Saviano, tanto rumore per nulla


Lo scorso 13 settembre Roberto Saviano ha pubblicato su Facebook un post piuttosto farneticante circa le nuove disposizioni relative al possesso di armi da fuoco.
Ciò che colpisce del savianopensiero è innanzi tutto i fatto che costui di armi non capisce nulla e ne parla unicamente dal punto di vista della morale di sinistra secondo cui i cittadini non dovrebbero possedere armi; che poi è sempre stato il primo passo verso la dittatura, di qualsiasi colore essa fosse.
Inoltre balza all’occhio la strumentalizzazione che Saviano fa di alcune disposizioni del decreto 14/9/2018, ad esempio scrivendo: “Pensate che sparisce l’obbligo di avvisare familiari e conviventi nel caso in cui si voglia prendere una licenza. In poche parole posso avere un’arma in casa senza avvisare chi vive con me. Vi pare possibile? Vi sembra rispettoso?”
A quanto pare il cantore della sinistra pacifista non si rende conto che in tal modo una donna che intenda difendersi da un marito stalker o violento dovrebbe avvisare il suo aguzzino che sta acquistando un’arma! Ma per favore!
Anche il dato sul cosiddetto femminicidio, di cui abbiamo già sbugiardato in passato i numeri, sono del tutto fuorvianti: se anche infatti fosse corretto il numero di 1.740 donne uccise dal 2006 al 2016, di cui 1.251 in famiglia, stando ai dati del Ministero dell’Interno nello stesso periodo il totale degli omicidi è stato di 5939 (quindi le donne rappresentano solo il 29,3%) e di questi oltre il 70% sono stati dovuti alla criminalità organizzata o comune. Saviano, se proprio vuoi dare i numeri, almeno documentati, altrimenti viene spontaneo citare un tuo grande conterraneo: “Lei è un cretino, si informi!”
Proseguendo nella disamina del post, avvertiamo un odio rancoroso nei confronti di Matteo Salvini, definito (chissà poi perché?) ‘il Ministro della Mala Vita’, di cui viene sbandierato un accordo con la lobby delle armi che gli porterebbe anche un sostegno economico.
Non sappiamo se l’On. Salvini provvederà a querelare Saviano, ma ce lo auguriamo dato che non presenta prove a sostegno di quanto dice (né potrebbe farlo, mentre la diffamazione è lì da vedere).
In un crescendo di delirio Saviano si scaglia quindi sull’intero popolo dei detentori di armi, siano essi tiratori, cacciatori, collezionisti o appartenenti alle forze dell’ordine. Scrive infatti:
“… ditemi una cosa, e fatelo con sincerità: a chi giova aumentare da 6 a 12 il numero di armi sportive detenibili? A chi giova l’aumento dei colpi consentiti nei caricatori? Siamo certi che per le armi possiamo semplificare a tal punto la procedura per denunciarne la detenzione da ridurla a una mail da inviare ai Carabinieri tramite portale certificato? A chi giova facilitare la detenzione di un Kalashnikov, per esempio? E che mi dite del fucile semiautomatico Ar15, l’arma più usata nelle stragi di civili in Usa? Rispetto a tal punto la vostra sensibilità da risparmiarvi informazioni sul numero di studenti e bambini uccisi nelle stragi avvenute nelle scuole americane negli ultimi anni, stragi in cui è stato utilizzato il fucile semiautomatico Ar15.”
Ecco, bravo, risparmiacele altrimenti dovremmo ricordarti che i fucili semiautomatici, come correttamente li chiami senza nemmeno sapere cosa stai scrivendo, si chiamano così proprio perché NON sono automatici, quindi del Kalashnikov e dell’AR15 mantengono solo l’aspetto esterno e ovviamente la funzionalità e il calibro, ma non possono sparare a raffica, come invece quelli usati dalle forze armate. Quindi si possono tranquillamente assimilare ad un semiautomatico di altra marca, come un Winchester, un Remington o molti altri.
Per rispondere poi alla precedente domanda (a chi giova l’aumento dei colpi consentiti nei caricatori?), potremmo semplicemente risponderti che giova alle guardie giurate, così che in un conflitto a fuoco con i malviventi abbiano una maggiore capacità di offesa prima di dover ricaricare l’arma. Ma forse a Saviano non importa delle guardie giurate, animali ignoranti e spesso femminicidi, sacrificabili sull’altare del becero pacifismo sinistroide.
Sembra proprio che il possedere armi renda automaticamente il cittadino un fascista e proprio per questo debba essere messo all’indice come individuo pericoloso.
Saviano (e tanti come luii) non si rende conto che tra i possessori di armi vi sono anche tanti studiosi, per i quali le armi rappresentano argomento di studio e di apprendimento.
