Il trionfo delle geometrie


Ormai si è delineato un campionato a due. Solo due sono le squadre che quest’anno si rincorrono e si battono per la vetta della classifica. Complici anche gli anticipi ed i posticipi che contribuiscono, con giocate differite e non contemporanee, a creare l’illusione che sia ora l’una a stare in testa, salvo essere scavalcata dopo poche ore dall’altra. Entrambe le squadre, Napoli e Juventus, hanno svolto un grande percorso affermandosi con dei punteggi mai raggiunti in precedenza, e se per la Juve è un’ulteriore conferma della grandezza e solidità del club, per il Napoli è la consapevolezza di aver raggiunto finalmente stabilità, determinazione e personalità da grande team. Le altre, sebbene con grandi aspettative, hanno capitolato di fronte alle due grandi della stagione non riuscendo a frapporsi come serio ostacolo alla corsa degli azzurri ed alla rincorsa dei bianconeri.
Non senza polemiche si è concluso 2 a 0 il match tra Juve e Fiorentina al Franchi, nell’anticipo di venerdì 9 febbraio. Con una punizione dal limite, siglata dall’ex Bernardeschi, la Juventus è andata in vantaggio ed ha raddoppiato nel finale con un tiro di Higuain, che contro i viola ha sempre segnato in trasferta, portandosi a quota 14 gol nella classifica marcatori. La squadra di Allegri è apparsa sicura, determinata e pronta a presentarsi martedì in Champions contro il Tottenham uscito vittorioso dal derby contro l’Arsenal. La Fiore non è riuscita a bloccare né la Juve né la sua striscia negativa anche battendosi dignitosamente specialmente nel primo tempo quando è accaduto l’episodio del rigore prima concesso e poi negato. L’arbitro Guida infatti dopo circa 3 minuti dall’accaduto, un’eternità, ha cambiato la sua decisione senza però rivedere l’azione. Gli arbitri del VAR hanno individuato un fuorigioco prima del fallo di mano in area di Chiellini che aveva determinato il penalty. La decisione, tra l’altro abbastanza contestata a fine partita da diversi commentatori, è stata presa dal team arbitrale davanti agli schermi e non dall’arbitro in campo. Vicende come queste fanno sorgere più di una controversia circa l’utilizzo del VAR. Per non interrompere troppo spesso le partite e tutelare la centralità dell’arbitro, la VAR deve intervenire solo quando l’arbitro stesso non abbia visto parte dell’azione, mentre quando l’arbitro è in grado di vedere, la revisione deve scattare solo per errori clamorosi. Le applicazioni discutibili a cui abbiamo assistito dimostrano solo che il libero ricorso al VAR è entrato nel libero arbitrio del direttore di gara, alimentando ulteriori polemiche anziché smorzarle.
Nell’incontro di ieri sera al San Paolo, il Napoli si è ripreso il primo posto battendo con un convincente 4 a 1 i ragazzi di Simone Inzaghi. Da sottolineare l’affetto e la solidarietà dimostrata a Faouzi Ghoulam, costretto ad un nuovo stop per la frattura della rotula, dai suoi compagni che sono entrati sul campo di gioco indossando una maglietta con il n.31 sul davanti. il primo tempo è stato ad appannaggio della Lazio che, nei primissimi minuti, è subito andata in vantaggio mettendo in difficoltà la squadra di casa pressando fino quando, sullo scadere della prima frazione di gioco Callejon è riuscito a rimettere il risultato sul pareggio. Alla ripresa è rientrato un altro Napoli, più risoluto e volitivo ed il match ha immediatamente cambiato rotta. In grande forma Jorginho e tutta la banda sono andati prima in vantaggio, costringendo Wallace all’autorete volendo anticipare Insigne su un cross di Callejon, e poi è iniziato lo show degli uomini di Sarri, che non ha potuto goderseli dal vivo in quanto allontanato dal campo da Banti per aver protestato dopo un fallo di Milinkovic-Savic sull’autore del pareggio. Il terzo gol del Napoli nasce da un tiro fuori area di M. Rui che incontrando fortunosamente il polpaccio di Zielinski, inserito al posto di Hamsik, viene deviato e spiazza il portiere biancoceleste. Tutto il Napoli si accende e contemporaneamente la Lazio si spegne, il pubblico si esalta e si diverte seguendo i palleggi dei protagonisti, scandendo con cori di “Olè” i passaggi che con precisione balistica si scambiano gli azzurri. Ma non è finita al 73′ Mertens esegue una rete, sono 15 per lui, da antologia del calcio: un’azione spettacolare, Zielinski serve il belga che accarezza il pallone che finisce lentamente nell’angolino della rete, è 4 a 1 e può bastare così. Strepitoso Napoli, il trionfo della geometria, chissà quanto altro ci avrebbe potuto lasciare Euclide se avesse conosciuto Sarri, Joginho …..& Co!