
Odi et amo
Si preannuncia difficile il rapporto tra Salvini e Di Maio, nonostante l’apparente idillio governativo, dopo che quest’ultimo ha chiaramente escluso che il premier possa essere il leader leghista al punto che nelle scorse ore si è diffuso una presunta affermazione del grillino che, riferendosi a Salvini, avrebbe detto: “Tanto sai che il presidente Mattarella non ti vuole come premier…”. Le preoccupazioni del Presidente della Repubblica, tra le altre, sarebbero quelle di evitare figure istituzionali di vertice troppo polemiche con l’Europa.
Luigino, quindi, rivendica ancora di essere il Presidente del Consiglio e Mattarella, che pare non gradisca né l’uno né l’altro, giusto a complicare la situazione politica già ingarbugliata di suo, mette veti più o meno palesi su questo e su quello.
Ciò nonostante nei prossimi giorni (NDR: domenica o al massimo lunedì) i due partiti vincitori delle scorse elezioni dovrebbero poter siglare i punti del contratto di governo così da presentarsi come forza di maggioranza idonea a costituire il nuovo esecutivo del paese.
Tra i punti su cui ci sarebbe accordo tra Salvini e Di Maio il capo politico del M5s ha così riassunto sul suo blog: “Anche l’incontro di ieri mattina è stato positivo: abbiamo fatto notevoli passi in avanti sul contratto di governo e abbiamo trovato ampie convergenze sui temi che stanno a cuore agli italiani: reddito di cittadinanza, flat tax, lotta al business dell’immigrazione, abolizione della legge Fornero, conflitto di interessi. Gli italiani hanno dei bisogni chiari e immediati. Come abbiamo sempre detto è fondamentale dare una risposta a tutti i cittadini che oggi sono ai margini. Siamo entrati nella Terza Repubblica, quella che mette al centro temi e proposte per i cittadini. Di nomi non abbiamo parlato ancora, oggi si parla del contratto di governo”.
Tra questi tatticismi politici, che definiranno anche i rapporti di forza del nuovo probabile governo, si deve inquadrare la sostanziale esclusione di Forza Italia e di Fratelli d’Italia che loro malgrado devono al momento fare un apparente buon viso alla situazione.
Di certo nelle prossime ore o si riuscirà a trovare la quadra per il nuovo governo o si deciderà di tornare alle urne.
“Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior”. Odio e amo. Mi chiedi il perche’. Non lo so, ma sento che e’ cosi ed e’ un tormento.
Catullo, evidentemente, la sapeva lunga.