Trema ancora la terra in Molise


Ormai sono alcune settimane che si susseguono scosse sismiche in Molise e, in particolare, in provincia di Campobasso.
L’epicentro di questo prolungato sciame sismico, ben oltre cento scosse da quando l’evento é iniziato, é stato individuato nella zona di Montecilfone, nell’entroterra termolese.
Angelo Borrelli, il capo della Protezione Civile Nazionale, ha chiaramente detto che sono ancora possibili scosse in futuro, addirittura più violente di quella massima sino ad ora registrata, pari a oltre 5 gradi della scala Richter avvenuta alla vigilia di ferragosto, distintamente avvertito in tutto il centro sud.
Cosa sta accadendo in Molise lo spiega Carlo Doglioni, il Presidente dell’INGV, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che ha spiegato: “L’Appennino tende a distendersi. Nell’Italia centrale lo fa allargandosi maggiormente verso est. Nell’Italia meridionale, dal Gargano in giù, la distensione avviene più a ovest, verso il Tirreno. Fra questi due tipi di movimento esiste una zona di svincolo che corre da est a ovest proprio lungo questa fascia del Molise, vicino Montecilfone. Un meccanismo simile nel 2002 provocò il sisma”.
Il ripetersi delle scosse, tra l’altro, ha causato danni ad alcuni edifici al punto da renderli inagibili. É il caso, infatti, della scuola di Portocannone di cui é stata decisa l’inagibilità dai tecnici della regione. L’edificio in realtà, spiegano nel paese, aveva bisogno di manutenzione già da tempo per problematiche pregresse che a seguito delle scosse di Terremoto si sono aggravate.
Intanto la popolazione ha paura e svariate persone da ferragosto non vivono più a casa. Del resto anche oggi (NDR: ieri, sabato 25 agosto) si é registrato un sisma. Erano quasi le diciotto e la scossa, di magnitudo pari a 3.3, è stata chiaramente percepita da Campobasso a Termoli.