La propaganda post comunista


Per sfuggire alla noia di un agosto torrido ne stanno inventando di ogni. Sembra che la gente cerchi di sfuggire al caldo di un’estate rabbiosa creandosi svaghi fantasiosi, forse per non pensare all’afa e al peggio che verrà alla fine delle ferie.
Così leggiamo che ci sono tribù rom che assaltano i prontisoccorso per imporre con la forza e la violenza a medici e infermieri di curare una bambina scavalcando la trentina di persone in attesa. Poi leggiamo che nella laguna veneta un motoscafo investe un barchino uccidendo due pescatori: i soliti turisti idioti, dicono subito i più democratici ponendosi dalla parte dei lavoratori. Per poi scoprire che il barchino aveva le luci spente e probabilmente non era nemmeno dove avrebbe potuto stare.
Infine a Torino e dintorni alcuni mascalzoncelli scorrazzano su un’automobile lanciando uova ai passanti. Perché? Per noia dicono loro una volta identificati e fermati. Peccato che la noia li porti anche a bersagliare una ragazza italiana ma di colore (nero) campionessa di atletica, a cui l’estemporanea frittata lede la cornea mettendone anche a rischio la partecipazione ai prossimi campionati di Berlino.
Apriti cielo: è un atto di bieco razzismo ispirato dalle dissennate politiche nazifasciste di Salvini, coperto dall’omertà dei suoi degni compari pentastellati, e via di questo passo.
Ecco, la via maestra della propaganda è aperta. Salvo poi scoprire che le cose non sono proprio come vengono dipinte, in barba a quanto dichiarato dalla ragazza stessa che ha definito l’atto un’aggressione di sicuro sfondo razziale, in quanto in quella zona vi sono molte prostitute di colore (nero), perciò è evidente che il branco volesse colpire una persona di colore (nero).
Se si analizzano – con una punta di ironia – i fatti, si vede che la povera atleta di colore (nero) aggredita dai nazi-fasci è stata in realtà bersagliata a uova in faccia – come nemmeno il grande Escoffier sarebbe stato capace – dal figlio di un Piddì, mentre lei è figlia di un pappone che, nell’integrarsi nel nostro Paese, metteva le conterranee coetanee della figlia a ciucciare manubri per strada, giusto? Quindi, ricapitolando: il figlio di un consigliere del Pd si fa prestare la macchina dal padre e con amici si allena nel lancio di uova colpendo un’atleta italiana di lancio del peso nera, anch’ella del Pd. Il segretario del Pd Martina indice una manifestazione contro il razzismo, coadiuvato dall’ex premier del Pd, da tutta la stampa del Pd e da qualche vip del Pd, mentre i genitori indignati dell’atleta del Pd fanno la morale a tutti omettendo di essere stati condannati a 5 anni per sfruttamento della prostituzione e due tentati omicidi.
Ma che è, un film di Mel Brooks?
No, è solo il risultato della serpeggiante (mica troppo) propaganda post comunista.
La stessa propaganda lo scorso 2 agosto a Roma doveva portare in piazza le comunità sinti e rom. Ma in questo caso (e probabilmente è solo l’inizio) qualcosa nel meccanismo ha scricchiolato.
“Basta sgomberi”. “No alla violenza sui rom”. Questi sono solo alcuni degli slogan della manifestazione di protesta indetta con un sit-in contro le evacuazioni dei campi volute dal governo gialloverde davanti a Montecitorio. C’erano proprio tutti: giornalisti, troupe televisive, un regista e perfino il vignettista, Vauro. Insomma, erano davvero tutti lì per i rom. Peccato che a boicottare la festa siano stati proprio loro. Insomma, i festeggiati hanno “paccato”. Forse faceva troppo caldo? Non si sa. Visto l’orario – le 14 – probabilmente sì.
C’è poi da dire che la manifestazione è stata organizzata anche in occasione della giornata in ricordo del Porrajmos, lo sterminio di rom e sinti durante la seconda guerra mondiale. Ma niente da fare.
E il vignettista Vauro si è anche travestito per l’occasione da Che Guevara. Aspettava i rom per dimostrargli la sua solidarietà ma loro, invece, non si sono presentati. Non si sono visti nemmeno tutti quegli intellettuali e personaggi che sempre li difendono a spada tratta. Già, praticamente non è venuto
nessuno. Secondo il quotidiano Il Tempo, i nomadi presenti all’evento erano solo tre. Degli sgomberati, invece, neanche l’ombra.
Sembra che per una volta la canicola abbia sopraffatto la propaganda post comunista, che comunque rimane una malerba difficile da sradicare: per farlo, è necessario conoscerla. Ė un po’ come andare a funghi: bisogna conoscerli se non vuoi morire avvelenato. E allora cerchiamo di vedere più da vicino con cosa abbiamo a che fare.
