L’Italia va in pezzi


Dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova, un’altro crollo ha interessato il patrimonio edilizio italiano.
Crollata a Roma, infatti, il tetto della chiesa di San Giuseppe dei falegnami al Foro.
Il crollo, improvviso ed imprevisto, é avvenuto giovedì scorso (NDR: giovedì 30 agosto) poco prima delle tre pomeridiane.
La piccola chiesa, utilizzata soprattutto per celebrare matrimoni (NDR: solo tra pochi giorni ne era programmato uno e a fine luglio se ne era celebrato l’ultimo prima della sosta estiva), non era in quel momento frequentata e solo questa fortunata circostanza ha evitato una nuova tragedia.
Sul posto sono subito giunti i Carabinieri del comando di Piazza Venezia e i Vigili del Fuoco che hanno prontamente transennato la zona e iniziato i primi rilievi del caso (NDR: la foto a corredo di questo articolo é stata scattata dai Carabinieri).
La chiesa, a navata unica con due cappelle per lato, fu costruita tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600 e completata nel 1663 da Antonio Del Grande. Oggi è di proprietà del Vicariato e la manutenzione è di competenza della soprintendenza archeologica del MIBAC, il Ministero per i beni e le attività culturali.
Fu restaurata recentemente, nel 1886, con la costruzione di una nuova abside e sarà compito della Procura stabilire ora cosa ha causato il crollo e di chi le eventuali responsabilità ma indiscrezioni vorrebbero, e il condizionale è quanto mai d’obbligo, che come nel ponte Morandi a Genova anche in questo caso sia stato un tirante a cedere.