F1: Toro scatenato


Il Gran Premio di Cina ha dato ai telespettatori emozioni in crescendo ed ha testimoniato comunque, al di là del risultato finale, una forza della Ferrari che in questo momento sembra netta.
Vettel reduce dai due trionfi nelle prime due giornate mostra alle telecamere una piccola testimonianza della sua fede, con le medagliette di San Cristoforo, protettore dei piloti e degli automobilisti, legate ai due scarpini. La prima gliela regalò sua nonna agli inizi della carriera.
Passiamo alla gara, in partenza tra i primi il solo Max Verstappen monta i pneumatici ultrasoft che garantiscono almeno 6-7 decimi a giro. In partenza Vettel è molto aggressivo sul compagno di squadra che era partito meglio, tagliandogli la traiettoria in modo davvero deciso. Verstappen in un lampo scavalca Hamilton e Raikkonen portandosi al 3 posto. La gara scorre via nei primi giri in modo abbastanza tranquillo ed infatti al giro n. 19 dal box avvertono Seb che si mantiene il piano A, ovvero con la strategia predefinita con 1 pit stop, anche se la temperatura dell’asfalto è di ben 38 gradi e pertanto qualche colpo di scena potrebbe profilarsi.
Il primo del gruppo di testa ad effettuare il pit stop è Verstappen che monta gomme bianche per non fermarsi più. Anche le due Mercedes decidono per il pit stop e per le gomme bianche. Le due Ferrari attendono, ma Raikkonen mostra tempi preoccupanti. Al 21.mo giro Vettel finalmente esce, e la strategia della rossa mostra dei limiti, in quanto al rientro il tedesco perde tutto il vantaggio capitalizzato e si ritrova alle spalle di Bottas. In un giro si materializza un recupero di ben 5 secondi ad opera di Bottas sul tedesco della rossa. Davvero inconcepibile e comunque inspiegabile. Di sicuro parte della perdita del vantaggio è addebitabile agli uomini del box , con un cambio gomme che anche stavolta, come in occasione della scorsa gara con Raikkonen, non è sembrato impeccabile.
Incomprensibile la strategia di Raikkonen che al 23.mo giro è ancora in pista. E vi rimane fino al 28.mo giro dopo essere stato sorpassato sia da Bottas che da Vettel. Ai box Raikkonen monterà gomme bianche a riprova di una strategia uguale a tutti gli altri, l’unica giustificazione plausibile è che in Ferrari avvedutisi dell’errore di strategia in occasione de pit stop di Vettel hanno tenuto in pista Raikkonen solo per garantire una possibilità a Seb di superare Bottas in bagarre.
Emerge ancora una volta la scarsa aggressività e decisione del finlandese che sembra sempre più essere un mero comprimario del campione tedesco.
Al 30.mo giro la situazione in gara vede in testa Bottas seguito da Vettel, Verstappen, Hamilton, Ricciardo e Raikkonen per le prime sei posizioni.
Alla fine del 30.mo giro il colpo di scena che cambia la gara. Gasly su Toro Rosso tampona il compagno di scuderia Hartley ed a causa dei detriti sula pista deve intervenire la safety car.
Dal box Red Bull grazie all’ottima lettura del momento da parte degli strateghi della scuderia, parte l’ordine immediato per Ricciardo e Verstappen di rientrare per un pit stop, e sostituire le gomme bianche con le gialle molto più performanti. Ricciardo a seguito della ridotta velocità per l’entrata della safety car rientra alle spalle di Raikkonen e Verstappen alle spalle di Hamilton.
Al 37.mo Ricciardo in trazione passa Raikkonen anche grazie alla maggiore velocità garantita dalle gomme gialle.
Al 39.mo bel duello Hamilton – Verstappen , con quest’ultimo costretto ad andare fuori pista dopo la curva in fase di sorpasso. Ne approfitta Ricciardo che si porta in 4 posizione ed al 40.mo giro con una staccatona al limite si porta in terza posizione superando Hamilton.
Subito dopo al 42.mo anche Vettel deve dare pista al pilota Red Bull.
Tutto sommato la gara non sarebbe così catastrofica, anzi in questo momento garantisce maggiore spettacolarità e lotta per il vertice del mondiale.
Il colpo di scena finale lo regala, in modo un po’ indegno, Max Verstappen al 43.mo giro, in curva in entrata per il sorpasso a Vettel, quando avrebbe potuto farlo in tantissimi altri punti della pista, tampona la Ferrari danneggiandola e costringendola a perdere a fine gara alcune posizioni ed i punti correlati. L’assurdità del comportamento di Verstappen è peggiorata dalla amara considerazione che il sorpasso poteva avvenire in qualunque altro punto della pista. Il pilota Red Bull avrà solo 10 secondi di penalità.
Al giro successivo Ricciardo supera Bottas portandosi in testa alla gara per una vittoria più che meritata sia per la condotta in gara da parte del pilota sia per la strategia del team Red Bull.
La classifica finale in gara vede pertanto Ricciardo in testa seguito da Bottas e Raikkonen, quarto Verstappen ed ottima quinta piazza per un Hamilton ancora in letargo invernale.. Solo ottavo Vettel che sopravanza di poco Carlos Sainz.
A seguito della penalità per l’assurdo sorpasso Verstappen scivola in quinta posizione con il pilota inglese della Mercedes quarto che guadagna punti preziosi in ottica mondiale.
Se una morale si può trarre da questa gara, è questa: tra i due litiganti il terzo gode. In effetti nella lotta a colpi di strategia tra la Ferrari e la Mercedes non si è tenuto conto dell’irruzione della Red Bull.