MotoGP: La fuga di Marquez


Il Circuito di Le Mans è uno dei tracciati storici del mondiale. La prima gara si disputò nel 1920 anche se non fu ritenuta valida per il motomondiale. Nel corso degli anni le gare si sono disputate anche in altri circuiti, ma dal 2000 è il tracciato su cui si corre il Gran Premio di Francia per il motomondiale.
Piccola nota curiosa, prima della gara Dovizioso ha fornito dei dettagli relativi alle moto del motogp, in quanto mentre in Formula 1 vi sono tantissimi pulsanti sul volante, in motogp invece pochi ed ovviamente tutti usati con il pollice della mano sinistra. Ci sono tre mappature elettroniche che possono essere opzionate prima della partenza, poi vi è un pulsante per la decisione relativa al freno motore, ancora un pulsante per la limitazione della velocità , 60 KMH quando si entra in pit lane da premere anche in uscita, un pulsante con la mappatura da scegliere per la partenza, ed infine un pulsante per il consumo della benzina con tre diverse mappature per regolare un minor afflusso di carburante se si è in difficoltà.
Passiamo alla gara, che partiva con grandi aspettative in casa Ducati.
In partenza ottimo spunto di Jorge Lorenzo, che intenzionato a far dimenticare quanto combinato a Barcellona, si insedia in testa alla gara seguito da un ottimo Zarco e da Iannone che alla prima curva, forse a causa della gomma ancora non in temperatura , perde aderenza e scivola fuori dalla pista dando pertanto immediatamente forfait. Marquez a causa di una partenza non brillante si trova al 6^ posto alle spalle di Valentino Rossi che nel giro successivo deve dare strada allo spagnolo.
Al terzo giro le Ducati la fanno da padrone con Dovizioso alle spalle di Lorenzo, seguiti da Zarco e Marquez. Al quinto giro il colpo di scena che, in questo avvio del mondiale, sembra essere un costante in casa Ducati, Dovizioso dopo un brillante attacco con sorpasso al compagno di squadra Lorenzo, alla prima curva successiva perde il posteriore della moto e tentando di rimediare dà una pressione forse eccessiva al freno anteriore, con la naturale conseguenza di perdita di controllo della moto ed anche il pilota italiano è costretto ad uscire dalla gara. Peccato, davvero peccato, anche perchè le Ducati al pari delle Honda sembravano, nel pregara, essere davvero molto veloci ed in gran forma.
Marquez, unico a montare gomma hard nel posteriore tiene botta, in attesa del vantaggio garantito dal pneumatico su gara intera.
All’ottavo giro bel duello Zarco – Marquez che si sorpassano e risorpassano a vicenda con Petrucci e Rossi che si avvicinano minacciosamente, ma la pressione psicologica, forse un po’ troppo alta per il francese, gli gioca un brutto scherzo ed anche lui scivola lasciando pista libera allo spagnolo della Honda. Negli ultimi due gran premi, sembra esserci una vera e propria gara a facilitare le cose al campione del mondo in carica.
Al decimo giro, con un sorpasso dei suoi, in curva, dove non sembrerebbe esserci spazio nemmeno per il passaggio di una bicicletta, Marquez incollato al cordolo sopravanza Lorenzo e si porta in testa alla gara per non lasciarla mai più, subito dopo il maiorchino cede il passo ad un arrembante Petrucci. Dopo un paio di giri si delinea il podio di questo gran Premio perchè Valentino supera Lorenzo e si porta al terzo posto. Analizzando la situazione a 11 giri dalla fine, ci si rende conto di quanto abbiano ben lavorato in Honda e Ducati questo inverno . Nei primi 6 posti ci sono tre ducati e due Honda con il solo povero Rossi a difendere la Yamaha, infatti Vinales anche in questa gara si rende autore di una prestazione anonima.
Alla fine il podio sarà Marquez, Petrucci , e Rossi che di poco riesce a tagliare il traguardo prima di un arrembante Miller che nell’ultimo giro ha recuperato 1 secondo.
Marquez per la prima volta dal 2014 riesce ad inanellare tre vittorie consecutive.
Ora Marquez è in fuga con 95 punti a ben 36 da Vinales secondo , poi Zarco a 37 punti e quarto Valentino Rossi a 38 punti. Si spera che nelle prossime gare ci possa essere una riapertura per la spettacolarità del mondiale.