Legittima difesa, nuovo caso ad Arezzo


É notte. Individui si introducono furtivamente in una azienda di rivendita di pneumatici di Monte San Savino in provincia di Arezzo.
Il proprietario li sorprende e, temendo per la sua incolumità, fa fuoco lasciando a terra uno dei malviventi, un moldavo di 29 anni, tale Mircea Vitalie, che non era incensurato in Italia ma un latitante, colpito da ordine di carcerazione della Procura di Milano.
A suo carico, infatti, numerosi precedenti sempre per furto.
Lo sparatore, Fredy Pacini, si era stabilito nella sua azienda stanco proprio dei ripetuti furti subiti, alcuni dei quali regolarmente ma vanamente denunciati alle FF.OO.
Così che nella notte del 28 novembre scorso si è dovuto difendere sparando più volte e, per sua sfortuna, un proiettile ha raggiunto il criminale moldavo forse recidendogli una arteria. Ma sarà la autopsia a stabilire, entro sessanta giorni, le cause del decesso.
Nel frattempo l’imprenditore si é avvalso della facoltà di non rispondere ma il paese ha manifestato compattamente in suo sostegno con una fiaccolata che contava almeno 2.000 persone.
Solidarietà al gommista proviene anche dalla rete e su Facebook é nato spontaneamente un gruppo denominato “io sto con Fredy” che oramai ha superato le 25.000 adesioni.
Ciò riporta prepotentemente alla ribalta il percorso che sta facendo in parlamento la riforma della legittima difesa, una norma che oggi, con la questione della proporzionalità della difesa all’offesa da stabilire comodamente a posteriori nella discrezionalità del magistrato di turno che certo non sta rischiando la vita come le vittima dell’aggressione che va a giudicare ree di essersi difese, appare davvero troppo favorevole ai criminali.