Lo confesso, sarà il caldo opprimente, ma anch’io non ho troppa voglia di passare ore sulla tastiera, quindi approfitto dell’occasione per attingere a piene mani dal blog del colonnello Roberto Tollini, che ama firmarsi Zeta Zeta. Cito quindi testualmente (i puntini di sospensione non sono miei):
“E’ uguale a quella del passato… quello più chiaro… Allora il PCI era schierato con l’Unione Sovietica, ne riceveva soldi ed altro… Alto tradimento, tutto messo a tacere con una legge… fatta da loro.
“Allora le cose erano più semplici, bastava seguire le direttive della loro Madre Patria, la Russia bolscevica…
Un giorno il dott. Goebbels, quello che con la sua faccia e il suo corpo si spacciava per ariano, disse che una menzogna ripetuta più volte diventa verità… Tutto vero: allora c’erano solo i mezzi di propaganda del regime: i giornali e il cinema. Ma molti non sanno che l’alto, solo come funzione, gerarca nazionalsocialista aveva studiato i metodi dei bolscevichi sovietici… Allora la propaganda dell’Unione Sovietica aveva con la sua martellante propaganda spacciato l’inferno sulla terra come il paradiso dei lavoratori.
“Prima Lenin e poi, con maggior ferocia, Stalin avevano utilizzato la propaganda per nascondere le atrocità commesse dai comunisti russi… così da far sparire, senza nessuna reazione, 36 milioni di russi, in larga parte uccisi nei freddi scantinati dei servizi segreti. I proscritti venivano denudati e ammazzati con un colpo alla nuca… poi certi cinesi si incaricavano di fare sparire i corpi, alta macelleria.
La propaganda sovietica era solo menzogna e ipocrisia ma il martellamento continuo la trasformava in verità.
“Oggi in Italia succede la stessa cosa grazie al Partito Democratico e a LEU… Il tutto appoggiato dai quotidiani del pregiudicato Carlo De Benedetti. Un fuoco di sbarramento micidiale, quotidiano, martellante con le sue ricche, anche di attici, truppe d’assalto: i vari Saviano, Gad Lerner, Emanuele Fiano, la signora Boldrini, Frankenstein… a cui si aggiungono i soliti giornalai, nani e ballerini al servizio del dio denaro…
“Ma detta astiosa e perniciosa propaganda non ha fatto i conti sia con Internet, dove ancora circolano le notizie non addomesticate, sia con la popolazione che subisce giornalmente gli abusi, gli stupri, i furti, gli omicidi degli stranieri. Ben 700 reati al giorni ascrivibili a queste risorse. Pochi giorni fa una novantina di arresti. Le galere affollate di delinquenti stranieri… Ormai la popolazione italiani in certi quartieri vive blindata, ha paura di uscire e di essere derubata dalla solita ex-chiromante o violentata dal solito africano in crisi di astinenza.
“Tutto ciò non lo dice Zeta Zeta, basta leggere ogni giorno i giornali. Alcuni, fra i quali le corazzate di carta del pregiudicato De Benedetti e pure i TG, o ignorano la notizia o minimizzano. Ma sfortunatamente per loro c’è ancora la rete che i post comunisti vorrebbero far tacere.
700 reati al giorno commessi dagli stranieri contro gli italiani… 11 aggressioni subite dagli stranieri ad opera di stolti italiani… in 2 mesi, contro i 700 al giorno… eppure dal comandante supremo, sempre di area PD, al giornalista dalle orecchie alla Dumbo gridano al razzismo: state tranquilli, 11 episodi in 2 mesi non dimostrano niente… 700 reati al giorno ad opera degli stranieri significano che il razzismo, il vero razzismo è ormai degli stranieri clandestini. La propaganda post comunista ormai serve solo a quella parte dell’Italia che ha svenduto la Patria e l’onore.”
Questo è quanto scrive il colonnello Tollini. Per parte mia aggiungo che nel leggere e capire i fatti di cronaca un po’ di cervello non guasta. Il recepimento acritico delle notizie che ci bombardano ogni giorni sembra creare danni soprattutto ai più decerebrati, i quali si bevono ogni cavolata scritta da chiunque e la accettano senza capire. E poi quello che non capiscono lo chiamano fascismo!
C’è chi ha scritto, c’è chi ha detto… ma perché non leggete le notizie e imparate a trarre conclusioni logiche da soli invece di credere a chi ha scritto o ha detto? Per settant’anni avete votato questo è quello credendo ciecamente a ciò che dicevano o scrivevano, così, sulla fiducia come il Nobel a Obama! Per la miseria, se la gente imparasse a ragionare sui fatti allora si accorgerebbe di molte cose. Torniamo solo per un attimo al caso dell’atleta di colore (nero) bersagliata con un uovo: nessuno nega che il fatto sia esecrabile: dico solo che le notizie della prima ora non hanno trovato conferma nei fatti e che la campagna promossa dal PD senza una corretta analisi ha prodotto un grosso autogol. Punto. Certo che la ragazza col padre pappone poteva evitare di parlare in TV di quartiere ad alta densità di prostitute nere!