Domina Marquez ma sorride Dovi


Il Gran Premio degli Stati Uniti si è aperto con una striscia di polemiche a seguito della manovra di Marquez in qualifica ai danni di Vinales. Il pilota spagnolo rallentando vistosamente durante la fase finale della sessione di qualifiche, ostacolava il pilota Yamaha lanciatissimo per conquistare la pole position. La direzione gara attribuiva pertanto a Marquez una penalità retrocedendolo di tre posizioni sulla griglia di partenza e relegandolo al 4.o posto.
Altra nota interessante prima della gara: è stata fatta un’analisi dei punti critici di questo gran premio , dove le staccate alla fine del rettilineo sono numerose ed impegnative e soprattutto vi è un gran consumo del pneumatico anteriore , laddove nella frenata in motogp il 20% della stessa è dato dal freno motore che è gestito elettronicamente curva per curva e rallenta anche la ruota posteriore, il 10% dal freno posteriore che garantisce la stabilità della moto ed è gestito interamente dal pilota con l’utilizzo di un disco in acciaio e ben il 70% dal freno anteriore che è gestito completamente dal pilota con l’utilizzo di dischi e pastiglie in carbonio.
In partenza Vinales è in pole position e la temperatura sii rivela decisamente più alta dei giorni precedenti. La pista presenta un dislivello di 45 metri. Marquez si presenta alla gara forte di 5 successi nelle ultime edizioni di questo Gran premio.
Altro particolare interessante, in un tratto del tracciato particolarmente tortuoso le moto sono costrette a mantenere la prima marcia arrivando a sfiorare con la stessa i 150 KMH.
La gara impegna i piloti per 20 giri complessivi.
In partenza Marquez scatta dai blocchi e si porta in seconda posizione tallonando Iannone per poi sopravanzarlo già alla metà del primo giro.
Alla fine del primo giro si delinea già quello che sarà l’ordine di arrivo, con Marquez, Iannone, Vinales, Rossi.
Coraggiosissima la gara di Pedrosa reduce, solo otto giorni prima di un intervento alla mano destra per una frattura.
Al terzo giro Iannone regala un piccolo brivido , sorpassando per il breve tempo di una curva Marquez ,che immediatamente riprende la vetta.
Da lì in poi il vantaggio del campione iridato non sarà mai più in discussione e resta in dubbio solo la lotta dal secondo a quarto posto.
All’8.vo giro la caduta in curva di Crutchlow, fino a quel momento sesto regala a Dovizioso la possibilità di concludere la gara in vetta al mondiale piloti mentre per il compagno di squadra, Jorge Lorenzo si profila un’altra gara di sofferenza e delusione. Alla fine chiuderà solo 11.mo.
Ed il pilota italiano a bordo della sua Demosedici, non si fa pregare e sorpassando Zarco si porta al quinto posto in gara ed al primo posto nella classifica piloti del mondiale con 1 punto in più di Marquez.
La gara si conclude in modo un po’ monotono e la pista di Austin in Texas si rivela tremendamente congeniale al campione del mondo che vince in solitaria seguito da Vinales, Iannone, Rossi, Dovizioso, Zarco ed uno stoico Pedrosa in sesta posizione.
A fine gara sia nelle parole dei protagonisti che in altri piccoli particolari, quali la bandiera di Marquez, il casco di Vinales, c’è il richiamo a Nicky Hajden, un grande ed amato campione scomparso tragicamente quasi un anno fa in un incidente in bici a Cesena
Ottima prestazione delle Yamaha di Vinales e Rossi che hanno fatto enormi passi avanti dalle prove in inverno e si presentano altamente competitive per i prossimi gran premi che si disputeranno in Europa.