Reino e i caduti della Grande Guerra


Il 4 novembre scorso cadeva il centenario della proclamazione delle vittoria italiana nella I Guerra Mondiale e, a ridosso di tale data, in tutta Italia si sono susseguite manifestazioni per la commemorazione dei numerosi caduti e la celebrazione della vittoria finale.
Tra i comuni che meglio hanno saputo interpretare questo centenario c’è Reino, piccolo è delizioso comune in provincia di Benevento, ove proprio nella giornata di ieri (NDR: sabato 10/11/18) si é svolta la manifestazione conclusiva del lungo percorso di recupero della memoria storica di quegli avvenimenti.
Un impegno appassionante ma gravoso giustificato anche dalla circostanza che Reino, nonostante fosse solo un piccolo centro, ha infatti pagato un prezzo elevatissimo a quella sanguinosa guerra con ben 17 reinesi caduti e si può dire che ancora oggi non vi sia famiglia del posto che non annoveri un collegamento diretto o indiretto con quegli Eroi.
Comprensibile, quindi, che il Sindaco Prof. Antonio Calzone, sotto la spinta e l’esperta assistenza del Generale Antonio Zerrillo, d’origine familiare reinese (al punto da annoverare tra i suoi avi il Sottocapo della Regia Marina Peppino Zerrillo, Volontario di Guerra) nonché Cerimoniere di lunga e provata esperienza nell’Esercito Italiano, abbia spronato l’amministrazione comunale ad approvare e promuovere una fitta agenda di attività celebrative e di commemorazione condotte con l’ausilio delle associazioni locali e il coinvolgimento diretto e intenzionale dei giovani delle scuole superiori.
Ma tutta la cittadinanza é stata coinvolta in questo ambizioso progetto collaborando con raccolte di foto, lettere, attestati di Cavaliere di Vittorio Veneto, medaglie e quanto altro relativo al periodo e, soprattutto raccontando ai più giovani gli episodi di vita vissuta che hanno riguardato gli avi che andarono a combattere al fronte e le donne che restarono da sole a crescere i figli, accudire gli anziani, coltivare i campi e fare mille altri mestieri.
D’altronde, a distanza di cento anni ed almeno tre generazioni da quegli avvenimenti, questa poteva davvero essere l’ultima occasione di raccogliere e tramandare testimonianze di vita vissuta dei reduci di quel terribile conflitto, che vide le genti d’Italia ritrovarsi davvero unite per la prima volta, dalla viva voce di chi li conobbe.
Storie di patriottismo e di grandi sacrifici di chi, addirittura emigrato nelle lontane Americhe, sentì il dovere di ritornare in Patria per dare il proprio contributo alla nazione. Racconti che non hanno mai trovato spazio nei libri di testo ma che forse, meglio ancora del nozionismo scolastico, rende il senso degli avvenimenti accaduti e lo spirito che pervase quegli uomini costituendo un monito perché non abbiano più a determinarsi simili sciagure.
Grazie a tutto il materiale raccolto, si é potuto allestire una interessante mostra, indire una dotta conferenza, fare partecipare gli studenti liceali a un importante concorso letterario. Un percorso che é culminato con la manifestazione conclusiva di ieri che, alla presenza del Comandante Provinciale dei Carabinieri, della Brigata Bersaglieri “Garibaldi”, della rappresentante della Prefettura di Benevento, della fanfara del 10^ Reggimento “Campania” della Benemerita, di numerose Autorità religiose, civili e militari campane, nonché di alcuni Sodalizi Combattentistici e d’Arma, tra cui l’Associazione Nazionale dei Volontari di Guerra il cui Labaro Nazionale é decorato con ben 610 Medaglie d’Oro al Valor Militare, ha visto l’intitolazione di una piazza ai Caduti della Grande Guerra, la declamazione dei loro nomi innanzi alla statua del Milite ignoto e una solenne messa in loro suffragio.