Nella monnezza c’è l’oro


La “terra dei fuochi” è nuovamente devastata dai roghi.
Anzi, tanto per fare le cose in grande, dal maxirogo che il 25 luglio scorso si è sprigionato in località Pascarola, a ridosso del comune di Caivano, un piccolo comune a nord di Napoli, nell’area di stoccaggio e smaltimento di materiali di imballaggio, carta e plastica, del gruppo Di Gennaro Spa.
La colonna di fumo nero e denso é così alta che risulta visibile da decine di chilometri e già si temono danni ambientali e alla salute enormi per la ricaduta di sostanze tossiche come la diossina.
La pericolosità della diossina è accresciuta dalla lunga persistenza negli ecosistemi; trasportata dalle correnti atmosferiche, in virtù della sua volatilità, ricade in zone anche molto distanti da quella di origine, contaminando l’acqua ed il terreno, per poi passare nell’alimentazione animale e da qui all’uomo.
Nell’organismo, essendo liposolubile, la diossina si concentra e accumula nel tessuto adiposo; per l’uomo l’emivita varia da 7 ad 11 anni (questo arco di tempo è necessario per “smaltire” il 50% della dose accumulata).
Si tratta di uno degli impianti di raccolta e smaltimento più grandi del meridione e il rischio che il grave incendio sia dovuto a cause dolose, e non al caso fortuito, é davvero elevato.
Tra le altre cose esisterebbe un filmato ripreso da una telecamera di vigilanza, ed attualmente al vaglio degli inquirenti, che mostra degli uomini agitarsi proprio tra i cumuli di ecoballe poco prima che si sprigionassero le fiamme.
Notevoli, infatti, sono gli interessi economici che girano intorno alla raccolta dei rifiuti, al loro trattamento e/o smaltimento e numerosi in passato sono state le infiltrazioni camorristiche nel settore.
Proprio per stabilire le cause sul posto sono intervenuti i carabinieri e il personale dell’ARPAC, l’Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania e l’ASL ha emesso un comunicato che invita a porre in essere comportamenti precauzionali in attesa di dati certi sui livelli di inquinanti dispersi.

Fortunatamente, ma i dati sono in continua evoluzione, i primi campionamenti dell’aria effettuati proprio dall’Agenzia, non sembrano mostrare significativi aumenti per gli inquinanti nell’atmosfera in un comunicato (NDR: datato 26/07/2018) a firma del Dirigente del Servizio Comunicazione prof. dott. Pietro Funarosi, infatti si legge:
“Si comunica che nell’area interessata dall’incendio che si è sviluppato presso la ditta di recupero rifiuti “Di Gennaro Spa” di Caivano, intorno alle 13.00 del 25 luglio, i dati elaborati finora da Arpac non mostrano superamenti dei valori limite per le concentrazioni di inquinanti atmosferici.
Le centraline di monitoraggio ubicate nell’area di interesse non hanno rilevato valori critici dei parametri monitorati. I valori di ossidi di azoto e benzene rilevati nelle prime ore del 26 luglio mostrano concentrazioni lievemente maggiori, sebbene ampiamente entro i valori di soglia normativi, per condizioni meteo-ambientali favorevoli all’accumulo degli inquinanti. Tutte le informazioni sono dettagliate in uno specifico report pubblicato sul sito Arpac all’indirizzo: http://www.arpacampania.it/web/guest/1402
In data odierna è stato installato un laboratorio mobile di monitoraggio della qualità dell’aria in località Pascarola di Caivano. I dati saranno diffusi nelle prossime ore.”

Fonte:
ARPAC – Agenzia Regonale Protezione Ambientale Campania
http://www.arpacampania.it