Meccanicamente è estremamente entusiasmante ed istruttivo, ad esempio, lo studio dell’evoluzione dei sistemi di chiusura delle armi da fuoco, dalle prime bombarde ai sofisticatissimi sistemi Stecke e Vorgrimler. Storicamente è appassionante lo studio dell’evoluzione funzionale delle armi. Sociologicamente è interessantissimo scoprire come le popolazioni si siano sviluppate ed abbiano interagito tra di loro in base al tipo di armi a disposizione (siano d’esempio le batoste inflitte dalle armi di ferro degli ittiti agli egizi, i quali ancora impugnavano armi in bronzo).
Ma perché amiamo le armi?
Sicuramente tutte le armi in generale rivestono nella mente di ognuno un ruolo molto particolare, legato da una parte ai giochi dei ragazzi e dall’altra a situazioni ancestrali che riportano alla mente scimmieschi conflitti a suon di mazzate con bastoni e ossa di dinosauro.
Certamente dietro ad esse c’è l’innata volontà dell’uomo di superare ogni ostacolo frapposto tra lui e il progresso, di dominare il mondo e i proprî simili.
Io non credo molto alle filosofie e ai discorsi di sociologi e psicologi (che in gran parte si oppongono ad una cultura delle armi) i quali pontificano di complessi infantili irrisolti e di improbabili proiezioni del pene, di cui l’arma è considerata un’estensione. E le donne che amano le armi? Se mi vengono a dire che esse considerano la pistola come una proiezione del pene paterno allora credo proprio che siano loro i maniaci da psicanalizzare! Le loro considerazioni trovano in me lo stesso rispetto che riservo a chi descrive la caccia come uno sport. Io sono cacciatore convinto, e posso asserire che nello sparare ad un cervo o ad una pernice non c’è proprio nulla di sportivo. E’ un modo di essere, un’attività dell’uomo, così come le armi di per sé rappresentano – anzitutto – un’attività umana. L’arma è prima di ogni altra cosa un oggetto meccanico, che può essere apprezzato o meno per la sua fattura e per la genialità del concetto che sta alla base del suo funzionamento. Che poi essa serva anche ad uccidere è un fatto assolutamente secondario. Sono gli uomini che uccidono gli uomini, e per far ciò si servono di coltelli, bastoni, veleni, sedie elettriche, corde, sacchetti di plastica (ah, il progresso!), animali feroci, mani nude, forza di gravità e molte altre cose, tra cui le armi. Ma queste ultime, prese di per sé stesse, sono solo oggetti e nulla più. Esse rappresentano essenzialmente l’uomo, nel suo sviluppo, nel suo modo di vivere, e devono essere utilizzate – siano esse destinate alla guerra, alla caccia o al tiro al bersaglio – quali testimoni silenziosi ma privilegiati dell’epoca alla quale appartennero, stadio evolutivo di quell’attrezzo da sempre compagno dell’uomo, dal bastone alla selce scheggiata, dalla spada al cannone.
In pratica l’arma non è che una rimarchevole fonte storica alla quale attingere per meglio interpretare gli avvenimenti ad essa connessi.
Ma lo sproloquio sinistreggiante non ama le armi per partito preso e non riesce a giustificarne l’esistenza. Le tue parole non sono altro che un copia-incolla (cosa della quale mi sembra tu sia pratico) di stupidaggini riportate dai media ufficiali di regime che non sanno niente di armi da fuoco, niente delle legislazione che le riguarda, niente del mondo di chi le usa lecitamente ma blaterano senza senso per partito preso.
Concludendo, mi sento di dire a Saviano ancora due parole.
Saviano sei un ignorante, come dimostrano le cose di cui scrivi senza conoscerle, ma non un ignorante semplice, di cui si può solo avere compassione, sei un ignorante in malafede, e questo ti rende spregevole e degno di disprezzo. Ciò che asserisci in questo post (ma lo hai scritto tu?) è falso e dimostra che di armi non capisci nulla.
Tu e i demosinistri come te dovreste finalmente capire che è l’uomo che uccide, non le armi! Che cambia tra uccidere un tuo simile con una pistola, un coltello da cucina o una bastonata? Secondo il tuo non-ragionamento dovrebbero limitare anche il numero dei coltelli da bistecca che abbiamo in casa e il numero dei sacchetti della spesa che ci carichiamo in auto? Ti rendi conto delle assurdità che dici? Hai studiato alla Cepu per scrivere queste assurdità o ti escono spontanee?
Hai approfittato della tua notorietà per attaccarti al carro del vincitore (di allora) e continui a battere il tamburo senza renderti conto che la musica è finita. Se non la pianti potrebbero multarti per schiamazzi.