Parola d’ordine: rimonta!


Settimana densa di emozioni, all’insegna del tutto può succedere, quella che abbiamo appena vissuto a cominciare da domenica scorsa al San Paolo.
Durante la partita contro il Chievo, il Napoli non ha certo giocato al meglio, anzi nonostante un sostenuto possesso-palla degli azzurri di Sarri, la porta del Chievo e le mani di Sorrentino hanno avuto la meglio per 89 minuti. Molti gli errori di mira e di misura in zona gol prima di Hamsik poi di Callejon, che sbaglia da cinque metri, due esterni rete di Insigne e per finire Mertens che prima si procura un rigore e poi se lo fa parare. E’ evidente che qualcosa si è inceppato nel meccanismo sarriano, al pensiero non corrisponde più l’azione e nessuna giocata viene messa a segno. A questo punto Sarri mette dentro Milik per per tentare di sfruttare il gioco aereo, ma per tutta risposta c’è il vantaggio del Chievo con Stepinski che centra l’angolo alto alla destra di Pepe Reina a poco più di un quarto d’ora dal termine. Cala il gelo sullo stadio che comincia a svuotarsi dei più delusi. Ma proprio quando tutto sembrava perduto, ecco concretizzarsi l’epilogo impensabile: ad un soffio dal 90′ Milik dal suo repertorio aereo pareggia ovviamente di testa. Tutti gli azzurri ritrovano la forza per combattere, ci credono e vogliono vincerla questa partita nata storta. Comincia l’assalto dei 3′ di extra time ed allo scadere del terzo di recupero, Diawara con un tiro a giro da dentro l’area di rigore, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ribalta il risultato ed è il delirio. Il San Paolo è in festa i cuori battono all’unisono, ancora una volta “Crederci sempre, arrendersi mai” si dimostra il brocardo giusto.
Anche i tifosi giallorossi martedì 10 aprile hanno sognato e gioito per un risultato inaspettato, una rimonta impossibile. Dati per spacciati dopo l’ultimo incontro in Champions contro il Barcellona finito 4 a 1 per i blaugrana, sono riusciti, nel ritorno dei quarti di finale di Champions League, nell’impresa epica di fare tre gol agli spagnoli senza subirne neanche uno, approdando così alle semifinali. Comunque vada la Roma è tra le prime quattro d’Europa. Affidandosi ai tre titani Dzeko, De Rossi e Manolas, gli undici della “magica” sono riusciti dove in pochi pensavano potessero arrivare. Complimenti ad Eusebio Di Francesco che ha saputo caricare i suoi ragazzi che sono entrati in campo senza paura, con la grinta e la consapevolezza di regalare ai tifosi una serata storica. E lo è stata! Prima un grandissimo Dzeko trafigge il portiere tedesco, la Roma si incoraggia mentre il Barcellona si disorienta, prova ne sono state le due punizioni di Messi lanciate alte. Poi nella ripresa la paura si impossessa di Piqué che atterra in area Dzeko per evitare che tiri. E’ rigore, dal dischetto De Rossi non sbaglia. Sul 2-0 l’Olimpico diventa una bolgia, con il sogno impossibile che sta per realizzarsi. Ci pensa Manolas al 82′ a mettere il sigillo ad una partita perfetta e a dare il via al meritato tripudio dove la realtà è sicuramente più bella di qualsiasi fantasia. Ora per le semifinali di Champions la prossima sfida è in Inghilterra contro il Liverpool che ha eliminato il Manchester City di Pep Guardiola.
Sempre nel massimo torneo europeo, mercoledì 11 abbiamo assistito ad un’altra rimonta incredibile, storica, imponente. Reduce dal secco 3 a 0 dell’andata inferto all’Allianz Stadium, al Bernabeu la Juventus ha dimostrato di crederci fino alla fine sfiorando la grande impresa. Senza lo squalificato Dybala da una parte e Sergio Ramos dall’altra, la Juve fa subito gol dopo 2′ con Mandzukic, autore anche del secondo gol al 37′. Nella ripresa su tiro cross di Douglas Costa, Navas non trattiene e Matuidi la mette dentro. I tifosi del Real sono attoniti, anche l’ultimo degli scettici, a questo punto, comincia a crederci. Un risultato impensabile alla vigilia. Una rimonta straordinaria frutto di una prestazione eccellente dei bianconeri. In perfetta parità 3-3 (andata e ritorno) la partita si fa tesa, nervosa, con le squadre un po’ più attente a non sbagliare ed intente a scivolare verso i supplementari dopo i tre i minuti di recupero. Ma al 92′ accade che Benatia impatta Vazquez in area e per l’arbitro inglese Oliver è calcio di rigore per il Real Madrid. In quell’istante si infrange il sogno bianconero, volano insulti in campo e le furiose proteste di Buffon gli valgono l’espulsione diretta. CR7 dal dischetto con freddezza batte Szczesny e le merengues sono in semifinale. Drammatica eliminazione dalla Champions per la Juve, il sogno è finito forse nel modo più triste e doloroso. Essere stati ad un passo dalla meta e non essere riusciti ad acchiapparla. Non meritava certamente di uscire dopo quanto fatto: aver ribaltato il risultato e battuto il temibile squadrone spagnolo. L’amarezza, il nervosismo, la rabbia per la beffa subita sono state espresse a chiare lettere dal Gigi nazionale che ha avuto profonde parole di sdegno verso il direttore di gara, e dal presidente della Juve che, con una certa inversione di tendenza rispetto al campionato italiano, auspica un processo di accelerazione nell’introduzione del Var in Champions e in Europa League. Sebbene si capiscano ampiamente lo stato d’animo, lo sconforto ed il dispiacere di tutto il popolo bianconero non si riesce a comprendere, come affermato anche dall’ex capitano bianconero Alex Del Piero, il senso di quanto detto da Buffon circa la mancanza di sensibilità dimostrata dall’arbitro nella concessione del rigore al Real. Daltronde anche “l’Avvocato” Agnelli in una sua intervista ebbe a dire ” …lamentarsi degli arbitri è da provinciali”, ma erano altri tempi, altra classe.