremo le normative attuative se manterranno queste ipotesi.
Passiamo all’analisi di un’altra interessante novità fiscale che interesserà tantissimi proprietari di immobili commerciali anche se non titolari di partita iva.
Infatti per tutti i contratti stipulati dal 01/01/2019 ed aventi ad oggetto immobili commerciali con categoria catastale C1, con una superficie inferiore ai 600 mq, sarà possibile, per i proprietari optare per il regime della cedolare secca, in virtù del quale il reddito derivante dalla locazione sarà assoggettato ad una tassazione forfettaria con un’aliquota pari al 21% ed ovviamente molto più conveniente nel caso in cui ci fossero altri redditi in essere. La norma non prevede l’applicazione della cedolare secca ai contratti già in essere, nemmeno in base ad un’opzione successiva, come era previsto in passato per i contratti di locazione ad uso abitativo.