Orologi indietro di un’ora (forse per l’ultima volta)


Alle tre di della mattina di domenica prossima (NDR: il 28 ottobre) gli orologi italiani saranno riportati indietro di un’ora per il ritorno dell’ora solare. Terminerà così l’ora legale e inizierà quella solare, che ci accompagnerà fino a domenica 31 marzo 2019.
Il provvedimento del passaggio tra l’ora solare e quella legale e viceversa, che non riguarda solo l’Italia ma la quasi totalità dei paesi dell’emisfero boreale (ossia quello a nord dell’equatore), fu introdotto per ragioni di risparmio economico e di salvaguardia dell’ambiente.
In Italia l’ora estiva fu adottata per la prima volta nel 1916 ma è stato solo nel 2001 che l’Unione Europea ha stabilito a livello comunitario che le lancette degli orologi avanzassero di un’ora alle due del mattino dell’ultima domenica di marzo e tornassero indietro alle tre del mattino dell’ultima domenica di ottobre.
L’alternanza tra gli orari estivi ed invernali hanno, difatti, consentito una maggiore produttività (ad es. di tutte quelle attività che si svolgono all’aperto), un minor consumo di energia elettrica per scopi di illuminazione e, di conseguenza, una minore immissione in atmosfera di gas nocivi.
Tuttavia questi benefici non sono riconosciuti da tutti e, difatti, ci sono nazioni che non adottano il Daylight Saving Time. Notevolissime eccezioni, infatti, sono ad esempio la Russia o il Giappone.
Anche l’Unione europea, in controtendenza alla decisione presa nel 2001, sembra decisa a tutti i costi a voler abolire il cambio orario e la proposta che oggi è in discussione al Parlamento europeo prevede che ogni Stato dovrà scegliere se applicare in modo permanente l’ora legale o quella solare e comunicarlo entro il mese di aprile del prossimo anno.
Il risparmio energetico promesso (e ottenuto) dall’alternanza tra il Solar Time e il Daylight Saving Time pare infatti che non sia più così evidente. Tutta colpa, sembrerebbe, delle nuove tecnologie di illuminazione a basso consumo.
Dunque il cambio orario previsto la prossima settimana potrebbe essere l’ultima volta che ci costringerà al rito del riallineamento delle lancette degli orologi.